Joe Strummer sta benissimo. E si sente benissimo. Ha vissuto momenti 
          che sono nelle enciclopedie del rock, ha anticipato tendenze e rivoluzionato 
          il modo stesso di salire sul palco a suonare. Appare come chi ha fatto 
          il pieno di vita, e ancora oggi vuole respirare a pieni polmoni. Leader 
          storico dei Clash, è ancora oggi , nella memoria collettiva, 
          il simbolo del punk che, con i Sex Pistols, voleva fare piazza pulita 
          del passato per gridare al mondo musica nuova.
          "London Calling" è ormai consacrato alla stregua di 
          inno di un'epoca, ma anche album posteriori, come "Combat Rock" 
          hanno tenuto viva la leggenda.
        La 
          bolla di cristallo va in frantumi nel 1985. The Clash sono solo il simbolo 
          di altre fratture. Non per questo il nome di Joe Strummer è rimasto 
          un vago ricordo. Oggi il cantautore parla del suo album, "Global 
          a Go-Go" (Hellcat Records), realizzato con la band che lo accompagna 
          da qualche anno, i Mescaleros. E' un ricco melting-pot di stili, molte 
          chitarre, percussioni etniche ed anche un pizzico di elettronica che 
          tanto affascina l'ex frontman dei Clash.
          "Mi ritengo fortunato, ho trovato dopo tanto tempo le persone giuste 
          con cui lavorare ancora, ed ecco il secondo album con loro. E' stato 
          un lavoro di gruppo, dall'inizio alla fine. E quando abbiamo finito 
          eravamo davvero soddisfatti : eravamo una vera squadra."
        Quest' 
          album appare solare e ottimista. E' la nuova vita di Joe Strummer?
          Sì, voglio essere ottimista, mi piace la vita e tutte quelle 
          soluzioni, quelle piccole cose che la rendono più bella e pacifica. 
          Ho pensato così di scrivere un album gioioso, volevo lasciare 
          da parte la depressioni ed i sentimenti più tristi. 
          Anche i testi non sono particolarmente "impegnati"
          I problemi del mondo non mancano, ma qui ho voluto concentrarmi sul 
          potere che ha la musica di unire le persone.
          Cosa sta accadendo al rock, che solo in alcuni casi per gli artisti, 
          è luogo in cui poter essere ribelli?
          Ci sono gli affari. Il business intorno al rock smorza tutti gli entusiasmi, 
          e fa finire molti esperimenti interessanti. Molti giovani preferiscono 
          fare dischi "sicuri", per poter vendere, senza rischiare. 
          Anche le case discografiche ci mettono molto impegno per renderti complicata 
          la vita, se non obbedisci sei licenziato. Certo se non si fosse rischiato, 
          nessuno avrebbe scovato Jimi Hendrix.
          E dunque ha ancora senso cantare e suonare la globalizzazione, i 
          temi sociali, i problemi della gente? I temi democratici cari ai Clash 
          ?
          Ha molto senso, o meglio, avrebbe senso e importanza, ma è raro 
          che accada. E' anche colpa di Mtv che ha fatto percepire chiaramente 
          di che tipo sia il business dietro la musica. Ha una grossa influenza 
          sulla creazione della musica perché l'ha messa in vetrina, ma 
          è diventato ormai un circolo vizioso. Il rock ha un grande potere 
          ed è ancora un luogo in cui si possono trasmettere idee e fare 
          rivoluzioni, ma la realtà è sempre più contro tutto 
          questo.
          
          
        
          
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          I Police si sciolgono nel 1984, un anno dopo i Clash. Strummer e Sting 
          prendono due strade diverse, forse nel tuo caso, quella meno facile. 
          Che ne pensi, oggi?
          (Ride per un po', ndr). Penso che ognuno debba seguire la propria personalità, 
          alla fine bisogna essere a posto con la propria coscienza. Il mio modo 
          di vedere è stato ed è sicuramente diverso. Sento la necessità 
          di non stare mai fermo, io devo seguire il mio istinto, andare a caccia 
          di idee nuove, fare ciò che sento in un dato momento. Amo spaziare 
          nelle discipline artistiche
insomma (ride ancora, ndr) siamo diversi!!
          Allora è vero che sei lunatico come tuo padre, diplomatico 
          di carriera?
          Si è vero sono lunatico, cambio frequentemente le mie idee ed 
          i progetti, proprio come lui. Fra l'altro mio padre è davvero 
          fuori di testa. E' il tipo perfetto da portare alle feste! 
          La tua versatilità, in effetti, ha portato molto talento al 
          cinema..
          Sì, è entusiasmante! Scrivere musiche per colonne sonore 
          è divertente, mi piace molto : il fatto è che non molti 
          se ne accorgono del tuo lavoro, perciò puoi creare musica più 
          selvaggia e bizzarra. Non hai pressioni finanziarie e quindi si lavora 
          bene, sei molto più creativo, puoi davvero andare fuori di testa, 
          con la musica e va bene lo stesso! Nessuno si lamenta!
          Una vita intensa, la tua. Ti manca qualcosa ?
          No, a essere sincero
.ho provato, devo dire, di tutto fino ad oggi. 
          Sono una persona piuttosto felice. Se guardi indietro, che cosa vedi? 
          Ho ricordi molto eccitanti, gente che lotta per venire ai concerti. 
          Vedo il punk rock, calci e pugni sullo stage in ogni serata
.grande 
          vitalità!
          
          
        
           
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        E 
          oggi a cosa si assiste, nel panorama musicale?
          Sotto un certo aspetto per il rock è un momento di calma piatta, 
          ma sotto altri versanti, nell'elettronica stanno succedendo cose sensazionali
tutti 
          quei biing, fiuu, dong, wohaa, tutti questi suoni sono talmente divertenti, 
          sono nuovi ed interessanti. Danno molta ispirazione alla musica. 
          Nella tua vita hai fatto il busker : hai suonato per strada per diverso 
          tempo. E' ancora un'attrazione fatale ?
          Assolutamente sì, la vita del busker è ancora una grande 
          attrazione per me. Del resto se scrivo un brano il mio primo desiderio 
          è quello di uscire fuori di casa e farlo sentire a chi passa 
          per strada, non quello di inciderlo.
          Per evitare la "dittatura" delle case discografiche potresti 
          scrivere un album, senza inciderlo, ed obbligare il pubblico a venire 
          ai concerti, piuttosto che comprare il disco..
          Bè, sì, si potrebbe fare
e magari ottenere anche 
          buoni risultati!
          Escono ancora buoni gruppi dal Windsor Castle Pub, dal cui palco 
          Londra vi ha conosciuto?
          Lascia perdere, non esiste più. E' stato rimpiazzato da un bar 
          che si chiama Bar Sport. La musica è finita, laggiù.