Joe
proveniva dal college. Questo fatto lo mise in imbarazzo quanto entrò
entrò nei Clash?
No, ma io sono arrivato dopo di lui nella band. Mi sono unito a
loro come road manager nel settembre ’77.
Quanto
si erano già costituiti ?
Già, loro si erano già costituiti. Topper era già
entrato nella band qualche mese prima del mio arrivo. Io andai nel posto
in cui provavano, Rehearsal Rehearsal, e vissi lì, mentre Joe
e Paul se ne erano appena andati. Eraano diventati “rispettabili”,
andarono a vivere in uno squat. Avevano acqua corrente, mentre io non
l’avevo, quella era la differenza fra loro e me. E’ facile
dimenticare come eravamo combinati in quel periodo, sembra difficile
da credere. Joe non fu mai messo in imbarazzo dalla sua educazione,
ma come tutti noi egli credeva che attraverso il rock’n’roll
si potesse reinventare noi stessi. Non eravamo i prodotti di nostra
madre, di nostro padre o della nostra educazione. Si può essere
l’estensione del proprio background, ma si può cambiare,
si può diventare quello che si vuole diventare davvero. Non devi
sentirti limitato, ed io penso che la gente sbaglia quanto guarda le
persone e dice : “Ok, quello è della classe media”,
oppure “ Lui viene da quella parte, suo padre è proprietario
di quel negozio”. Io non penso che questo valga per tutti. Noi
diventiamo la persona che vogliamo diventare, e possiamo buttare a mare
le nostre origini. Non sarebbe andata così se Joe fosse tornato
a casa ogni sera per lavare i vestiti in lavatrice, o se sua madre gli
avesse preparato il pranzo della domenica, o se avesse avuto delle entrate
private di denaro.
Infatti lui praticamente si staccò dalla propria famiglia. Quando
si trasferì a vivere a Rehearsal Rehearsal, sua madre telefonava
chiedendo se poteva parlare con John (il suo vero nome) e lui si rifiutava
di rispondere. Se rispondeva lui ovviamente gli parlava, ma non si sforzava
di cercare il contatto.
“Se telefona digli che sto bene, e che la richiamo io”,
mi diceva. Non era legato a quel mondo. E la madre era preoccupata per
lui, mi chiedeva : “Sta bene?” , “Mangia in modo giusto
?”. Non era diversa da ogni madre. Ma lui aveva scelto, in quel
momento tagliò i ponti e scelse la libertà diventando
Joe Strummer.
Tutte
le persone vicine ai Clash mi hanno detto che entrare nella band era
come entrare in famiglia, diventare fratelli, ma c’è l’impressione
che Joe fosse più una figura paterna per i ragazzi. Sei d’accordo
con questa visione delle cose ?
Penso che lui sia stato una persona tollerante in molti sensi, e penso
che sia stato molto più tenero e comprensivo di come è
stato dipinto. Veniva visto come un duro, un frontman esplosivo, ogni
tanto poteva anche diventare un bastardo quando voleva raggiungere un
obbiettivo o qualcosa di cui avesse bisogno la band, ma la parte maggiore
del suo carattere era comprensiva, tollerante. Sono sicuro di questo,
puoi chiederlo a molti fan. Si sedeva con loro e parlava delle loro
esperienze di vita, era interessato alle loro vite. Sempre, quando la
band era nei camerini prima del concerto, voleva sedersi per parlare
con i fan, a Birmingham, a Glasgow, a Carlisle. “Parlami della
tua vita”, chiedeva. Era interessato, voleva conoscere i loro
sentimenti. Lo stesso faceva con la band, se qualcuno aveva un problema,
sapeva che Joe era qualcuno con cui poter parlare, apertamente. Tutto
ciò non significa che questo atteggiamento suonasse come un atteggiamento
sciocco, ma anzi, era la più intensa terapia di gruppo che si
potesse avere, perché ogni cosa poteva diventare immediatamente
pubblica senza quel filtro di gruppo/famiglia.
Le cose erano distribuite, i problemi erano distribuiti, anche le situazioni
più esplosive venivano trattate allo stesso modo, a livello di
gruppo, niente veniva “spazzato sotto il tappeto” per essere
nascosto.
Joe era davvero bravo in questo, sapeva riconoscere se qualcuno era
in difficoltà e lo aiutava a buttare fuori quello che aveva dentro,
ed io penso che questa fosse una grande forza dei Clash. Non solo lui,
ognuno faceva questo, ma Joe era la guida luminosa per la sua capacità
di trascinare ognuno, con la propria individualità, nel mezzo
della scena.
Joe
era rinomato per avere sempre tempo per ogni persona ; avrebbe potuto
parlare con chiunque.
Si, era una buona persona con cui parlare. Aveva quella rara abilità
di farti sentire molto speciale quando eri con lui. Ti faceva sentire
come se ti stesse offrendo un’attenzione particolare e personale.
Non era falso; se non aveva tempo o la giusta predisposizione quel giorno,
te lo diceva. Non era falso. Poteva essere un po’ brusco a volte,
o fuori fase quando camminava in giro da solo, ma quando ti prestava
attenzione, tu capivi che era un’attenzione reale, non era una
scena da teatro. Quando vedeva entusiasmo in qualcuno, si nutriva di
questo entusiasmo. Se volevi parlare con lui e trasmettevi una luce
particolare dai tuoi occhi e la tua voce aveva un timbro entusiasta,
Joe prendeva in se la tua positività e la tua energia e ti ridava
il suo rilevante livello di energia. Potevi vedere questo in lui, potevi
vedere questa energia uscire dalla sua persona.
Su questo punto posso aggiungere una cosa recente. Poco tempo prima
che morisse, feci una giornata insieme a lui. Ero molto coinvolto dal
Tour de France in quel periodo e gliene parlai un po’. Mi rispose
: “Formidabile, formidabile. Riparlami di queste corse in gennaio,
potremmo fare qualche giro, qualcosa del genere insieme”. Ma purtroppo
morì poco tempo dopo. Questo vuole essere solo un esempio di
quello che si diceva; si era stretto a qualcosa di completamente nuovo
per lui per il fatto che io ero appassionato di quella cosa, ed ho notato
che era un comportamento che teneva su altre cose di cui parlava con
varie persone.
Curiosità senza fine.
Nel
film Rude Boy, Joe non sembrava voler discutere approfonditamente di
politica con il protagonista, Ray Gange. Fu così per le circostanze
del film oppure Joe non era convinto di diffondere nel mondo le cose
in cui credeva?
Penso che Joe fosse abbastanza predisposto a parlare con la gente delle
proprie idee politiche. Ma non era il tipo di persona che se ne andava
il giro tutto il giorno strillando le proprie convinzioni. Preferiva
invece sussurrare. Mentre stava lavorando sussurrava spesso frasi e
ragionamenti, anche per non perdere la voce. La cosa che mi manca di
lui è il suo essere un uomo dotato di tatto, sensibile. Aveva
sempre le sue mani sulle mie spalle, e mi sussurrava : “Facci
una tazza di tè” , non c’era tensione nella sua voce.
Mi rendo però conto di essere uscito dal seminato rispetto alla
tua domanda. Certamente la gente gli chiedeva cosa pensasse a livello
politico, e lui rispondeva quello che pensava su un mucchio di cose,
che potevano essere cose locali o internazionali. Penso che , sin da
quando era giovane, avesse capito come riconoscere la merda e fosse
preparato a dirlo chiaro.
Avendoli
seguiti in studio, il tuo è un ottimo punto di osservazione per
analizzare il processo creativo della band. Hai potuto vedere quanto
sforzo metteva Joe nel realizzare i propri testi?
Un enorme sforzo. Non fui mai una scrittura tipo “foglietto pubblicitario”.
Non era molto organizzato, nel senso di avere uno speciale libretto
con i testi….. operava su differenti quaderni, ricevute, biglietti
del bus. Si portava appresso un piccola borsa con dentro quello che
aveva scritto. Scriveva anche sdraiato per terra, sul tappeto, c’era
sempre un aria da lavori in corso mentre pensava al testo. Lui parlava
apertamente di quello che stava scrivendo, coinvolgendo in questo Mick.
Quale
era la migliore qualità di Joe come amico ?
Era un uomo molto comprensivo e cordiale, anche quando ti parlava in
modo aspro, severo, perché penso che questa sia la linea di demarcazione
di una vera amicizia, non solo convenevoli e cose che uno vuole sentirsi
dire. Sono d’accordo con Topper quando afferma che con lui c’era
un “solido amore”, lo ha dimostrato anche a me, in un aspetto
personale della mia vita. Mia moglie e mio figlio morirono nei primi
anni ’80; presero entrambi la meningite e morirono molto velocemente,
non ho mai detto questo alla gente finora, ma Joe stette molto vicino
a me, mi portò via per una vacanza insieme, per parlarmi. Mi
pagò anche i funerali. Fu come un ancora di salvataggio per me,
lo fu davvero nel momento in cui avevo dannatamente bisogno di qualcuno.
Mi ha tenuto in piedi; lasciò per un po’ la sua vita per
starmi vicino e non l’ho mai ringraziato abbastanza per questo.
La
gente che è ricordata come una leggenda è di solito morta
tragicamente, Sid Vicious per overdose, Lennon è stato assassinato.
Joe se ne andato in pace senza un accadimento clamoroso.
Sì, mentre stava leggendo il giornale dopo aver portato a spasso
i cani. Non possiamo accettare questo ? No, non mi sfiora nemmeno questo
tipo di argomento. Io non ho lavorato con lui mentre era con i Mescaleros,
ma l’ho seguito più di una volta quando si esibiva, in
particolare lontano da Londra. Ho percepito una persona che non era
per niente aggrappato alla sua giovinezza. Lui suonava come un uomo
di mezz’età in modo molto buono, come ha sempre fatto.
In altre parole egli era onesto e vero circa se stesso. Non pretendeva
mai di essere un giovane rockers ed ho molto apprezzato questo suo atteggiamento.
Joe è morto nel modo più naturale, per quello che era
veramente in quel momento.
Un’
ultima domanda. Perché non ci sono più state band come
i Clash dopo lo scioglimento dei Clash?
Perché loro non presero mai una scorciatoia e guardarono sempre
avanti, rischiando. Andarono avanti con la convinzione che nulla fosse
impossibile, e lo fecero apertamente ed onestamente. Credevano in quello
che dicevano.