CLASH – RUDE BOY, IL FILM

Tratto da un vecchio articolo del Mucchio Selvaggio – Max Stefani “intervista” David Mingay



“Rude Boy” è un film che resterà un documento storico per quello che rappresenta : uno spaccato politico, sociale e musicale della fine anni ’70 in Inghilterra. Il film ha avuto una menzione speciale al 30° Festival del Cinema di Berlino. Non che questo sia un pregio speciale, ma è uso iniziare le presentazioni solleticando l’attenzione del lettore meno smaliziato con questi biglietti da visita. In sintesi : “L’Inghilterra nel 1977-78 : disillusione e crisi economica. I gruppi razzisti di destra manifestano nelle strade. I Clash continuano a lanciare il loro messaggio durante i concerti. Rock violento, ossessivo e molto politicizzato.
Sono portatori di una generazione di scontenti senza obbiettivi precisi, di sottoproletari e punk.
A Londra il vero punk rock lotta per diventare la musica minoritaria inaccettabile dalla grande massa. Nello stesso tempo, il reggae giamaicano della minoranza negra londinese accompagna il punk in questa sua lotta. La fusione tra punk-bianco e reggae-negro diventa naturale. I Clash sembrano uno dei pochi gruppi ad aver saputo resistere a questa epoca. Questa in sintesi la tematica del film “Rude Boy”, che chissà quando apparirà sui nostri schermi. Un appello sincero in tal senso alla Giangi Film.
Facciamo comunque parlare uno dei due autori del film per meglio comprendere cosa sia “Rude Boy”. Beninteso David Mingay non l’ho mai visto e l’intervista è tratta da un giornale estero.
Non è un problema, no ?

MS : Quanto tempo è durata la preparazione del film ?
Mingay : Molto tempo. Sono circa tre anni che lavoro con Jack Hazan a questo progetto. E’ stato molto duro partire e naturalmente trovare i soldi. Ci ha preso tre anni di preparazione, di regia e di montaggio. Dal 1976 al 1979. Ci siamo anche fermati molte volte nel corso delle riprese. Sai, è complicato quando si cerca di unire documentario e copione nella medesima scena.

MS : Perché avete scelto i Clash ?
Mingay : Continuo a credere che i Clash sono stati una delle band inglesi più rappresentative degli ultimi anni. La gioventù si può identificare in loro sia sul piano musicale che ideologicamente. I ragazzi del gruppo sono di origine proletaria e hanno vissuto la crisi economica come il resto della gioventù delle grandi città inglesi. Politicamente essi sono all’avanguardia perché sono radicali. Essi esprimono le loro idee ed il loro modo di vivere attraverso le loro canzoni. La violenza è molto presente nelle loro canzoni.
Credo che ci sia una vera fusione tra questa nuova generazione di proletari incazzati e la musica di gruppi come i Clash. In molte occasioni mi è capitato di conoscere le idee di Joe Strummer : sono le idee di un rivoluzionario con una forte coscienza politica e sociale. Egli sa benissimo, come il resto della band, che la vita ormai non è più facile per nessuno. Che bisogna battersi perché la crisi è totale e che le forze della destra vogliono prendere il timone di questa rivolta.

MS : Dunque nel film Joe Strummer diviene il portavoce politico di una band che è certamente all’avanguardia ?
Mingay : Sì, è vero. Joe è sempre pronto a discutere ma non cede di una virgola. Non fa concessioni : è un tipo molto puro. E’ una persona convintissima che la vita è una merda e che bisogna cambiarla. Lui lo fa attraverso la musica. Io credo che per loro le chitarre sono una sorta di mitragliatrici e le parole sono veri canti di guerra. Hanno successo ma ciò non sembra cambiare affatto le loro idee ed il loro modo di vivere. Resteranno sempre loro stessi : dei ribelli coscienti di esserlo. E Joe Strummer esprime ciò attraverso tutto il film, ogni volta che monta sulla scena o nella vita quotidiana.

MS : E Ray Gange, l’eroe del film ? Che cosa rappresenta? Come s’identifica ?
Mingay : Anche lui è un proletario. Come tutti i personaggi del film, sia che essi siano bianchi o neri. E’ un ragazzo di vent’anni originario di Brixton. Cerca di barcamenarsi come può ma riesce a trovare i soldi solo per la birra, le scarpe ed il pasto quotidiano. Lavora in un sex-shop dove si rompe le palle tutto il giorno. Si fa arrestare frequentemente durante la notte per comportamento oltraggioso nelle strade. E’ sovente solo ed i poliziotti lo prendono per un sedizioso. E’ un ragazzo naif, incosciente se vuoi. A differenza di Strummer che ha una visione esatta dell’Inghilterra, Ray è cosciente della propria merda ma la subisce incoscientemente. Nello stesso tempo è un fan dei Clash e vorrebbe diventare un loro roadie. Non ama molto le idee radicali della band in quanto pensa che la politica non debba entrare nella musica anche se sta per capire che tutta la vita è politica. Nonostante questo egli simpatizza con la band perché sono tutti proletari. Purtroppo Ray è un pessimo roadie. Non lavora molto ed è sovente solo. In più ha dovuto forzatamente accettare l’atmosfera politica della band. E’ troppo individualista per comprendere la visione politica e musicale della band e la sua influenza sui giovani. Ray è un personaggio sempre alla deriva che mal si adatta alla sua solitudine ed al suo individualismo. Finisce che lo licenziano e torna al suo sex shop.

MS : E’ stato difficile unire la parte musicale, il documento politico e la storia del copione?
Mingay : Sì non è stato facile. Perché a volte tu cedi da una parte e perdi il filo dall’altra. E’ molto difficile integrare bene tutti i vari aspetti della questione. Tieni conto poi che il film non ha avuto dei tempi normali. Le parti di documentario sono state girate in certi momenti precisi. Per esempio durante la campagna elettorale della signora Thatcher quando ella chiedeva “più ordine e più legge” davanti ad un’Inghilterra alla deriva. O per esempio quando durante una tournèe dei Clash dovevamo mostrare la violenza del servizio d’ordine contro gli spettatori. E’ difficile girare queste scene perché durano poco e non le trovi più. Nello stesso tempo è arduo filmare dei tipi forzuti di 35-40 anni che malmenano delle ragazze di 15-16 anni.
C’è una scena dove si vede il protagonista che si fa malmenare dal servizio d’ordine della sala. Sai che l’inghilterra da qualche anno a questa parte è diventata molto violenta. Vi è molto razzismo, e gruppi nazionalisti di destra dimostrano per le strade il loro odio verso la gente di colore e gli immigrati. Tutte le scene del genere che si vedono nel film sono vere.
La strada in Inghilterra è diventata molto violenta, è un luogo di confronto fra i differenti gruppi oppure con il potere. Viene da questo l’importanza avuta dai concerti del “Rock contro il razzismo” in un parco di Londra. Le scene di arresti, manganellate, di violenza gratuita, fanno parte dello scenario della realtà inglese di oggi. Lo stato ha paura e si difende alla sua maniera.