Schields 
                 
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                Slattery 
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          The road to rock'n'roll
        Intervista 
          a Martin Slattery di Paolo Vites
        Streetcore 
          è l'album a cui Joe Strummer stava lavorando quando è 
          scomparso improvvisamente. Martin Slattery dei Mescaleros l'ha portato 
          a compimento e ci racconta la sua genesi
        Il 
          vuoto che Joe Strummer ha lasciato nel mondo della musica è incolmabile, 
          naturalmente, ma per fortuna Streetcore, il più bello dei suoi 
          dischi del dopo Clash, aiuterà a riempire parzialmente questo 
          vuoto. Martin Slattery dei Mescaleros ci ha raccontato come è 
          stato possibile finire il disco
          nonostante la morte di Joe (il quale, poco prima della sua scomparsa, 
          aveva comunque dichiarato che gran parte delle registrazioni erano state 
          completate):
          
          "Ho conosciuto Joe quando facevo parte dei White Grape. Joe era 
          un grande fan del gruppo, veniva spesso a vederci. Per un certo periodo, 
          poi, mi trasferii in America, e quando tornai a Londra un amico, Anthony 
          Genn, mi disse che stava per mettersi a lavorare con Joe, per fare un 
          disco. Così mi
          unii a loro: Joe mi conosceva già e fu contento di avermi in 
          studio con loro. I Mescaleros nacquero così, durante le session 
          di quello che sarebbe diventato Rock Art And The X-Ray Style. In breve 
          divennero per me una occupazione fissa: i primi anni con Joe furono 
          davvero impegnativi, facemmo
          un sacco di tour in America, Europa, Giappone... Dopo Global A Go Go, 
          io e Scott Shields (il chitarrista dei Mescaleros e produttore con Martin 
          di Streetcore, nda) ci mettemmo insieme fondando un team di produzione, 
          ma i Mescaleros hanno sempre avuto la priorità".
          
          Come sempre con i dischi postumi, ci si domanda se il prodotto che ascoltiamo 
          è proprio quello che l'artista avrebbe voluto: "Quando Joe 
          è morto avevamo già parecchie canzoni pronte, c'erano 
          solo quattro o cinque brani di cui avevamo registrato le tracce base. 
          Mancava la parte vocale. Joe
          amava discutere con la band le canzoni, sia dal punto di vista compositivo 
          e degli arrangiamenti, sia quelle da includere nell'eventuale nuovo 
          disco. Inoltre, tanto per dirti come lavoravamo, c'erano dei brani che 
          avevamo registrato l'anno scorso a Los Angeles... Insomma, quando sarebbe 
          venuto il momento ci saremmo trovati con Joe a discutere quali canzoni 
          inserire o no nel disco. Purtroppo, questa opportunità non c'è 
          mai stata. Quando Joe è morto avevamo sei o sette brani con la 
          parte vocale incisa. Per finire Streetcore avevamo dunque bisogno di 
          ancora qualche canzone, così pensammo di usare i brani che Joe 
          aveva registrato con Rick Rubin, Long Shadow e Redemption Song... "
          
          "Non so dirti se Long Shadow è proprio il demo che Joe preparò 
          per Johnny Cash, so che nel brano c'è Smokey, il chitarrista 
          di Cash, ma in ogni caso abbiamo pensato che questo brano non potesse 
          essere lasciato nei cassetti. Stessa cosa per la canzone di Bob Marley: 
          la performance vocale di Joe è così... emotivamente potente...".
          Il disco è molto più rock oriented dei due precedenti: 
          era proprio quello che Joe voleva? 
          "Streetcore rappresenta il sound che i Mescaleros avevano raggiunto 
          dal vivo. Quando suonammo in Giappone, l'anno scorso, eravamo davero 
          una rock band, quello che Joe avva sempre voluto. È stata una 
          progressione naturale, grazie ai concerti. Sai, Joe era un fan di ogni 
          tipo di musica: dall'hip hop al jazz, e gli piaceva sperimentare. In 
          studio con lui era un continuo esperimento, la musica veniva fuori da 
          sola. Magari aveva un'idea, e noi andavamo da tutt¹altra parte, 
          ma lui si entusiasmava e diceva: O No no, va bene così, questo 
          pezzo è perfetto". "Eravamo una band, questo è 
          quanto, non eravamo i suoi accompagnatori e basta. Comunque questo è 
          il disco che voleva Joe: ad esempio Ramshackle Day Parade, È 
          un brano che Joe, per quanto riguarda la voce, aveva completato. Il 
          coro che si sente nei refrain è stata l¹ultima cosa a cui 
          Joe ha preso parte prima della morte, poco prima dello scorso Natale. 
          Abbiamo cercato di lasciare la struttura delle canzoni così come 
          l'avevamo messa giù con Joe, abbiamo cercato di cambiare meno 
          cose possibili, in modo che questo disco possa rimanere come una rappresentazione 
          il più fedele possibile del lavoro di Joe."
          
          Curiosa è invece la genesi di Midnight Jam: "Prende vita 
          da una melodia che Simon, il nostro chitarrista, strimpellava sul bus 
          quando eravamo in tour. Io ero solito registrare un po' di tutto quando 
          eravamo on the road: discussioni, telefonate... Un giorno feci sentire 
          il risultato a Joe, in
          studio, e lui andò fuori di testa per il divertimento, la chiamava 
          Otrippin'music'. Joe stava lavorando a una canzone da poter legare a 
          tutta questa roba, una canzone che non ha mai potuto finire. Così 
          ho deciso di creare un brano, mettendo insieme estratti dalle trasmissioni 
          radio che Joe aveva fatto alla Bbc in passato... semplicemente Joe che 
          parla, praticamente ho fatto dei sample di Joe Strummer! Così 
          senti Joe che canta, durante Midnight Jam, ma di fatto non è 
          lui, non ha mai cantato questo brano...".
          
          Su una cosa sola Martin è elusivo: "Non posso aiutarti per 
          quanto riguarda i testi, dovresti parlarne con Joe... Quello che posso 
          dirti di Coma Girl, ad esempio, è che, quando andammo in California 
          l'anno scorso, venne con noi anche Lola, la figlia di Joe... Penso che 
          Joe, con questa canzone, abbia voluto parlare di lei, di una ragazzina 
          di 17 anni e di quanto per Joe la musica rock del passato fosse stata 
          importante... Un modo di comunicare con lei. Ma questa è la mia 
          impressione, non posso proprio aiutarti, mi spiace". 
          
          Esiste altro materiale che possa giustificare future pubblicazioni postume?
          "No, non ci sono altre registrazioni che possano far pensare che 
          uscirà altro materiale postumo di Joe Strummer con i Mescaleros. 
          Questo è veramente tutto, ma il mio sogno è di pubblicare 
          un dvd con performance dei Mescaleros, è un progetto a cui sto 
          pensando già da prima che Joe morisse.
          Ci sono dei filmati di un concerto alla Brixton Academy di due anni 
          fa, ad esempio...".
          E sarebbe davvero l¹ultimo ricordo che tutti quelli che hanno amato 
          JoeStrummer vorrebbero avere con sé.
          
          Breve intervista a Scott Shields dei Mescaleros 
          su "Streetcore"
          Tratta da Virgilio.It del 2 Ottobre 2003
        Virgilio: 
          Tra poco "Streetcore" raggiungerà definitivamente il 
          vasto pubblico orfano di Joe
          Shields : Sono molto elettrizzato da questo fatto. Considera 
          che "Streetcore" ha avuto bisogno del suo tempo per essere 
          portato a termine : dai primi demo agli ultimi ritocchi, ci abbiamo 
          lavorato per circa un anno
Inevitabilmente, quando il disco è 
          stato consegnato all'etichetta (marzo 2003 ndr), ho dovuto staccare 
          per un po', quasi dimenticarmene; ma adesso sono di nuovo in ballo
        Virgilio 
          : Il primo singolo estratto sarà "Coma Girl", una 
          sorta di "Tommy Gun" del terzo millennio : puro Joe-sound
.
          Shields : Quella è una canzone che Joe ha portato in studio 
          quasi completa : come gruppo abbiamo aggiunto solo qualche piccola rifinitura
Quando 
          la senti, ti accorgi subito di quanto gli accordi di chitarra ricordino 
          i Clash. E poi quel cantato: inconfondibile
Insomma Coma Girl è 
          Joe al 100% e non è casuale che apra anche l'album.
        Virgilio 
          : "Coma Girl" è nostalgia. Forse i Mescaleros del 
          2002 si riconoscevano di più nel dub adrenalinico di "Get 
          Down Moses"
          Shields : In effetti "Streetcore" avrebbe dovuto contenere 
          altri pezzi su quella falsariga. Uno, Steady America, musicalmente era 
          pronto
Peccato che Joe non abbia fatto in tempo a cantarci sopra.
        Virgilio: 
          Fortunatamente stessa sorte non è capitata a "Redemption 
          Song", la cover di Bob Marley; e per tragica ironia questo tributo 
          associa tre generazioni di musicisti tutti passati a miglior vita: Bob, 
          Joe e ultimamente il povero Johnny Cash
.
          Shields : Si, hai detto bene, una tragica fatalità : Redemption 
          Song più un'altra canzone del disco (Long Shadow ndr) sono state 
          registrate dallo stesso team produttivo (l'ingegnere del suon Rick Rubin 
          e il chitarrista Smokey Hormel, ndr) che ha lavorato fino all'ultimo 
          con Johnny Cash..
        Virgilio 
          : "Redemption Song" rischia sovente di portare l'ascoltatore 
          alle lacrime
          Shields : Beh, lasciami aggiungere che sono orgoglioso di aver 
          creato il mix finale di questa splendida canzone che, altrimenti, non 
          avrebbe mai visto la luce: glielo dovevo a Joe per tutta la passione 
          che ci ha messo nel cantarla.
        Virgilio 
          : Un altro brano da nodo alla gola è "Ramshackle Day 
          Parade" : cos'hai pensato la prima volta che Joe te l'ha fatto 
          ascoltare? Voglio dire : quest'uomo una volta ha inventato il punk e 
          pochi mesi prima di morire se ne viene fuori con una canzone così 
          strutturata
          Shields : Quel pezzo è nato in totale libertà creativa 
          : non esisteva alcun provino di "Ramshackle" ma solo fogli, 
          un mucchio di fogli pieni di idee, che Joe si portava sempre con sé
.Una 
          notte è arrivato in studio, ci ha svegliato, abbiamo piazzato 
          i microfoni e il risultato del giorno dopo era che avevamo tra le mani 
          un'ottima canzone per il disco. Il nocciolo di "Streetcore".