Intervista ad Alex Rogati
dei Malagang a cura di Mauro Zaccuri

Lo scorso 1 aprile è uscito “Malagang” un lavoro frutto della stretta collaborazione, che dura ormai da anni, fra i Gang dei fratelli Severini ed i Malavida. La recensione del disco l’avrete probabilmente già letta sulle pagine di Radioclash.it , ora invece ci interessa saperne un po’ di più di questo progetto comune e chiacchierare a braccio su altri argomenti che ci stanno a cuore. Ne parliamo con Alex Rogati, vocalist e chitarrista dei Malavida.

Radioclash: Ascoltando “Malagang” a mio avviso viene fuori principalmente, aldilà di tutto, una gran voglia di far musica insieme fra voi ed i fratelli Severini, di vivere insieme questa esperienza liberamente senza alcun vincolo particolare. Vi ritrovate in questa considerazione?? E com’è nato il progetto ??

Sandro e Marino avevano già collaborato con noi nel nostro primo disco. Poi a Sandro è venuta l’idea di fare un live riproponendo dei pezzi punk di fine anni ’70 e la collaborazione al quel punto è diventata naturale. E’ nata così la MalaGang, con lo scopo principale di suonare insieme ma anche per condividere la passione comune che ci ha fatto avvicinare al mondo della musica. Poi abbiamo deciso di registrare dei pezzi insieme anche per far conoscere questa nostra nuova iniziativa, scambiarsi nuove idee e continuare a rompere i coglioni…

Radioclash: Entrambe le band vengono da Filottrano, una sorta di enclave clashiana. Quali sono stati i vostri primi contatti con i Gang e come si è sviluppato il vostro rapporto ??

Il nostro punto di incontro coi fratellini Severini sono senza dubbio i Clash e il punk in generale. La Gang aveva già collaborato con La Macina (noto gruppo folk della vallesina) e con loro il filo conduttore è la musica popolare che caratterizza molta della produzione della Gang. Ma Filottrano (e noi) ha scelto invece il volto rabbioso e combattivo del combat rock.

Radioclash: La simbiosi fra la propria terra ed i Gang è un fatto ormai consolidato (sempre più negli ultimi anni), sia dal punto di vista musicale sia sotto l’aspetto socio-culturale. Quale è invece il rapporto dei Malavida con il proprio territorio? Un legame magari meno forte ed evocativo, vista la differenza generazionale ??

Cazzo, anche i Malavida tengono al proprio territorio. Siamo dei veri e propri fans dell’atmosfera delle feste popolari marchigiane e dei vari gruppi folk e non che ne fanno parte; non è escluso il fatto che anche noi prima o poi potremo avvicinarci a queste realtà. Andiamo fieri delle nostre radici. Di certo la differenza di età c’è e oggi si entra meno a contatto con la musica popolare rispetto a qualche tempo fa, questo è anche dovuto al fatto che i gruppi folkloristici della zona non sono riusciti a coinvolgere ed aggregare, facendo perdere l’interesse ai ragazzi che, in piena globalizzazione, non hanno più nessun modo per conoscere la cultura popolare del proprio paese. Pensa solo che anni fa a Filottrano c’erano due compagnie folkloristiche, La Castellana e Il Biroccio, sagre popolari, feste dell’uva….oggi l’appuntamento più atteso è Halloween, fanculo!

Radioclash: Parlatemi un po’ di voi (Malavida). Dove vi trovate ?? Avete un posto in cui provare o registrare ?? Riuscite a suonare con continuità ??

Proprio quest’anno abbiamo affittato un casolare di campagna (la famosa e tanto ricercata Retta come diciamo noi in paese) insieme alla Gang, che stiamo allestendo senza fretta con l’obbiettivo di adibirne una parte a piccolo studio di registrazione da dove (speriamo) usciranno i prossimi lavori dei Malavida, dei Gang e di altri rockers. Suonare con continuità quando si lavora tutto il giorno in fabbrica, al cantiere o in qualsiasi altro posto, è difficile, ma ciò non vuol dire che rinunciamo ai nostri sogni. E’ pure vero che i locali di oggi non rischiano più a chiamare gruppi che fanno musica propria (un Tributo fa incassare sicuramente di più!!!) e questa è ormai la linea che tendono a seguire anche centri sociali e circoli.
I Malavida lavorano da 10 anni, e da 10 anni sono in prima linea col le loro chitarre.

Radioclash: Il disco : negli arrangiamenti dei brani mi immagino che Sandro Severini abbia avuto un ruolo di primo piano. Se è così ci puoi indicare in quale pezzo si è maggiormente espressa la sua influenza ???

Gli arrangiamenti sono stati fatti tutti dai Malavida. Certo, Sandro è intervenuto spesso per dare il suo inconfondibile marchio ai brani e così anche Marino, ma il grosso del lavoro l’abbiamo fatto noi. Prendi per esempio Straigth to Hell, l’arrangiamento è stato fatto quasi esclusivamente dal nostro chitarrista, il Cinico, che tra l’altro ora si è anche momentaneamente allontanato sostituito da mister Lion.

Radioclash: “Fottuta Sfortuna” è uno dei brani originali contenuti nell’album. Davvero un pezzo ben fatto. Mi piacerebbe avere una tua chiave di lettura del testo, che presumo sia stato realizzato da te e Marino Severini.

Si, Fottuta Sfortuna è uno dei brani che preferisco nel disco. Il testo è nato in un momento di rabbia contro le ingiustizie dei potenti, contro gli oppressori, contro chi promette la luna e poi ti costringe a vivere nella più stronza mediocrità, leggasi tutti i quartieri degradati delle grandi città, dove bisogna lottarsi ogni instante della sopravvivenza. Marino ci ha messo il suo tocco poetico, io uso parole più dirette, a volte magari un bel “vaffanculo” o un “fottuto bastardo” rendono meglio l’idea, ma Marino riesce a rendere orecchiabile anche l’insulto più incazzato del mondo. Non per nulla Bruno, il “nostro addetto alla security” lo chiama “il poeta”!

Radioclash: Dopo varie peripezie, di cui se vuoi puoi informarci, vi siete alla fine autoprodotti il cd. E’ una scelta ormai quasi obbligata data la situazione generale in cui versa l’industria discografica italiana (anche se a parlar di industria mi vien da ridere). Però autoproduzione non vuol dire necessariamente prodotto di basso profilo, come per il caso del vostro lavoro. Dimmi come siete arrivati a questa scelta, ed in generale fammi sapere che ne pensi dell’andazzo discografico italiano, con riferimento anche alle etichette indipendenti.

Bella domanda. Che posso dirti, l’industria discografica italiana è ormai alla frutta. Le Major producono solo i soliti nomi, tutto gira intorno a pochi che decidono su tanti, e questa me la concederai! Chi può essere interessato ad investire in una band semisconosciuta e magari anche schierata?. Abbiamo perso tre anni dietro ad etichette indipendenti che alla fine erano, anche loro, solo interessate al proprio guadagno. E’ un vero schifo.. Ci siamo fatti due conti in tasca e abbiamo scelto l’autoproduzione, che non è una cosa impossibile. C’è da sudare, non lo nego, ma alla fine la soddisfazione è tanta e capiscimi bene, un disco autoprodotto non è per forza un disco di serie B. Puoi incontrare problemi con la distribuzione (che non è il nostro caso per fortuna) problema che riguarda il 90% delle realtà underground d’Italia.

Radioclash: Torniamo a “Malagang”. Com’è venuta fuori l’opportunità di far mixare il disco a Kaki Arkarazo, vero marchio di qualità per questo genere di musica ?? Soddisfatti del risultato ?? E poi, detto fra noi, il Sig.Arkarazo è “finanziariamente accessibile” ??

Visto che a livello di registrazione il disco “ce lo siamo fatti da soli”, nel senso che lo abbiamo registrato “in casa” abbiamo risparmiato parecchi soldi e abbiamo optato per un missaggio di qualità. A questo punto bisognava scegliere lo studio...e non abbiamo dovuto faticare troppo ad individuare il migliore (almeno per il nostro genere) : Il Garate Estudio del Signor Arkarazo. A mille kilometri di distanza, e con due mail e due telefonate Kaki è riuscito a tirare fuori il sound che volevamo. La qualità e il talento si pagano e comunque non pensare che in Italia avremmo risparmiato chissà quanto, magari alla fine il prodotto sarebbe stato di certo differente. Dopo tanto sudore ci siamo voluti fare un regalo e Kaki è stata di sicuro la migliore scelta fatta. Ci sentiamo ripagati in pieno, è stato grande.

Radioclash: Nel disco ci sono 2 cover di brani dei Clash, “Straight To Hell” e “Police and Thieves”. Per quale motivo avete scelto questi due pezzi ?? E’ una questione di sound oppure c’è qualcosa nei testi che vi ha particolarmente ispirato ??

Straight to Hell è davvero un gran pezzo e per noi, come anche per Joe Strummer, identifica meglio di qualsiasi altra canzone i Clash e la loro storia. Inoltre era il brano che a nostro avviso si prestava meglio ad una “rivisitazione” in stile Malavida, ed è quello che abbiamo tentato di fare. Police and Thivies è un reggae urbano che ci ha influenzato fin dagli esordi. Potrei dire che per la prima è più una questione di testo e per la seconda di sound e viceversa….la cosa non cambia. Il tocco di Kaki anche in questo caso è stato fondamentale.

Radioclash: Italia 2007. Segnala ad un giovane rocker tre buoni motivi per partire spedito alla conoscenza dei Clash e di Joe Strummer.

Cazzo, fammi tirare un bel respiro…posso dirti che conoscere i Clash e Strummer significa avvicinarsi ad una tavola imbandita di cibi provenienti da tutte le parti emarginate e non del mondo, significa scoprire migliaia di situazioni musicali, gruppi e idee. Significa aprire gli occhi e stapparsi le orecchie. Avvicinarsi a quel tavolo vuol dire gettarsi in una strada di Londra o su una spiaggia jamaicana, trovarsi nel mezzo di una guerriglia, tra ribelli e polizia….. Ascoltare i Clash vuol dire “disinnamorarsi” per sempre di tutta la merda sentita fino a ieri nelle radio e nelle discoteche italiane.. Credo di aver superato i tre motivi…ne avrei altri cento, ma non voglio rompervi i coglioni…volete che continui?

Radioclash: Il Tributo Italiano a Joe Strummer, organizzato ogni anno da Radioclash.It e Punkadeka.It, riesce a sprigionare un’energia ed uno spirito d’altri tempi, che si percepisce con evidenza in tutte le band partecipanti. Joe Strummer ha davvero lasciato qualcosa in ognuno di noi. Vorrei che tu spendessi, visto che hai sempre partecipato al tributo, qualche parola riguardo questo evento che sta davvero aggregando diverse persone.

Il tributo italiano a Strummer è una gran bella situazione. Sappiamo che le difficoltà per organizzare un evento di tale portata sono tante e la nostra speranza è che la cosa continui con lo stesso impegno…Joe se lo merita e tutti noi ce lo meritiamo, considera anche che c’è un sacco di gente in giro per l’Italia che ha il diritto di sapere chi è e cosa ha fatto questo uomo. Se aspettiamo i soliti canali commerciali molta gente non avrà mai questo “onore”! Grazie a voi per quello che fate sul serio, e grazie a Joe, mi sembra d’obbligo!

Radioclash: Finiamo da dove siamo partiti, da Filottrano. Sembra proprio che Filottrano City Rockers (una due giorni di concerti in terra marchigiana) si rifaccia anche il prossimo giugno. Presenti Malagang ed altre band anche provenienti dal nord Italia.
Fammi sapere se ci sono novità, se tutto è confermato.

Il secondo Festival Antirazzista di FilottranoCityRockers si svolgerà il 22-23-24 Giugno prossimi.Ci saranno una quarantina di gruppi, artisti di strada, cucina etnica, mostre fotografiche in un clima di assoluto divertimento e partecipazione. Sul palco si alterneranno, tra gli altri, gli Atarassia Grop, Linea, Skarnemurta, Il Generale, El V & The Garden House, Red Ska e naturalmente i Malagang. Il festival ci stà molto a cuore, considera che io per esempio curo i siti di FCR, Jerry e Gugo sono in prima linea per l’organizzazione…come dici, il biglietto? Ma quale biglietto, è tutto gratuito…I FilottranoCityRockers hanno ormai un posto ben saldo sulla strada, tutte le manifestazioni sono assolutamente autofinanziate tramite la vendita delle ormai storiche t-shirt, che anche Marino indossa durante i suoi concerti, e inoltre una cosa che ci tenevo a sottolineare è che il festival si svolge senza il patrocinio di NESSUNO. Le difficoltà sono tante, la totale indifferenza delle nostre istituzioni cittadine per dirne una a caso, ma noi non ci fermeremo e non ci arrenderemo mai, in nome del rock e dei Clash, di Strummer e di tutti i cani sciolti d’Italia e del mondo!
Lunga vita al rock’n’roll!!!!

Grazie Alex, e tanta, tanta fortuna perché, per dirla alla Marino, ce la meritiamo !!!