1977
- Il debutto discografico
Indubbiamente la fama del gruppo era cresciuta enormemente
con le ultime tournee in giro per il paese. Oltre alla crescita tecnico-musicale
, si deve rilevare il lavoro complessivo di Bernie Rhodes dal punto di
vista del coordinamento dell'immagine e dei messaggi sociali lanciati
durante gli infuocati gigs . Per ammissione dello stesso Strummer "Bernie
aveva in testa l'idea dei Clash ed i Clash non sarebbero esistiti senza
Bernie Rhodes".
I frutti di questa intesa band-manager si concretizzano, a sorpresa, con
la firma di un contratto con la Cbs per un valore di 100.000 sterline
il 29 gennaio 1977. Il giornalista Mark Perry scriverà in quell'occasione
" il punk è morto nel momento in cui i Clash hanno firmato per la Cbs".
Secondo i punk oltranzisti il gruppo avrebbero dovuto scegliere la strada,
impervia e velleitaria , dell'autogestione. In realtà i Clash cercheranno
sempre di sventolare la loro bandiera eversiva, anche ritrovandosi nei
meccanismi del business discografico, senza lasciarsi snaturare.
Firmato il contratto , la band entra in studio di registrazione : due
settimane appena di lavoro e nell'aprile del 1977 viene sfornato il primo
disco. Il batterista provvisorio è ancora Terry Chimes, non avendo ancora
la band risolto il problema del sostituto. Durante le registrazioni i
tecnici Cbs si dimostrano impreparati a mixare i suoni sporchi ed aggressivi
dei nostri. Jones in particolare, il più informato sulle tecniche di studio,
cerca di mantenere intatto il sound del gruppo.
In effetti ci riesce. "The Clash" è un album d'esordio folgorante, come
se ne sono sentiti pochi, un disco-chiave per capire la svolta del 1977.
Complessivamente il disco ottiene ottime (in qualche caso entusiastiche
) critiche giornalistiche e conquista il dodicesimo posto nelle classifiche
inglesi.
Al suo interno ci sono autentici capolavori del punk rock (White Riot,
Garageland, What's my name, London's Burning…) e piccoli gioielli punk-reggae
come la cover di Police and Thieves di Junior Marvin, dove Mick Jones
costruisce con chitarra in levare le superbe cadenze della canzone.
E' il preludio al tipo di sound che i nostri svilupperanno di li a breve.
Il magico momento prosegue con la chiusura definitiva della questione
batterista. Dopo una selezione di circa 200 batteristi viene scelto Nick
"Topper" Headon. "Il giorno del provino mi hanno chiesto quali erano i
miei batteristi preferiti , e io ho risposto : Buddy Rich e Billy Cobham.
Era la risposta sbagliata e ho rischiato l'esclusione, ma alla fine hanno
scelto me". Topper Headon era un batterista molto tecnico, proveniva dal
jazz ed aveva suonato nei locali di black music sin da adolescente. Per
lui quella dei Clash doveva essere solo una parentesi , per poi dedicarsi
a quella che lui considerava la "vera musica". Per i nostri invece Topper
rappresentava il batterista ideale : solido ma anche raffinato.
Un batterista con il quale costruire una sezione ritmica (Simonon faceva
passi da gigante con il basso) fantastica , con la quale aprire le porte
alla contaminazione della musica nera nei confronti del punk rock. Altra
cosa molto importante in Topper era che , a differenza di quanto avvenuto
in precedenza, egli apprezzava le scelte estetiche e politiche del gruppo,
voleva suonare in tour, e non aveva difficoltà a legare con gli altri,
in particolare con Paul Simonon.
Nel maggio del 1977 prende il via il White Riot Tour , con di supporto
i Buzzcocks, Subway Sect, Slits e Jam di Paul Weller . La tournèe va molto
bene e raggiunge l'apoteosi con un grande concerto al Rainbow (tempio
rock della Londra di quel periodo) di straordinaria intensità. Il punk
era stato così definitivamente "sdoganato" e sempre più grandi platee
di giovani si accalcavano per vedere in azione "il gruppo che doveva essere
rispedito in garage".
Con la popolarità arrivarono per i nostri anche problemi giudiziari legati
a piccoli furti ed incidenti di percorso durante le esibizioni live. (I
gruppi punk in genere erano strettamente sorvegliati dalla polizia inglese).
Ai grandi successi dei concerti dal vivo seguirono la produzione di grandissimi
pezzi come "White man in Hammersmith Palace (reggae-rock) e Complete Control
(punk-rock al fulmicotone contro la casa discografica Cbs rea di aver
fatto uscire senza autorizzazione del gruppo il singolo Remote Control)
, che compariranno nella versione americana di The Clash.
I ritmi ipnotici ed in levare del reggae appaiono sempre più spesso nel
sound dei Clash (vedi anche il brano "Pressure Drop"), e questa scelta
coinvolge anche l'ambito politico del gruppo che appoggia ufficialmente
la comunità giamaicana a Londra e si fa portavoce dell'impegno contro
la discriminazione razziale .
Mick e Joe decidono di passare più tempo insieme e , visto l'interesse
comune per il reggae, programmano , con l'ok di Rhodes, un viaggio in
Giamaica , una sorta di "tappa creativa" per calarsi nella cultura rasta
.
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1978: L'inizio del cambiamento
Il 1978 si apre con lo scioglimento dei Sex Pistols durante il tour americano.
I Clash rimangono i depositari del punk storico, insieme a poche altre
bands di valore. In realtà il movimento punk degli esordi stava lasciando
campo alla new wave, un genere che, assimilato lo spirito punk, costruiva
sonorità e melodie originali caratterizzate allo stesso tempo da malinconia
e da energia rabbiosa.
In America nascevano gruppi dal "nuovo sound" come Television e Talking
Heads, in Inghilterra apparivano artisti "trasversali" come Elvis Costello
e Joe Jackson, in attesa della folgorazione Joy Division dell'anno dopo.
Il panorama musicale era in una nuova fase di cambiamento.
Al rientro dalla Giamaica Joe e Mick si trovano a dover gestire le richieste
della Cbs che vuole lanciare il gruppo sul mercato americano e desidera
un suono più pulito e radiofonico adatto al pubblico statunitense. Cominciano
così una serie di tensioni con la casa discografica e con il manager Bernie
Rhodes circa il tipo di atteggiamento da tenere rispetto a queste pressioni
esterne.
In ogni caso le registrazioni del secondo album iniziano ad aprile del
1978 ed hanno come produttore Sandy Pearlman (scelto dalla Cbs), il quale
aveva in precedenza lavorato con gruppi come Van Halen e Blue Oyster Cult.
Le registrazioni vengono interrotte per un nuovo tour denominato "Out
on parole tour", cioè fuori dal carcere sulla parola ", che aggiunge ulteriore
sarcasmo sulle loro vicende giudiziarie. I supporters a questo tour sono
gruppi come Specials (ska) e Suicide (new wave) che faranno presto parlare
di loro, in particolare gli Specials con tutto il nuovo movimento ska
(The Beat, Selecter ecc..) .
Purtroppo le continue interferenze e le arbitrarietà di molte decisioni
che riguardano sia il nuovo album che il nuovo corso della band portano
alla clamorosa rottura (anche se momentanea ) con Rhodes, il manager degli
esordi, che verrà licenziato nell'ottobre 1978. Si parlerà di ingratitudine
e di somme di denaro non corrisposte, all'insegna della delazione continua
di tutte le parti in causa.
Nonostante tutto i Clash concludono il mixaggio (ritenuto non soddisfacente
da Joe e Mick in quanto troppo levigato e poco incisivo) del nuovo album
a San Francisco. Finalmente esce , a novembre del 1978, "Give 'em Enough
Rope".
Un album ritenuto dalla critica e da parte del pubblico (punk soprattutto)
controverso e deludente. Certamente il disco è figlio di un periodo contraddittorio
e di transizione. Esso nasce da un gruppo in bilico fra passato e futuro
che sta scegliendo la propria via musicale.
E' altrettanto vero però che "Give 'em.." suona , nel suo complesso, come
un ottimo disco. Vi sono brani di grandissimo impatto come Safe European
Home, Tommy Gun e English Civil War (traditional rivisitato con la furia
di un inno di rivolta) ed autentici capolavori come Stay Free (composta
e cantata da Mick Jones) e All the Young Punks .
"Give 'em.." raggiunge, nonostante le critiche anche pretestuose della
maggior parte della stampa britannica, il secondo posto delle classifiche.
I Clash proseguono nel consolidamento della loro immagine nella scena
rock inglese attraverso un film, "Rude Boy", che li vede protagonisti
sullo sfondo delle rivolte razziali dell'era Tatcher con le tensioni politiche
dell'Inghilterra fine anni '70. In questo film risultano memorabili le
immagini dal vivo del concerto tenutosi in Victoria Park con due grandi
versioni di "London's Burning" e White Riot (con Jimmy Pursey degli Sham
69).
Anche la struttura della "tribù Clash" si modifica in questo periodo :
J.Green e Baker , i due roadies, salgono di grado per fare da tramite
tra gruppo e stampa , Don Letts, Dj vicino alla band, ne diventa il videomaker
ufficiale.
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