"REDUCI IRRIDUCIBILI" - INTERVISTA A PAUL SIMONON E MICK JONES
Intervista a cura di Dylan Jones - tratta da GQ del Novembre 2003


"Quando parlano ti sembra di sentire London Calling in sottofondo. 25 anni dopo il loro momento d'oro, Paul Simonon e Mick Jones si sono ritrovati per GQ. Bevendo birra alla memoria di Joe Strummer."

Notting Hill - Pub "Cock & Bottle"

GQ : Quest'anno avete ricevuto il Grammy, siete stati introdotti nella Rock'n'Roll Of Fame, avete preso il premio di NME e ora il premio "Outstanding Achievement" di GQ. Perché voi, perché ora?
Mick Jones : Credo che tutto si muova a ondate. Prima hai un periodo bollente, che poi si raffredda e ridiventa ancora caldo. E' sorprendente che siamo ancora in giro. Significa molto per la gente, è qualcosa che vive. Lo spirito della cosa sopravvive.
Paul Simonon : E' stato molto emozionante trovarsi a New York per la Hall Of Fame. Era bizzarro ritrovarsi noi tutti a quel tavolo, specialmente perché non c'era Joe. Ovviamente, dopo neanche 10 minuti non è rimasto nessuno al tavolo: eravamo in bagno a fumare.

GQ: Ridendo di Sting, così dicono i giornali.
Paul Simonon : Così si dice, ma non è vero
GQ : Non mi interessa se non è vero, voglio perpetuare il mito.
Paul Simonon : Se avessi voluto dare una stoccata a Sting, l'avrei fatto di persona; non ho bisogno di pettegolezzi in bagno.

GQ: La vostra celebrazione ha molto a che fare con il fatto che avete veramente smesso di fare dischi e tournee, proprio come Cary Grant ha smesso di fare film perché non voleva farsi vedere vecchio nella cinepresa.
Mick Jones : Ha un sacco a che fare con questo. Credo che, in un certo senso, la storia si scriva da sola ed è arrivata alla fine quando Joe se ne è andato. Avevamo pensato di suonare all R'N'R Hall Of Fame, ma non era cosa. Forse è andata bene così. C'era una bella carota che ci dondolava davanti ed il denaro era interessante ma….
Paul Simonon : Ma forse anche per Joe che ci stava lasciando, in quel senso voleva dire va bene così…
Mick Jones : Va bene così, la fine di tutto.
Paul Simonon : Il gruppo non si riformerà …io voglio solo dipingere, a dire la verità. E' divertente. Lo faccio per me stesso. Sono fuori dal mondo musicale e non ho nessun bisogno di incrociare persone del passato.

GQ: Cosa sarebbero i Clash se fossero ancora in giro adesso?
Paul Simonon : Ascolta. Se avessimo continuato come Clash,credo, a essere sinceri, che oggi saremmo solo un branco di rincoglioniti. E' come se il giorno prima stai suonando davanti a un piccolo pubblico e il giorno dopo sei così grande che c'è qualcuno che ti va a prendere la pizza. Ti allontani sempre di più dal tuo pubblico. E quello è sempre stato per noi un problema: abbiamo sempre voluto essere parte del nostro pubblico.

GQ: Come vi siete sentiti allora quando avete suonato come gruppo spalla degli Who allo Shea Stadium, davanti a centinaia di migliaia di persone? Sembrava che vi divertiste un sacco….
Paul Simonon : E' stata una vera noia. Poteva essere diverso, ma tendi ad esagerare nei salti quando hai da coprire un palco così grande. Mi sono sentito come se ci stessimo allontanando dal nostro pubblico.
GQ: Come è stato lavorare con Martin Scorsese in The King Of Comedy ?
Paul Simonon : Stava girando The King Of Comedy e ci chiese se avevamo voglia di andare a farci un giro sul set. Una cosa tipo : "Sto girando questo film per strada, avete voglia di starvene lì per un attimo?". E noi : "Si certo. E' il nostro giorno libero, perché no?". Ci ritrovammo ad aspettare dietro l'angolo e lui ci riprese senza sonoro. Tutto lì. Scorsese è interessante perché usa molta nostra musica per i suoi film e ha detto che se si suona la musica dei Clash gli attori possono anche non parlare: lo fa la musica. Scorsese e De Niro venivano molto spesso ai nostri concerti.

GQ : E' un gran complimento….
Paul Simonon : Lo è veramente. Ha detto che lavorando a Gangs Of New York ascoltava il nostro primo album e Sandinista!
GQ : Ti sei mai svegliato pensando…?
Paul Simonon : Che devo riascoltare "London Calling" ? No, mai. Ma proprio l'altro giorno pensavo che dovrei dare una riascoltata a "Give 'Em Enough Rope": non ricordo più che canzoni ci sono.
GQ : Qual è l'ultimo brano dei Clash che hai suonato?
Paul Simonon : Probabilmente Bankrobber, no…è stata "I Fought The Law" perché volevo ricordarmi gli accordi in caso venissi chiamato ad un party e volessero una strimpellata. Sono stato a feste di compleanno e mi dicevano che era arrivato il mio turno per fare qualcosa. Io non so raccontare barzellette, perciò suono. "Bankrobber" sembra che sia ancora un gran successo nelle prigioni.

GQ : Hai mai avuto paura come punk?
Paul Simonon : Non proprio, almeno fino a quando intorno ce n'erano più di te.
GQ: Quanto del punk è stato una faccenda di classe?
Paul Simonon : E' stata una cosa che abbiamo dibattuto molto al nostro interno, in quanto Joe aveva frequentato il collegio. Ma alla fin dei conti, significava qualcosa? Quando incontrai Joe, era stirato come me. Ok, aveva avuto un'educazione migliore della mia. E allora? E' quello che fai con la tua vita che è più importante. Io non me la bevo quella roba, che tu sia borghese o no, è quello che fai con la tua vita che è importante. Questo è il punk. Ha cambiato la loro vita ed anche la nostra.

GQ : Se foste ancora in giro, suonereste a grandi festival all'aperto come Glastonbury?
Paul Simonon : No, mi rifiuterei. E' un fottutissimo business hippy. Capisco che sia una dolce gitarella di famiglia, ma che vada affanculo : non voglio aver niente a che fare con gitarelle di famiglia con le rock-star. Joe di solito ci andava, ma Joe era un po' hippy. Va bene. Non significa che ci debba andare anch'io. Preferisco il carnevale di Notting Hill. E' più alla mia portata culturale, musicale, di stile e di moda. So che è ridicolo avere questi pensieri, ma non posso farci niente. Sono cresciuto in una generazione completamente diversa, un quarto di secolo fa. Perciò non è colpa mia.
GQ : Odi ancora gli hippy, 25 anni dopo ?
Paul Simonon : Non li odio. Solo che non voglio socializzare con loro.
GQ : I Clash sono stelle del rock'n'roll scomparse?
Paul Simonon : Abbiamo sempre fatto tutto secondo le nostre regole. Questa è la magia dei Clash, nel bene e nel male. Dal primo giorno ho pensato che non sarebbe durata. Eravamo così seri al proposito, il concetto di stare in un gruppo. Era una cosa veramente fragile, fino al punto che qualcuno fece cadere il piatto e la cosa fini lì.