THE OFFSPRING
"Splinter"
(Columbia Records - Dicembre 2003)




Ecco finalmente il settimo lavoro degli Offspring, a tre anni di distanza da un deludente "Conspiracy Of One" la band californiana si ripresenta con "Splinter". In questi tre anni di attesa sono state sparse parecchie voci, quali il ritorno alle origini, l'uscita di un album che avrebbe ricordato i suoni di "Ignition" il secondo lavoro della band. Puntualmente "Splinter" ha smentito tutte le aspettative, il titolo parla da solo,un album frammentario, con pezzi speed alternati ad altri pop-rock che vanno tanto di moda in questo periodo.



Si comincia con "Neocon", il brano d'apertura che simboleggia un trionfale ritorno, un classico per gli album degli Offspring, si va avanti ascoltando "The Noose" forse il pezzo più bello, veloce, e di gran impatto, così come "Long Way Home". Si arriva poi a "Hit That" un pezzo molto commerciale scelto come primo singolo dell'album, "Rage Againist Myself" una ballad niente male con il suono duro di chitarre distorte che rendono apprezzabile la canzone, "(Can't Get My) Head Around You" ci riporta ad un ritmo veloce e ascoltabile, "The Worst Angover Ever" un brano che definirei reggae che non risalta per niente ma potrebbe essere usato come nuovo singolo, "Never Gonna Find me" e "Lightning Rod" sono i soliti pezzi speed a cui ci hanno abituato da tempo, "Spare Me The Details" un altro pezzo candidato a diventare un singolo estratto, il suo suono molto "estivo", un ritornello quasi ipnotico e l'accompagnamento di chitarre acustiche rondono il brano ascoltabile e odiosamente rilassante, "Da Hui" molto breve, è il pezzo punk anche se non ha nulla da dire, l'album si chiude con "When You Are In Prison" ascoltandolo penserete: "Che diavolo ci fa questo pezzo nell'album degli Offspring? La Columbia probabilmente l'ha inserito per sbaglio!" Basterà leggerne il testo per capire di che si tratta! Al termine è inclusa una versione pseudo-reggae di "The Kids Aren't Alright" dell' album Americana. In conclusione l'album è ascoltabile ma ben lontano dai loro primi dischi, poi mi chiedo:"Per quanto tempo Dexter Holland riuscirà a cantare ancora così?"



E' difficile accontentarsi di un lavoro come questo dopo essersi abituati ad album come "Ignition", "Smash" e "Ixnay On The Hombre",è chiaro che il passaggio d'etichetta dalla Epitaph alla Columbia ha segnato in modo negativo il loro stile. Bisogna anche dire che ad inizio anno gli Offspring hanno dovuto fare a meno del batterista Ron Welty uno dei musicisti più validi nel suo genere, Ron è voluto andare via di sua spontanea volontà, forse stanco di interpretare un genere che non riteneva suo. Dobbiamo ancora aspettare per ritrovare i vecchi Offspring? Oppure possiamo definitivamente chiudere un capitolo della storia del punk? L'unica nota positiva sarà quella di riassistere ad un loro concerto, potreste perdervi l'album ma non un loro concerto, ve lo posso garantire, un vero spettacolo!

VOTO: 6 (mi piange il cuore)

Daniele Amato