La nascita nel 1977 di "Rock Against Racism" si inseriva nel
più vasto movimento della "Anti Nazi League". Era un
periodo difficile per la sinistra laburista in Inghilterra, pressata
da una parte dalla crescita di consensi dei conservatori, e dall'altra
dall'ondata razzista sempre più violenta dei gruppi di estrema
destra del National Front ( 31 persone di colore vennero assassinate
in Inghilterra dal 1976 al 1981).
La
scintilla che fece scattare la voglia di allestire un movimento di questo
tipo, messo in piedi da diverse persone vicine al Socialist Workers
Party, fu un episodio che coinvolse nell'agosto del 1976 Eric Clapton
il quale, durante un suo concerto a Birmingham, ebbe parole di apprezzamento
per un deputato tory noto per le sue posizioni razziste.
In risposta al citato accadimento venne stilato il primo manifesto di
Rock Against Racism che così recitava : "Noi vogliamo
musica ribelle, musica della strada. Musica che fa crollare la paura
della gente. Musica della crisi. Musica attuale. Musica che sa chi è
il vero nemico. Rock contro Razzismo. Ama la musica Odia il Razzismo".
Erano gli anni del punk, della musica che spaccava letteralmente in
due il rock convenzionale, della musica che ognuno poteva suonare. Era
musica libertaria ed anarchica, nel senso migliore di queste parole.
Come scrisse la bella Caroline Coon sul Melody Maker nell'agosto
1976 : "Il punk rock suona semplice e senza esperienza. La strumentazione
è minimale, di solito poco costosa
Non ci sono assoli. Nessuna
improvvisazione indulgente, nessun tecnicismo fine a se stesso. Partecipazione
è la sua parola chiave."
The
Clash
|
Sham
69
|
Come
avrete capito il punk era il sound perfetto per lanciare il radicalismo
del movimento. Musica da inserire in un contesto allargato per coinvolgere
anche la grande massa di immigrati che soffriva seriamente della pressione
razzista. Ecco perché, insieme a band come Clash, Sham 69,
Uk Subs nel movimento confluirono gruppi reggae come Steel Pulse
ed artisti di world music come Tom Robinson. Reggae e punk insieme
come abbiamo già visto (vedi articolo Punk
Meets Reggae), con i Clash che suonavano reggae stupendamente rivisitato
in "Police and Thieves", con i Ruts che facevano lo
stesso con il loro stile, con le Slits che si imponevano come
gruppo femminile ribelle.
In particolare nei Clash il ritmo in levare cominciava a prendere piede
in modo consistente come dimostrò anche l'uscita di "Pressure
Drop", un rifacimento di un brano scritto da Frederick Hibbert.
L'utilizzo del reggae da parte dei Clash coincise con l'espansione dei
consensi del National Front e delle sue posizioni razziste. La band
diventò così una sorta di "portavoce" dell'impegno
contro la discriminazione razziale. Il gruppo giusto al posto giusto.
Ruts
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Tom
Robinson Band
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I
gruppi che aderirono al movimento non erano tutti socialisti. Anzi.
Fra i punk come è noto prevalevano posizioni antipolitiche ed
anarchiche. La molla che portò diverse punk band ad aderire a
Rock Against Racism fu molto semplicemente il fatto che esse si sentivano
come vittime di uno stato autoritario, che non difendeva come avrebbe
dovuto le minoranze più deboli. Chi lottava per difendere la
propria identità e si scontrava per questo con la polizia, aveva
quasi automaticamente l'appoggio dei punx più impegnati. Il movimento
accellerò l'organizzazione di eventi che potessero attirare quanta
più gente possibile dopo i fatti di Lewisham, un quartiere a
sud di Londra, densamente popolato da immigrati caraibici e gente di
colore. Il 13/8/1977 il National Front marciò verso il quartiere
di Lewisham con una manifestazione che voleva intimidire i residenti
e mostrare i muscoli dopo che l'opinione pubblica inglese era rimasta
passiva di fronte all'escalation delle loro azioni violente. Circa 10.000
antifascisti (bianchi, caraibici, studenti, lavoratori) si opposero
al passaggio del NF e, dopo diverse ore di battaglia con fascisti e
polizia, riuscirono a bloccare la marcia. Ovviamente la grande stampa
inglese nel commentare i fatti prese le difese della polizia, definendo
come "fascisti rossi" i difensori di Lewisham.
Slits
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Steel
Pulse
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Il
primo grande evento di Rock Against Racism fu quello organizzato il
30 aprile 1978 a Victoria Park. Il concerto venne molto pubblicizzato
dalla stampa, non sono quella di sinistra. Davanti a 80.000 persone
sfilarono Clash, Steel Pulse, Tom Robinson, X-Ray Spex ed altre band.
Gli organizzatori non si aspettavano una tale partecipazione di pubblico.
L'operazione venne ripetuta (con altri gruppi) in diverse città
inglesi : Manchester, Cardiff, Southampton.
Per descrivere l'eccitante atmosfera del concerto al Victoria Park valgono,
più di ogni parola, le immagini contenute nel film "Rude
Boy", che vede i Clash protagonisti. Solo due righe per ricordare
Strummer con la sua maglietta rossa con la scritta "Brigade Rosse"
che attacca London's Burning (uno spettacolo nello spettacolo il pubblico
che ondeggia sotto il palco) e Jimmy Pursey che canta con Joe "White
Riot".
Un altro evento molto importante si tenne a Londra in Brockwell Park
il 24/9/1978 con gli Sham 69 come headliner. Nello stesso anno, in risposta
all'assassinio razzista di un loro connazionale, dimostrarono in Brick
Lane circa 8.000 bengalesi, nella più grande manifestazione asiatica
che fosse mai stata organizzata in Inghilterra. Nel 1979 dopo l'uccisione
a Southall di un uomo membro dell'Anti Nazi League, venne messa in piedi
una manifestazione di 15.000 persone, che impressionò l'opinione
pubblica ed i mass-media. La serie di successi ottenuti, fecero crescere
sia l'organizzazione che la pubblica visibilità del movimento.
La conseguenza fu il naturale arretramento del National Front, che ricevette
una sonora sconfitta elettorale nelle elezioni del 1979. Rock Against
Racism, raggiunto l'obbiettivo, diresse le proprie attenzione anche
su altri temi quali il diritto al lavoro e l'opposizione all'ascesa
dei conservatori thatcheriani.
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L'ultimo concerto promosso dal RAR si svolse a Leeds, nel 1981, davanti
a 30.000 persone.
Rock Against Racism fu il tentativo riuscito di coniugare la musica
alla politica. La musica veniva prima con la sua energia e la sua capacità
di parlare immediatamente all'anima dei giovani della working class
inglese. Seguivano poi i messaggi politici semplici e diretti sui temi
dell'antirazzismo e dell'antifascismo.
Si dica e si pensi ciò che si vuole, ma il rock rimane un linguaggio
unico e formidabile per arrivare alla gente (giovani e meno giovani).
E' un linguaggio di cultura popolare, emotivamente coinvolgente, che
ciclicamente esplode nella sua forza aggregatrice.
Meditate gente, meditate.
Mauro
Zaccuri