PAUL WELLER
"Illumination" (Independiente/BMG - Settembre 2002)





Chi non vorrebbe invecchiare come Paul Weller ? Il 44 enne di Woking, il mod-father leader dei grandi Jam, degli Style Council ed autore di una carriera solistica di assoluto livello, rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento di tutte le band del brit-rock inglese.
A Weller vanno anzitutto riconosciute le grandi capacità compositive, che lo hanno portato a scrivere una notevole quantità di splendide canzoni con una impressionante continuità nel tempo.
Al suo essere songwriter d'eccezione, Weller abbina un altrettanto evidente talento nello sfoggiare un proprio esclusivo look. E' una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto.
Non è da roba da fighetti però. E' solo classe naturale che emerge senza forzature. E' la sua "attitudine mod " che non vuole essere in alcun modo contenuta e che deborda interessando la sua musica, la sua personalità, la sua esistenza.

Dopo aver vissuto molto intensamente (ed intelligentemente) la sua vita da rockstar, oggi il buon Paul ci dice, nelle note di "Illumination", che il suo nuovo disco è dedicato "ai miei figli ed a tutti i figli di un domani migliore. Pace, amore ed unità è quello di cui adesso abbiamo bisogno". Smessi i panni dell'impegno politico, Weller si avvicina ai sentimenti più popolari. E' un processo che accomuna diversi artisti della sua generazione, e che richiede un minor egoismo di fondo ed una maggiore apertura verso la gente. Qualcuno ci prova attraverso la musica, e Weller è uno di questi.


Ne esce un disco sincero, vitale e diretto dove l'animo combat si mescola a passaggi più struggenti ed intimi. Niente a che vedere con la semi-perfezione di "Stanley Road", il suo miglior disco da solista (1995 - una canzone più bella dell'altra, da avere assolutamente), ma comunque un buon lavoro balzato inaspettatamente in cima alle classifiche britanniche (strano, veramente strano, il mercato).
Realizzato, come sempre per le sue ultime fatiche, in assoluta autonomia suonando diversi strumenti, "Illumination" si avvale anche di importanti collaborazioni : il sempre presente (dai tempi degli Style Council) ed ottimo batterista Steve White, Noel Gallagher degli Oasis, il fido Steve Cradock degli Ocean Color Scene, Kelly Jones degli Stereophonics.
Il sound è ormai quello che conosciamo : un intreccio energico di pop-rock-soul-R&B con tanti richiami agli anni '70. La voce rimane ancora calda ed intensa, un vero e proprio marchio depositato. Come si diceva non tutto "illumina" come dovrebbe, ed a nostro avviso manca pure il classico pezzo welleriano da incorniciare. Però è un disco che, se ascoltato con pazienza , rivela diversi brani di pregevole fattura. E' il caso di "Going Places" pop-soul ballad che apre il disco, del tenace R&B di denuncia antipolitica "A Bullet for Everyone" (c'è una pallottola puntata su ognuno di noi, ma manca la volontà di aiutare chi muore di fame), della calda "Leafy Mysteries" in bilico fra Smiths ed aperture Who, di "It's Written in The Stars" l'ottimo singolo giocato su atmosfere elettro-soul, della deliziosa "Who Brings Joy" vagamente psichedelica che parla d'amore attraverso la bella scrittura di Weller. Da segnalare anche il rock-soul "All Good Book" e soprattutto "Call Me No.5" dove Paul duetta intensamente con la voce di Kelly Jones.


Se vi accostate per la prima volta ad un artista come Paul Weller probabilmente non è questo il miglior disco da comprare (ma ve ne sono molti altri in una carriera di oltre 25 anni) , se invece lo conoscete bene, ne apprezzerete certamente la rinnovata vitalità e la mai doma capacità di realizzare cose non banali e destinate a durare nel tempo. Classiche, per l'appunto.


Mauro Zaccuri

Voto : 6/7

www.paulweller.com