JOE STRUMMER 21/8/1952 - 22/12/2002
"Walking it like he talked it"



"KNOW YOUR RIGHTS" - Genova 2 Agosto 2003
Una giornata in ricordo di Joe Strummer organizzata dall'Associazione Culturale Metrodora e da Ya Basta di Genova.



Giornate che non ti aspetti. Giornate intense, da vivere assolutamente, che rimettono un po' le cose a posto, almeno per quanto mi riguarda. In effetti molte volte basta mettere fuori la testa da casa (senza poi infilarsi in un bar, s'intende) scegliere la strada ed il luogo giusto per incontrare bella gente, ottimista, piena di iniziativa e con il giusto entusiasmo (e testa) nel fare le cose.

Questo sabato a Genova ha confermato ciò che penso da tempo, anche se ogni tanto alcuni episodi mi stupiscono negativamente.. E cioè che in Italia esistono un mucchio di persone che davvero meriterebbero un paese diverso. E che fra questa bella gente ci siano anche nuovi e vecchi fan di Joe Strummer non è certo un caso. Infatti come pochi Joe è riuscito a parlare alla gente, sin da quando girava le strade di Londra suonando la chitarra insieme ai suoi amici buskers. Una volta trovato il suo "corner creativo",alla stregua di Woody Guthrie, Joe non ha mai più mollato la presa : dai 101'ers ai Clash alla carriera solista. Pur fra alti (anche stratosferici) e bassi (molto bassi in alcuni casi) "lo strimpellatore di una generazione" ha seguito con coerenza il suo percorso che lo ha portato, circa un mese prima della sua morte, a suonare alla piccola Acton Town Hall di Londra per un concerto benefico. Non si vedono nuovi Joe Strummer in giro adesso. I tempi sono cambiati, l'aria si è fatta più pesante, la musica impantanata nella routine senza coraggio.
Di Joe rimane però il suo spirito, romantico e ribelle allo stesso tempo, che si conserva all'interno di ognuno di noi e si materializza in queste orgogliose iniziative che rivendicano un'identità che mai riuscirà ad essere sopita. Grazie quindi a gente come Paolo Pisano (dell'Associazione Metrodora e organizzatore dell'evento), grazie ai fratelli Severini dei Gang (che compariranno nel proseguio della cronaca) e grazie ad ogni persona, ad ogni "singola goccia", che ha preso parte a questa giornata.

La presentazione del libro "The Clash" si è svolta alla Fnac di Genova davanti ad un buon numero di persone attente e certamente attirate anche dalla successiva presenza dei Severini. Si è parlato per circa 45 minuti dei Clash, di Joe, dell'attualità del loro sound e del loro messaggio culturale e sociale. La morte di Joe Strummer è scivolata via troppo in fretta. Ma Joe avrebbe meritato molta, molta più attenzione dai media. Ecco perché è ormai un mio chiodo fisso l'idea di riproporlo in ogni occasione nella sua veste umana ed artistica. Senza enfasi e senza retorica ma sottolineandone i grandi meriti che vanno ben aldilà degli accordi di chitarra e della sua indimenticabile voce roca. Era o non era un vero "profeta del rock'n'roll" ? Obiezione : i media sfruttano la sua morte commercializzandone l'immagine. Soliti discorsi che in ogni caso non possono riferirsi a Joe. Della scomparsa di Joe Strummer non si è parlato affatto! Se qualcuno adesso consente di farlo ben venga. Magari si ritroverà fra qualche tempo ad interloquire con ragazzi che pensano con la loro testa e sanno essere critici. Proprio qui sta il punto : ecco perché ci stiamo impegnando (molto ve l'assicuro) con il "Joe Strummer Corner" (Independent Days Festival 2003 - 7 settembre Bologna) che molto probabilmente farà seguire altre iniziative. Vogliamo diffondere fra le cose migliori che la storia del rock'n'roll abbia mai prodotto cercando di bucare l'anima dei più giovani, per dare loro il fuoco di cui hanno bisogno. E se son fiori fioriranno : a noi Joe Strummer ed i Clash hanno trapassato il cuore ormai da molti anni ma a nessuno è venuta voglia di rifarsene uno nuovo. E' vero, tutto è estremamente difficile, complicato, inattaccabile. Ma il futuro non è scritto…basta guardare alle periferie del mondo.

Al termine della chiacchierata con alle spalle la proiezione di "Westway to The World", arrivano Sandro e Marino Severini che portano la loro opinione su Strummer ed i Clash. Dalla folgorazione del concerto di Piazza Maggiore a Bologna (1980) alla costituzione dei Gang il passo è stato brevissimo. Marino Severini è un uomo ed un musicista che come nessun altro in Italia si porta dentro l'essenza dello spirito di Strummer. Dopo aver ribadito quanto Joe ed i Clash abbiano segnato il suo percorso artistico, Marino ricorda che è con la strada che un musicista rock si deve confrontare, è la strada che ti fa capire se è il caso di smettere o andare avanti. Il disco omonimo d'esordio dei Clash veniva dalla strada, dalla periferia proletaria di Londra, dagli squats, dalla sottocultura punk. Ed è stato un disco abrasivo, rabbioso, vero e per questo compreso ed acclamato dalla gente. Non è una cosa facile quella di scendere in strada, mollare tutto e confrontarsi faccia a faccia con la realtà. Non è da tutti. E' un processo difficile che impone scelte difficili per conoscere noi stessi. Ma la radice del rock'n'roll sta lì e non ci sono santi.
Dopo aver scambiato qualche battuta con Sandro e Marino e dopo l'inesorabile foto ricordo con tanto di libro (grazie Silvio!), ci spostiamo al CSOA Terra di Nessuno dove, all'aperto, avrà luogo il concerto dei Gang e di una serie di band locali.

L'aria fresca della sera spazza via il ricordo dell'afa pomeridiana. Ceniamo sulle note del primo disco dei Clash e , a partire, dalle 22,00 si fa spazio la musica dal vivo : The Boogamen, 2 Novembre, Dogzilla , Saudade sono i gruppi che passano sul palco dedicando una cover ciascuno alla grande band inglese. Saranno oltre 500 le persone che affollano il centro sociale. Molte magliette dei Clash e di gruppi collegati, un'atmosfera positiva e vivace che subito viene colta da Marino Severini quando attacca con "Socialdemocrazia". Non è il caso di scrivere l'ennesima recensione di un concerto dei Gang. Molte ne troverete nelle pagine di RadioClash. Ma quello che posso sinceramente dire è di aver assistito ad una delle migliori esibizioni live della banda marchigiana che io abbia visto. Un sound compatto e maturo, Marino ispirato che mantiene la sua bella voce nonostante i 50, Sandro e gli altri che avvertono l'energia del pubblico e ci danno dentro con vigore. Verso il termine del concerto, e dopo aver dedicato "Bandito Senza Tempo" a Joe, i Gang fanno partire le note di "I Fought The Law" nel momento in cui Marino termina di ringraziare i ragazzi del sito RadioClash (trovandomi con lo sguardo fra il pubblico) che "in questi anni difficili hanno saputo tenere viva la fiamma dei Clash " (grazie a te Marino, grazie davvero)
Todos bien quindi. Il rientro in macchina verso l'alba di Milano diventa persino piacevole. Perché la sensazione forte che predomina è la consapevolezza di fare "cose utili" per noi e per gli altri.
E vi posso assicurare che se la salute regge il "Joe Strummer Corner" di Bologna non rimarrà un episodio isolato.

Mauro Zaccuri


Sul web :
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