1975 - London, il seme
La storia inizia con l'infatuazione
per il rock presa da Mick Jones e conseguente dilapidazione di tutto il
suo "patrimonio" in dischi, giornali musicali e concerti. Predilezione
per Rolling Stones, New York Dolls ,Moot the Hoople, Faces, MC5 .
Jones impara la tecnica chitarristica quanto basta per iniziare a suonare
dal vivo insieme a bands che nascono e si sciolgono come neve al sole
. Dopo una serie di tentativi naufragati si giunge alla costituzione dei
London SS (Attenzione! Niente a che vedere con il nazismo . E' la sigla
della Social Security, il servizio di assistenza sociale inglese ), una
porto-di-mare band dove transiteranno personaggi che saranno in prima
fila nel punk inglese, quali : Brian James (Damned), Tony James (Generation
X), Chrissie Hynde (Pretenders).
Il repertorio era pieno di covers (New York Dolls, Rolling Stones), il
look sopra le righe e provocatorio, il sound grezzo e potente anche se
ancora troppo carico di rock'n'roll classico .
Si percepiva comunque nell'aria della Londra di quel periodo una tendenza
a stupire con provocazioni fuori dagli schemi. Erano i preparativi per
la prossima scena punk inglese.
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1976
- Gli esordi
Durante i tentativi musicali dei London SS (nessuna performance
live) Jones incontra Paul Simonon, un vero rude boy dotato di grande look
ma di nessuna esperienza musicale. Paul era un giovane abituato alla guerriglia
urbana, alla lotta fra gang ,ai lanci di pietre contro le finestre dei
ricchi.
Vivendo a Brixton era entrato in contatto con i neri giamaicani e di conseguenza
con reggae e ska. La possibilità di suonare stabilmente in un gruppo rappresentava
per lui un vero e proprio riscatto, una rivincita.
Dopo lo scioglimento dei London SS, Mick e Paul restano comunque in contatto.
Mick consiglia a Paul di imparare a suonare il basso (dopo alcuni frustranti
tentativi alla chitarra) , impartendogli anche molte lezioni. Nel frattempo
,in mezzo al prolifico caos di giovani musicisti e gruppi emergenti ,
emerge la figura di Bernie Rhodes (partner agli esordi di Malcom McLaren
dei Pistols) , il quale , con ruolo di "manager - factotum", consiglia
a Mick , Paul e Keith Levene (altro chitarrista) di trovarsi un cantante
grintoso, un front man in linea con i tempi.
Li invita quindi ad assistere al concerto di un gruppo , i 101'ers, nel
quale milita un cantante-chitarrista di spessore, un certo Joe Strummer.
Il concerto si tiene al "Windsor Castle Pub" di Londra. Mick e Paul rimangono
particolarmente colpiti dalla grinta e dalla voce roca di Joe, che stride
con i ritmi piuttosto compassati del resto del gruppo, orientato verso
un anonimo rock-blues. I nostri si incontrano e scoprono di avere parecchie
cose in comune. Successivamente i 101'ers riescono ad ottenere una data
al Roxy, con i giovanissimi Sex Pistols a fare da spalla . Joe Strummer
, dopo aver visto in azione i Pistols rimane folgorato.
Capisce quale sia la svolta che si profila di fronte alla musica rock,
quale sia la strada da percorrere. Rabbia , noia, violenza, e divertimento
…" Valevano di più due minuti di Johnny Rotten che due ore di 101' ers"
afferma Joe. Intanto Bernie Rhodes continua a pressare Joe per farlo entrare
nel nuovo gruppo che sta costruendo, Joe temporeggia ma riceve un ultimatum.
Si decide, molla tutto il suo passato, la sua band per buttarsi nella
nuova avventura . "Lasciare i 101'ers non è stato facile , ma ho capito
che dovevo muovermi nel futuro e non nel passato". E' il 5 giugno 1976.
Rodhes intanto stabilisce il quartier generale dei nostri in un locale
di Camden Road (ribattezzato Rehersal Rehersals), che diventerà per qualche
anno il luogo in cui il gruppo prova, dorme, si riunisce, vive. Alla band
si aggrega il batterista Therry Chimes.
Il gruppo è pronto, la line up si stabilizza con Joe Strummer (chitarra-voce),
Mick Jones (chitarra solista - voce), Keith Levene (chitarra), Paul Simonon
(basso) e Terry Chimes (batteria). La scena inglese è pronta a ricevere
la nuova ondata punk che spazza via le regole precostituite. Per fare
musica non sarà più necessario essere dei virtuosi dello strumento , tecnici
monocordi del pentagramma. Velocità, furore, cuore, passione e lealtà
espressiva sui temi trattati (siano essi politici, sociali o introspettivi)
saranno la guida dei nuovi gruppi emergenti. Il panorama musicale si apre
a moltissimi giovani proletari e non ; le major fanno firmare contratti
alle bands, l'audience aumenta a dismisura; è una svolta che condizionerà
il futuro del rock giovanile, basti pensare alla successiva ondata new
wave degli anni 80.
Durante le incessanti prove in Camden Road, svolte sotto l'occhio vigile
di Bernie Rhodes, Paul Simonon comincia ad inserire un prezioso tassello
nella storia del gruppo : il nome. La scelta ricade su The Clash (scontro,
conflitto, fragore) dopo che Paul aveva letto più volte questo termine
in un articolo sull'Evening Standard. Nessun nome poteva essere più azzeccato
per il gruppo che stava nascendo. I Clash debuttano al Black Swan di Sheffield
il 4/6/1976, di spalla ai Sex Pistols. Il concerto fu un mezzo insuccesso,
con critiche che piovono sia dai (pochi) giornalisti presenti ,sia dagli
stessi Pistols (Rotten). Ma Mick Jones e Joe Strummer non disperano, e
cominciano a sfornare pezzi storici come Janie Jones, London's Burning,
1977 , che diventeranno veri e propri anthem .
Continuano nel frattempo le esibizioni live con significativi cambiamenti
del look (tute militari imbrattate di scritte a spray) ed alterne fortune.
Ad esempio dopo il concerto - raduno punk del 29/8/1976 allo "Screen on
the Green" di Islington insieme a Pistols, Buzzcocks e Slaughter and the
Dogs- il New Musical Express scrive " I Clash sono il genere di garage
band che dovrebbe essere rispedita immediatamente in garage".
Le cose ,come sappiamo, avranno uno sviluppo completamente diverso. Da
quel momento i Clash inanellarono una serie di gigs di impressionamente
furia ed intensità. A cominciare da quel "Punk Rock Festival" tenutosi
al 100 Club di Londra il 20/21 settembre 1976, affrontato senza il chitarrista
Keith Levene (musicista talentuoso ma troppo slegato dal resto del gruppo)
il quale, lasciati i Clash, formerà più avanti i Public Image Limited
con Johnny Rotten. I Clash legavano la loro identità alla condizione giovanile
proletaria inglese, invocavano una presa di coscienza dei kids, pretendevano
il riscatto delle nuove generazioni, denunciavano il vuoto e le sofferenze
nelle quali erano costretti a vivere. Erano diretti ed in fondo anche
positivi nella loro rabbia, a differenza del nichilismo senza via d'uscita
espresso dai Pistols.
Il pubblico si andò riconoscendo sempre di più nei Clash, ed i Clash misero
le radici nei cuori di molti con pezzi come White Riot (inno generazionale
sul modello di My Generation degli Who), un brano ispirato dagli scontri
avvenuti durante il carnevale giamaicano di Notthing Hill a Londra, incidenti
ai quali parteciparono gli stessi Clash. Questi eventi lasceranno un segno
profondo nella band, che prenderà posizione a favore della comunità giamaicana
e che verrà influenzata, prima fra le punk band, dalla musica reggae .
Proprio la forza culturale e musicale del reggae fa si che i Clash si
differenzino dai gruppi punk di quel periodo.
I Clash avevano indubbiamente una marcia in più rispetto agli altri. Nell'ultimo
trimestre del 1976 il gruppo prova in studio, si esibisce dal vivo sempre
più spesso e sforna nuovi pezzi (Career Opportunities, Clash City Rockers)
fino ad arrivare ad un set di 14 canzoni che vengono presentate per intero
nei concerti. Le cose proseguono piuttosto bene al punto che il gruppo
deve ingaggiare altri due roadies (Conran e Roadent si aggiungono a Mickey
Foote) per la preparazione tecnica e di supporto "fisico" ai concerti
che spesso finiscono in risse e devastazioni dei locali. Il punk è ormai
esploso ed è un fenomeno anche di costume.
A causa degli scontri provocati da giovani punx il governo emette una
ordinanza che proibisce le esibizioni live dei gruppi punk per un certo
periodo. Dei Clash cominciano ad interessarsi anche le etichette discografiche.
Il gruppo firma con la Polydor per la pubblicazione di un demo di cinque
pezzi, registrato in due giorni . Ma il suono è compresso, il cantato
troppo distorto ed il demo non incontra pareri favorevoli nella casa discografica.
I Clash così ritardano la loro esplosione a differenza dei Pistols che
decollano pianificando un tour nazionale. Una occasione di riscatto viene
offerta dall'Anarchy Tour (dicembre 1976), anche se alla band viene riservato
un ruolo di basso profilo. Durante i concerti del tour i Clash vengono
filmati ed intervistati incrementando così la loro popolarità. Subito
dopo questa positiva esperienza, un'altra defezione nella band. Questa
volta è Terry Chimes (batteria) ad abbandonare il gruppo.
Non riusciva più a sopportare la violenza ed il clima furente che spesso
accompagnavano le esibizioni live del gruppo. Terry era certamente un
ottimo ragazzo ma era poco coinvolto nel modo di "sentire la musica" del
resto della band, ed in molte occasioni appariva come un corpo estraneo.
I nostri sono quindi costretti a ricercare un nuovo batterista tramite
una inserzione sul Melody Maker, anche se Terry accetterà di suonare per
l'ultima volta il 1.1.1977 al Roxy di Covent Garden , un locale che in
breve diventerà la mecca del punk con il Dj Don Letts che inondava di
musica reggae i numerosi punx in visita.
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