JOE STRUMMER
21/8/1952 - 22/12/2002
"Walking it like he talked it"


Joe Strummer - Past , Present and Future

4-18 Settembre 2004
London Print Studio - 425 Harrow Road - W10 4RE

Un rapido viaggio a Londra con le famiglie per ricordare, testimoniare e mantenere vivo , anche per le generazioni future, anche per i nostri figli, il ricordo di Joe Strummer. Ogni gesto che parta dal cuore e si muova con passione nella direzione sopra indicata, sarà sempre il benvenuto in queste pagine.


Londra, Sabato 11 Settembre 2004

La Harrow Road è una lunga via posta nella zona di Maida Hill (West London), fra Ladbroke Grove e Walterton Road, a poca distanza da Elgin Avenue.
Come si potrà notare sono le zone frequentate da Joe Strummer nella sua giovinezza ed in particolare a decorrere dal 1974. Al 101 di Walterton Road c'era lo squat in cui viveva e che diede il nome ai 101'ers, la sua seconda band (la prima fu quella dei Vultures, formata a Newport, Galles) costituita nel maggio del '74 quando ancora si faceva chiamare Woody (Mellor). Sempre in quegli anni Strummer fece parte dell'Elgin Avenue Squatters Community.
La mostra dunque è stata posta significativamente al centro di questi luoghi che richiamano alla memoria un importante pezzo di vita di Joe Strummer, riuscendo a legare l'aspetto pubblico e quello personale (attraverso i suoi archivi privati) del grande rocker inglese.
La mattina è nuvolosa e tira un bel vento, ma Londra questa volta ci risparmia la sua proverbiale pioggia. Meno male, perché con le rispettive famiglie al seguito (l'altra è quella di Silvio Calesini, collaboratore di radioclash.it e compagno di band) non sarebbe stato semplice passeggiare tranquillamente, come si è invece fatto, per le strade di questo quartiere popolare a forte presenza asiatica già animato di primo mattino. L'evento, organizzato dalla Walterton & Elgin Community Homes, è situato al piano terreno della palazzina al 425 di Harrow Road, all'interno della struttura dei London Print Studio, ed ospita una parallela raccolta fondi per la Fondazione Strummerville. L'esposizione è felicemente curata negli spazi interni dall'artista Gordon McHarg con il fattivo aiuto degli amici più intimi di Strummer, e si sviluppa su 60-70 mq, catturando l'attenzione sin dalla vetrina esterna sulla quale sono impresse in modo evidente, insieme ad altre frasi di Joe, le seguenti emblematiche parole da lui pronunciate nel dicembre '76 durante un'intervista rilasciata al NME riguardo i Clash : "Penso che la gente dovrebbe sapere che noi siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l'ignoranza".



All'interno l'area è suddivisa in diverse sezioni facenti parti di un percorso logico (past, present, and future) che intende mettere in evidenza lo spirito, l'energia, la combattività, la sensibilità, le grandi doti umane e comunitarie dell'ex frontman dei Clash. La prima sezione raccoglie alcune bacheche a vetri dove si possono osservare diversi oggetti personali di Strummer ed anche una bellissima collezione di fotografie scattate da Julian Jewdall, molte delle quali esposte per la prima volta, riguardanti Joe con i 101'ers agli esordi. Gli scatti vanno dal '74 al '76 e ritraggono Strummer insieme ai suoi amici e compagni di band (Richard Dudansky, Alvaro Rojas, Simon Cassel , Clive Temperly) in Walterton Road e nella Great Western Road. Altre riguardano Joe insieme a Tymon Dogg, oppure da solo in Orsette Terrace; altre ancora, e sono quelle che restano in testa più facilmente, riguardano le immagini di alcuni concerti live con i 101'ers, e ci mostrano uno splendente e giovane Strummer in piena azione, già così spontaneo e naturalmente trascinante e carismatico. Si prosegue con copie di articoli originali e recensioni dei concerti dei 101'ers e dei Clash agli esordi (tipo quello del 5 settembre '76 al Roundhouse in Chalk Farm), copertine di singoli, foto live dei Clash , testi manoscritti, disegni (Strummer aveva un'ottima mano), scalette dei concerti, sequenze di accordi, un'altra bella foto scattata da Barry Scratchy Myers a Strummer, Joe Ely e Mick Jones. Una parete è dedicata al rapporto con i fan giapponesi, attraverso diverse foto e lettere inviate a Joe fra il 1981 ed il 1982, mentre un'altra sezione fotografica ci riporta al 1988, ed all'esperienza solista di Strummer con i Latino Rockabilly War. Nella parete della stanza centrale è collocata un grande bandiera blu con la scritta "State Of Freedom", mentre a terra è posizionato il "campfires", luogo d'incontro utilizzato da Strummer durante gli appuntamenti annuali al festival di Glastonbury.
E' qui che con grande piacere incontriamo, ce lo aveva preannunciato, Concetta Maida, italiana residente a Londra da una decina d'anni, che aveva collaborato con il sito attraverso un articolo sulla mostra fotografica londinese di Bob Gruen sui Clash.
L'ultima parte della mostra è dedicata ai bambini, cioè il futuro e la speranza. Centinaia di bandierine disegnate dai bimbi spiccano dall'alto della parete, tutte coloratissime e vivaci, in rappresentanza delle diverse culture nel mondo. La necessità di fratellanza e di unione fra i popoli, attraverso l'innocenza dei bambini. Un simbolico gesto di fiducia nei confronti dell'intera umanità, nonostante ed in contrasto con la follia cieca dei nostri giorni. Anche i nostri figli contribuiscono (abbondantemente) alla creazione di nuove bandierine che verranno sistemate insieme alle altre , per loro è stato il momento più bello.
Per noi adulti, certamente più disillusi, ma ancora capaci di commuoverci e sognare, bastano gesti più semplici, ma altrettanto significativi. E' il caso del maturo signore "strummeriano" che, in compagnia della moglie, esce dalla mostra insieme a noi dopo averci squadrato per tutto il tempo (forse incuriosito dal fatto che eravamo gli unici "stranieri" presenti in quel momento all'evento). Nota che stiamo per scattare una foto di gruppo e si rende che uno di noi ne resterà escluso. Si avvicina, chiede di scattare lui, ed al nostro ringraziamento ci saluta alzando il pugno chiuso al cielo.

Mauro Zaccuri

Info : www.strummerville.com
www.strummersite.com