JOE STRUMMER
21/8/1952 - 22/12/2002
"Walking it like he talked it"


"VIVA JOE STRUMMER"

IL NUOVO DVD SULLA VITA DI JOE STRUMMER
Recensione in anteprima di RadioClash
(WHE Europe Limited)



“VIVA JOE STRUMMER” – Il dvd sulla vita e sulla musica di Joe Strummer (Whe Europe)
31 Marzo 2005 - Non ancora pubblicato, recensione in anteprima di Radioclash.it

Aldilà delle immagini, oltre i suoni, oltre gli inediti. “Viva Joe Strummer” è principalmente ricordo, testimonianza, affetto, lascito. E’ la voce di amici, compagni di strada, sostenitori. Una voce che percorre lo spazio di una vita, che poi è solo un unico momento, un flash luminoso e accecante che ha turbato anime, rinvigorito cuori, svelato falsità, generato opportunità, nutrito ed arricchito coscienze.

Questo è il cuore (e la sostanza) di “Viva Joe Strummer”. Per quanto ci riguarda il resto (suoni e visioni, in parte già editi) non sono poi così importanti. Certo, vedere Joe spensierato e divertito al festival di Glastonbury di una manciata di anni fa emoziona e non può lasciare indifferenti . Ma se andiamo al nocciolo di questo documento troviamo un evidente e generale desiderio, lo ribadiamo,di testimoniare l’affetto e la gratitudine nei confronti di John Graham Mellor. Dallo squat in Maida Vale ai 101’ers , dagli anni più bui al rinnovato e ritrovato spirito del triennio con i Mescaleros, passando attraverso la “centrifuga vitale” dell’epopea Clash, con il punk, il rap, l’Amerika. Mick Jones, Topper Headon, Tymon Dogg, Glen Matlock, Johnny Green, Pablo Cook (Mescaleros), i giornalisti Pat Gilbert, Kris Need e George Binette, gli amici Robin Banks, Roger Goodman, Jason Mayall, Richard Norris, i fan Tammy Peterson (strummernews.com) ed Anthony Davie (c’è un po’ dello spirito del suo bel libro “Vision of a Homeland” in questo dvd) contribuiscono, ognuno dal proprio punto di osservazione, a mettere a fuoco Joe come uomo e come musicista.

Tymon Dogg ci racconta del capellone che nei primi anni ‘70 si cimentava con la chitarra (“Aveva un gran senso del ritmo”) sulle note di Woody Guthrie, mentre sullo sfondo si può ascoltare “Ain’t Got No Home” con Joe alla seconda voce. Pat Gilbert, intervistato lungamente a Camden Town, testimonia la grandezza di Strummer come “performer”, Johnny Green (sempre interessanti le sue considerazioni, molto profonde nella loro apparente semplicità) descrive il particolare rapporto dei Clash e di Joe nei confronti dei fan (“C’era una particolare interazione con il pubblico”), cosa che ribadiscono sia Tami Patterson (“Non era solo musica, era la tua band”) che Anthony Davie (“Diventavi uno di loro”). Robin Banks riflette sull’aspetto personale “Una persona molto riservata e brillante contemporaneamente” , mentre Green mette in evidenza l’innata curiosità di Joe “In tour era sempre desideroso di conoscere le abitudini della gente. Come vivete qui? Quali sono i problemi di questo posto?”. Sempre Green affronta un aspetto dal sapore più politico con una specie di paradosso : “ A mio parere Joe non era tanto interessato a cambiare il mondo, era interessato a cambiare il modo con cui le persone affrontavano le cose del mondo”. Topper Headon racconta del senso di vuoto imperante dopo lo scioglimento dei Clash “Non solo la musica, l’amicizia, la vita, tutto era crollato”, mentre Mick Jones la mette sul ridire quando ricorda il momento in cui rientrò in contatto con Joe dopo la fine dei Clash : “dopo un paio di giorni che mi stava cercando, finalmente mi trovò a Londra mentre ero in studio di registrazione con i B.A.D. Lo feci salire nello studio e gli chiesi cosa ne pensasse delle nostre registrazioni. E’ una delle cose peggiori che abbia mai ascoltato in vita mia, mi rispose. Ecco, questo fu il nostro incontro”. Richard Norris si sofferma sui tentativi di convincere Strummer a gettarsi ancora nella mischia, a provare a mettere in piedi una nuova band tutta sua.

Eccoci dunque ai Mescaleros, una nuova fase creativa e piena di energia, dopo lunghi anni passati a fare un po’ tutto e forse niente di ciò che avrebbe davvero voluto. Di nuovo rock’n’roll, con una bella serie di concerti sold out, abbandonando per lunghi periodi l’atmosfera bucolica della campagna del Somerset dove risiedeva.
Ancora sul palco insieme, dopo vent’anni. Jones ricorda come si sono svolte le cose nel novembre 2002 all’Acton Town Hall. Tutto in modo irresistibilmente spontaneo. Mick che molla il proprio cappotto ai suoi amici nella sala e sale sul palco. Prende la chitarra ed insieme a Joe ed ai Mescaleros suona tre pezzi : Bankrobber, White Riot, London’s Burning. A rivederli insieme on stage sembra tutto maledettamente scritto.

22 dicembre 2002. Il senso di vuoto, lo smarrimento, la tristezza, il dolore di migliaia di persone in tutto il mondo. “Lui ha davvero arricchito la mia vita. Grazie Joe” (J.Green)
Il suo lascito ? Pat Gilbert ci prova con una sintesi davvero felice : “In fondo è abbastanza semplice : rispetto, dignità, battersi contro l’autorità”.

Ora e sempre, forte e chiaro : Viva Joe Strummer !

Mauro Zaccuri


“Viva Joe Strummer”, sarà pubblicato il 23 maggio 2005 da Whe Europe Limited che ringraziamo per il dvd-promo inviatoci in anteprima.