YO YO MUNDI
"Alla Bellezza dei Margini" (Mescal - Aprile 2002)

Line Up :
Paolo Enrico Archetti Maestri - Voce, Chitarre Elettriche e Acustiche
Eugenio Merico - Batteria
Fabio Martino - Fisarmonica, piano, tastiere
Andrea Cavalieri - Basso, Contrabbasso
Fabrizio Barale - Chitarre Elettriche e Acustiche, Percussioni

Quando i margini stanno al centro. Gli Yo Yo Mundi stanno da anni al centro della migliore tradizione della canzone d'autore italiana. Folk-rock, pop, chanson francaise e Ivano Fossati fra i punti di riferimento principali.
"Alla bellezza dei Margini" è veramente un album di livello. Lo diciamo subito, senza girarci intorno. Dai testi, alla musica, ai richiami letterari, alla scelta dei collaboratori , nulla è lasciato al caso, tutto è curato all'insegna di una professionalità che non dimentica mai da che parte sta il cuore. Ed il cuore batte alla ricerca di un Altro Mondo Possibile, di un Altro Mercato Discografico Possibile, di un' Altra Sensibilità Possibile. Distratti da sempre da fenomeni da baraccone, brutte copie di "colleghi" statunitensi o inglesi, i nostri big della discografia non riescono a promuovere come si deve (se non in rari casi, e Mescal in questo si distingue positivamente) artisti italiani di questo livello, investendo nella qualità, rischiando il giusto, e dimostrando, finalmente, di essere veramente "imprenditori".
Certo, sono discorsi vecchi, ma ogni tanto vale la pena di farli riemergere con un po' di forza.
Non è infatti la prima volta che la band di Acqui Terme produce lavori di questa fattura e personalità, citiamo ad esempio "L'impazienza" del 1999, proseguendo tenacemente, fra malinconie e nuove speranze, nel cammino tracciato.

L'album si apre con "Dio è Triste" (che è anche il singolo) folk-pop dalla struttura semplice, efficace, emozionale con un bel finale in crescendo. "La casa del freddo" è una frizzante ballata dai toni quasi sudamericani con la fisarmonica che disegna le trame più accattivanti, mentre la successiva "Uh-uh, Ah-ah" canta l'amore su temi musicali vicini ai grandi francesi Negresses Vertes. "Quattro Passi nell'Ombra" e "Invano proteso in tuffo" sono rispettivamente, una soffice ballata che ricorda i catanesi Denovo, ed un rock deciso ispirato alle notti pre-partita di un portiere di calcio. Con "Profumo" scendiamo nelle atmosfere cariche di flanger del post-punk anni 80 attraverso un brano costruito perfettamente, crepuscolare, con un ottimo cantato.
"Monferrina 2006" è un brano strumentale intriso di atmosfere dei luoghi cari alla band , "Ambaradan" è un folk pop brillante carico di protesta e speranza, mentre "La Danza dei Pesci Spada" raccoglie i sapori e le fantasie del famoso mercato della Vucciria a Palermo. Un brano che conquista attraverso la sua delicata atmosfera mediterranea. Segue l'altro strumentale, "La Voce delle Onde", lento ed affascinante fra arpeggi di chitarra e fisarmonica.
Abbiamo lasciato per ultimo, appositamente, il gioiello del disco : "Alla Bellezza dei Margini". Un ballata splendida, dolcissima, dal testo ispirato dove si condensano i temi forti dell'album.
Non dobbiamo mai smettere di perseguire le cose in cui crediamo, anche se forse non le raggiungeremo mai. Anche perchè "nell'attesa infinita e insoddisfatta scopriremo di non aver atteso invano". Chapeau, Yo Yo Mundi.

Mauro Zaccuri

Voto : 7,5