INTERVISTA A JOE STRUMMER
"Soldato Joe"
Intervista realizzata nel 2001 da Alfredo D'Agnese e tratta da
www.dweb.repubblica.it

Strummer, leader dei Clash, torna in prima linea e con i suoi Mescaleros, sfida Tony Blair e i potenti del G8. "Il popolo di Seattle? Mi ricorda noi vecchi punk".


Si definisce un sopravvissuto del rock e lo dice senza un filo di ironia. Joe Strummer ha le stimmate di chi ha dato tutto alla musica. Negli anni Settanta i suoi Clash raccontarono la Londra incendiata dal fuoco della rivolta punk.
E oggi, alle soglie dei 50 anni, è ancora un inguaribile radicale. Dopo 10 anni di silenzio ha un nuovo gruppo, i Mescaleros, con cui ha inciso due dischi in pochi mesi. "Global a Go-Go", in uscita il 23 luglio in tutto il mondo, racconta la sua visione della società, i suoi nuovi credo, "tolleranza e speranza" in nome di una società multirazziale. "Quando si sono sciolti i Clash ho perso la mia sicurezza", dice in tono amaro. "Mi sono sentito come Paul McCartney dopo la fine dei Beatles. La differenza è che lui ha fondato i Wings, io no. Mi sono sentito vittima delle circostanze : ho trascorso cinque anni depresso e steso su un'amaca. Negli altri cinque ho cercato qualcosa da fare. Alla fine mi sono convinto: non mi restava che il rock'n'roll. I Clash hanno cambiato la musica, ma i problemi sono rimasti. Mi è bastato cambiare approccio ed eccomi qui".

E' ancora un leader , Strummer ; la voglia di urlare i propri pensieri non è stata cancellata. Ha aggiornato il libro nero dei nemici. Prima c'erano i governi conservatori. E oggi ? "Al primo posto della lista metto Tony Blair", dice sogghignando. "La sua politica del sorriso, il nuovo tipo di strategia, ne fanno un buon propagandista. Ma i fatti dicono altro. Il suo governo è simile a quello della Thatcher, solo più aggiornato". Parole dure, seguite da un manifesto antiglobalizzazione : "Mi piace il popolo di Seattle. E' molto vicino al movimento punk. Stessa cultura, stesse idee. E' importante protestare. C'è qualcuno che agisce, perché fra qualche anno ci sarà una sola, grande, organizzazione. Lavoreremo tutti per lei, compreremo tutto da lei. Io sto lottando contro questo progetto. Stanno uccidendo l'individualità delle persone. Pensano di poterci trattare come burattini che comprano tutto nelle grandi catene. E' ora di dire basta, fermatevi; bisogna provare a cambiare. Odio la cultura di McDonald's".

La sua risposta è contenuta negli 11 brani di Global a Go Go , canzoni che propongono di somministrare Lsd ai politici che partecipano ai summit come il G7 ed il G8.
Irriducibile Strummer : unisce a ritmi caraibici, africani, celtici, sudamericani ed arabi, una fede incrollabile nella libertà dell'uomo. "Dopo tutti questi anni sono ancora ottimista. Quando ho cominciato a suonare la chiatarra, pensavo di poter cambiare il mondo. Oggi sento di poterlo ancora trasformare. Sono stupido, lunatico, idiota ; un brutale futurista". Lo anima un'invincibile coerenza, che gli ha fatto dire no all'idea di riformare i Clash. I Sex Pistols hanno ceduto al richiamo dei soldi, Strummer ed i suoi amici no. "Che terribile idea, e sarebbe stato ancora più orribile per i fan. Vivo nel presente, non ho voluto recitare un copione fasullo".
La missione, oggi come allora, per il chitarrista è sempre la stessa : alzare il morale delle truppe.
La sua guerra privata contro il sistema continua. "Il mio campo di battaglia è il palco", conclude. "Mi piace raccontare le mie storie con i Mescaleros, e suonare le vecchie canzoni dei Clash. Qualcuno dice che il rock è morto. Non è vero è solo in coma". E lui ci prova, a mantenerlo in vita. Suonando. Promette di tornare in Italia con i Mescaleros a novembre, Strummer il rivoluzionario, che vent'anni fa cantava London Calling, Londra Chiama.
Ma che cosa succede oggi a Londra ? "Quella canzone oggi avrebbe un altro titolo, London's shopping. Londra compra".