RADIO BRIXTON - LINEA - LECCIOLES
Live in Vercelli , Centro Sociale Mattone Rosso, 15 marzo 2003
"Clash e Contaminazioni - Tributo a Joe Strummer"


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Specialissima serata quella organizzata al C.S. Mattone Rosso di Vercelli. Intanto c'è stato il cambio di sede del centro sociale, trasferitosi nella più confortevole struttura dell'ex colonia elioterapica in Corso Rigola nata sotto il fascismo (ed ora, bello scherzo della storia, in mano ad un collettivo giacobino rosso fuoco), poi il sound dei Clash proposto dai Radio Brixton ed il tosto combat dei Linea, ed infine, nota personale, il ritorno "alla vita" dopo un periodo di guai fisici che mi hanno catapultato in un'altra realtà. Per quanto mi riguarda non ci poteva essere migliore occasione per riassaporare l'aria di un concerto : gli amici del Mattone Rosso (un grazie speciale all'instancabile Roberto, granata al 100% e forse più), i fratelli Radio Brixton, i miei fratelli-compagni di band Linea che questa volta ho potuto seguire solo come spettatore (ma lo spirito era sul palco, you know), il ricordo di Joe Strummer (una perdita incommensurabile).

Ok, ora basta (ma queste cose le volevo dire) ed entriamo nel vivo della serata. A contribuire ad elettrizzare l'ambiente (parecchia gente, alla fine ci saranno circa 350 persone) ci pensano subito i Leccioles, storica punk band di Vercelli che si esibisce dal vivo dopo anni di silenzio. Il cantante, molto su di giri, fra un fuck e l'altro riesce a tenersi in piedi per cantare i pezzi. Però il sound è di quelli che piace a me : sporco (anche per via di un'amplificazione in fase di assestamento) , graffiante, fottutamente datato '77, con accordi che hanno segnato un tempo. Fra qualche pezzo di loro produzione i Leccioles inseriscono diverse cover tipo "Born too Lose" di Johnny Thunders, "If The Kids Are United" degli Sham 69, probabilmente qualche cosa dei Vibrators, ed a chiudere una versione un po' confusa ma sinceramente appassionata di "White Riot" dei Clash. Il pubblico apprezza e chiede il bis che viene consumato in due minuti.

Poco prima dell'una di notte, e dopo diverse birre (l'italica e premiata "Menabrea" è un must del Mattone Rosso), tocca ai Linea far decollare la festa. Il loro (ops…, il nostro) vigoroso combat-rock è un mix di punk, rock, ska, reggae, nella tradizione di molti gruppi che si rifanno umilmente all'insegnamento dei Clash. I Linea credono testardamente nella loro musica ed entreranno in studio fra maggio e giugno per registrare un nuovo cd. L'apertura del concerto è per "Terzavia", solido rock di denuncia verso quella che veniva salutata come la svolta "liberal" della sinistra progressista europea (Italia compresa) finita miseramente con la posizione guerrafondaia di Blair sul conflitto in Iraq. Scorrono a seguire lo ska di "In Cammino", il reggae di "Sei Tu" , la rabbiosa "Il Coro" che prende di mira manager ed imprenditori italiani, la vera piaga dell'economia italiana, altro che articolo 18. Dopo una qualche tensione iniziale e la sistemazione dei suoni al mixer, i Linea fanno salire d'intensità il gig con una versione punk al fulmicotone di "Ossigeno", atto d'amore verso la musica che viene dal cuore, il punk-reggae "Temporaneo", e soprattutto con "Stesse Madri" che cerca di spiegare il collante speciale che tiene insieme "la gente" che ama i Clash e che quasi sempre ha radici e percorsi simili. Gianmarco Pirro svolge un lavoro enorme (commovente, grande rispetto!) sostituendomi alla voce e preoccupandosi anche di chitarra, assoli, effetti ecc…

Ma il muro di suono dei Linea è forte e resiste da tempo a molte avversità, anche le più dolorose.
La base ritmica formata da Claudio e Silvio funziona a dovere nel classico reggae di strummeriana memoria "Senza Amore" e nella successiva "Non ha senso". A sorpresa, ma io sapevo che prima o poi l'avrebbero piazzata in scaletta, una velocissima versione di "Train in Vain" dei Clash che prelude al finale costituito da "Per Sempre Unico" ed "Alì" un brano, in bilico fra reggae ed atmosfere mediterranee, ispirato dal miglior pugile della storia della boxe e personaggio carismatico fuori dagli schemi (da vedere assolutamente per capire parecchie cose sul campione il film "When We Were Kings" che documenta lo storico incontro fra Muhammad Alì e George Foreman svoltosi nel 1975 a Kinshasa, nello Zaire). Performance di buon livello quella dei Linea (lo dico con obbiettività) apprezzata anche dal pubblico coinvolto maggiormente dai pezzi più tirati (tutto normale, considerando che i Linea propongono musica propria con testi in italiano). Personalmente ho seguito tutto il concerto sotto il palco cantando ogni pezzo (ho fatto più o meno la stessa cosa con i Brixton, finendo quasi senza più voce) e desiderando spesso di salirci su quel cazzo di palco per dare il mio contributo. Non l'ho fatto però, non mi sono sentito ancora pronto con la testa più che con il fisico. (in realtà, come leggerete, una mia piccola partecipazione live c'è stata, anche se estemporanea e limitata a qualche coro sulle note dei Clash).

Ore 2,00 : è il tempo dei RadioBrixton e della musica dei Clash. Il suono è definitivamente sistemato (almeno per quanto riguarda le casse esterne, probabilmente non è così sul palco), e la band attacca con una accoppiata di pezzi "forti" come "Safe European Home" ed "English Civil War". Si nota immediatamente che il gruppo è fortemente cresciuto in questi mesi. Concerti, prove, registrazioni in studio (è disponibile un cd demo ben registrato contenente cinque pezzi : White Man, Stay Free, Spanish Bombs, Death Or Glory, Career Opportunities ; guardate alla fine della recensione se vi interessa ordinarlo o solo saperne di più) hanno prodotto una coesione ed un impatto sonoro veramente di ottimo livello. E poi lo spirito che si incrocia sul palco di Radio Brixton e Linea è spesso quello giusto, qualcosa di naturale e spontaneo, in equilibrio fra la nostalgia di un passato irripetibile ed un futuro da vivere con coerenza e vitalità.

"White Man in Hammersmith Palais" vede Sandro all'armonica e ci ricorda di essere stata una delle più belle canzoni scritte dal duo Strummer/Jones, poi "Tommy Gun", "Lover's Rock", "Janie Jones", "Hateful", "Death Or Glory" (bel lavoro di Gigio alla chitarra), "Clampdown", "Brand New Cadillac". Che dire di più? Forse affermare ancora che tutti nella band lavorano bene e sodo. Anche il pubblico reagisce alla grande, pogando e partecipando con convinzione alla festa. Vedo con piacere che ci sono diversi giovani punx con cresta mohicana; benissimo così, dobbiamo sempre ricordare le nostre radici per capire chi siamo. I Brixton eseguono anche una "Armagideon Time" di rara efficacia, mantenendo benissimo la base reggae (bravi Beppe ed Antonello) dilatata come da copione. Di questo sound sono visibilmente soddisfatte un gruppo di ragazze più che carine, che si muovono dolcemente al ritmo caraibico per la felicità dei miei occhi. Sandro Zangarini è padrone della scena : cantato grintoso e molto efficace, feeling diretto con il pubblico. Sono io che comincio a cedere dopo l'esecuzione di "What's my Name", "Guns of Brixton" e "Police and Thieves". Nel senso che ho già un piede sul palco e so già come andrà a finire. Arriva per fortuna una bella versione di "Stay Free" a calmarmi un po'. Ma è un attimo. Sul finire di "Career Opportunities" salgo ed in pratica non scendo più. Così faranno insieme a me altri ragazzi ed amici, perché adesso tutto è una fantastica, anarchica bolgia. Mi ritrovo a ballare "Bankrobber" ed a cantare la sempreverde "I Fought The Law" insieme a Silvio, Beppe ed Enrico mentre Gianmarco, per l'occasione, affianca Gigio alla chitarra. Il microfono di Beppe Rivela diventa mio quando parte la conclusiva "London's Burning" (prima c'era stata "London Calling"), dove scarico la tensione accumulata in questi mesi. Stage diving, sorrisi, sudore e pacche sulle spalle. Così doveva essere e così è stato. Proprio una grande serata in memoria di Joe.
Dio protegga tutti i Clash City Rockers.

Mauro Zaccuri

Line up :
Radio Brixton : Alessandro Zangarini - Voce ed Armonica, Giuseppe Rivela - Basso e cori, Antonello Del Mastro - Batteria, Giorgio Bricca - Chitarra.
Linea : Gianmarco Pirro - Chitarra e Voce, Silvio Calesini - Basso e cori, Claudio Sitta - Batteria (in attesa di Mauro Zaccuri - Voce e chitarra)

Info e contatti :
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