La quiete dopo la tempesta. Senza voler generalizzare,
dopo la tempesta incendiaria del punk datata 1976, nell'Inghilterra degli
anni 80 la rabbia si era stemperata all'interno delle tematiche più
intimiste della new wave. Non che mancassero gruppi di grande livello
(Killing Joke, Wire, Bauhaus, Cure, Joy Division , Smiths
), ma era
l'assenza di un collante fra musica e problematiche sociali e civili a
latitare.
Fu simbolicamente il Live Aid ,organizzato dall'ex punk Bob Geldof nel
1984, ha portare il pop ed il rock alla ribalta nell'impegno civile e
politico. Seguirono poi i concerti per Amnesty International ed il Mandela
Day.
In Inghilterra intanto si faceva sempre più duro il confronto fra
governo e parti sociali, con una sempre più montante avversione
del mondo rock nei confronti della signora Thatcher.
Dopo le privatizzazioni, lo sviluppo del nucleare, i gravi disordini e
scontri fra lavoratori e polizia (particolarmente gravi in Galles e Scozia)
e la guerra nelle Falklands (oltre 250 morti fra gli inglesi) che avevano
caratterizzato i primi anni di governo conservatore, si arrivò
nel 1984 allo scontro frontale e durissimo fra 200.000 minatori (ma anche
portuali e ferrovieri) e forze dell'ordine.
Lo sciopero contro licenziamenti e privatizzazioni venne dichiarato illegale
e quindi aggredito in modo particolare attraverso cariche a cavallo e
infiltrazioni di poliziotti nei sindacati.
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Molti
artisti avevano già preso singolarmente posizioni precise contro
i conservatori e la cosiddetta "Lady di ferro" : l'internazionalista
Paul Weller, il poeta operaio Billy Bragg, gli arrabbiati Redskins (vicini
al Socialist Workers), Elvis Costello e la sua "Shipbuilding"
contro la guerra nelle Falklands, gli Smiths con i testi di Morrissey in
"The Queen is Dead", i genuini ed ironici Housemartins.
L'esigenza di porre un freno alla durissima politica dei conservatori, diede
luogo alla creazione di un vero e proprio movimento organizzato da musicisti
di sinistra che aveva come obbiettivo il sostegno elettorale al partito
laburista in vista delle elezioni del 1987.
Il collettivo venne denominato "Red Wedge", il cuneo rosso,
come il nome di un bel quadro di Kandinsky. Fu un fenomeno culturale e musicale
di spessore, che per un paio d'anni funzionò come un vero e proprio
organismo di educazione e di coordinamento dei giovani a livello locale
e come comitato di sensibilizzazione nei confronti delle ragioni del labour
party di Bill Kinnock.
Molti furono gli spettacoli ed i concerti promossi per raccogliere i fondi
necessari a proseguire le lotte dei minatori inglesi. Fra gli artisti più
impegnati nel collettivo "Red Wedge" troviamo :
Billy Bragg, Madness, Paul Weller, The Communards, Housemartins, Elvis
Costello, Working Week, Jerry Dammers (ex Specials), The Smiths, Tom Robinson.
Paul
Weller
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Billy
Bragg
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L'operazione "Cuneo Rosso" partì
ufficialmente nel settembre 1985, con la benedizione, probabilmente all'inizio
anche finanziaria, del Labour Party.
In novembre nella "House of Commons" un visibilmente soddisfatto
Kinnock annunciò che il "Red Wedge Tour" avrebbe diffuso
il suo messaggio in tutta l'Inghilterra a partire dal 1986.
Ed in effetti il Tour partì dal Teatro Apollo di Manchester, il 26/1/1986.
Fu un grande successo di pubblico e di incassi, con gli artisti del Red
Wedge che al termine di ogni concerto cantavano insieme alcuni classici
come "Move on Up" di Curtis Mayfield e "Many Rivers To Cross"
di Jimmy Cliff.
Non mancarono le critiche, i commenti ironici al movimento, i tentativi
di mescolare le carte.
Ma il Collettivo proseguì la sua strada, unendosi via via con altre
iniziative politiche e sociali quali : "Artist Against Apartheid Meeting"
del giugno 1986 e la campagna anti apartheid "Free Nelson Mandela"
coordinata da Jerry Dammers.
Con il motto " Move on Up ! Go For Labour" , riprendono all'inizio
del 1987 una serie di concerti del Red Wedge in giro per l'Inghilterra,
nei quali alcuni ex membri del gruppo The Beat accompagnavano Bragg nella
canzone "Stand Down Margaret".
Gli
sforzi proseguirono anche nel tentativo di far entrare i temi della sinistra
nel cuore della maggioranza dei giovani inglesi, attraverso il teatro
(il collettivo non era solo rock) e campagne stampa di sensibilizzazione.
Arrivò il giugno 1987 e tutti sappiamo come andò a finire
: per la terza volta consecutiva la Thatcher vinse le elezioni. Nonostante
l'opera di ostruzione degli artisti di sinistra i concervatori riuscirono
così a completare il loro "lavoro" di smantellamento
di buona parte del welfare britannico, vincendo anche la battaglia contro
i sindacati dei minatori.
La sconfitta del Labour Party e conseguentemente del Red Wedge,
per quanto dura e senza appello, lasciò in ogni caso alcuni segnali
positivi. Il partito laburista ebbe infatti il maggior incremento di voti
nei giovani fra i 18 ed i 24 anni, ed è facile presumere che il
collettivo esercitò su di loro una qualche influenza.
L'esperienza del Red Wedge inoltre rappresentò una originale
e propositiva testimonianza politica e civile del mondo del rock inglese
più consapevole ed impegnato.
Un mondo che non si è voluto richiudere a riccio nello slogan,
pur tremendamente efficace, del "Sex and Drugs and Rock'n 'Roll"
del grande Ian Dury.
E la Thatcher ? Ci pensarono la grande ondata di protesta anche violenta
contro la Tobin Tax (una tassa comunale uguale per tutti i redditi e quindi
penalizzante per i più poveri) e l'isolamento inglese sulla costruzione
di un Europa comune a scalzare la signora dal governo nel 1990.
REDSKINS
Una nota finale di approfondimento musicale la merita un gruppo veramente
tosto che è passato , nella metà degli anni 80 , come una
meteora sulle nostre teste : i Redskins .
La formazione completa :
Chris Dean - voce e chitarra
Martin
Hewes - basso
Paul Hookman - batteria
Kevin Robinson - tromba
Trevor Edwards - trombone
Ray Carless - sax tenore
Il
leader dei Redskins , Chris Dean, che era membro del SWP (Socialist Workers
Party) e scriveva anche per il New Musical Express, appoggiò piuttosto
tiepidamente l'avventura del Red Wedge, bollandola come "una buona
ma bizzarra idea".
Dal punto di vista musicale i Redskins , che si formarono nel 1982, provarono
a "cantare come The Supremes e a muoversi come i Clash", ma
in realtà possono essere definiti come la versione più dura
e punk dei grandi Dexy's Midnight Runners. Un R&B/Northern Soul potente
ed aggressivo, con i fiati a far dar supporto ad una sezione ritmica serrata.
I loro testi erano intrisi di politica, veri e propri anthems socialisti
che vennero cantati molte volte durante i loro concerti a sostegno, nel
1984, dello sciopero dei minatori.
Nel 1983 firmarono per la London records e nel 1986 pubblicarono per Decca
il loro primo ed unico LP (dopo una serie di singoli) dal titolo "Neither
Washington Nor Moscow" dove spiccano brani come "The Power is
Yours", "Kick over the statues", "Keep on keepin'on",
"Lean on me!".
Il disco fu un ottimo esempio di soul bianco sporcato da punk e rockabilly,
un episodio veramente interessante per l'Inghilterra di quel periodo.
Dopo una fugace apparizione in Italia (live a Milano - Arena), il gruppo
interruppe bruscamente la sua attività alla fine del 1986. Un vero
peccato.
Di
loro ci restano, oltre al sopracitato disco, un cd (difficile da recuperare)
dal titolo "Redskins live 1985 -1986" che include praticamente
tutti i migliori pezzi scritti dalla band, ed una manciata di maxi 45
giri e dischi pirata contenenti alcune rarità.
(Un ringraziamento speciale va a Furio per la collaborazione ed il
materiale fornito a RadioClash)
Mauro Zaccuri
Qualche traccia di quel periodo. Un paio di testi di Paul Weller &
Style Council:
All
Gone Away (1985) - "Sono tutti andati via"
Il
vento bisbiglia piano per le strade
Spadroneggia nella città grigia
E' sempre la solita storia, sono tutti andati via
L'orologio del municipio suona a festa
Ma nessuno gli chiede più l'ora
E' sempre la solita storia, sono tutti andati via
Un cartello sulla facciata della drogheria
Il cartello dice chiuso, è un segno dei tempi
E' sempre la solita storia, sono tutti andati via
Ma da qualche parte continuano a far festa
Si fregano le mani avide
E imbarcano i profitti che hanno rubato
Un gemito di spettri sale dal pozzo
Larve di uomini iniziano il primo turno
Proprio come ingranaggi mangiati dalla ruggine
Sali su queste colline
E guarda come il monetarismo può uccidere
Intere comunità
Perfino singole famiglie
Non c'è rimasto più niente, sono tutti andati via.
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Right
To Go (1987) - "Via la Destra"
Se non ci muoviamo ora, non ci muoviamo più
E perderemo la nostra sola possibilità
Ora e per sempre la Destra deve andarsene
Ora tutti insieme iscrivetevi a votare
Per le vostre idee di oggi, per quelle di ieri
Quello che conta è dimostrare che nessuno vi può comprare
Ora potete scegliere, per quello che vale
E sapete che se rimangono in carica per la terza volta noi perderemo
il pianeta
"A qualsiasi costo", ecco la linea del partito
Una nazione intorpidita dall'apatia, a loro va benissimo
Che non abbiate un lavoro, che siate vivi
Ai conservatori non importa proprio niente
Un disoccupato su tre, uno su cinque
Non ci perdono certo il sonno
Ora e per sempre la destra deve andarsene
Ora uno a uno, iscrivetevi a votare
Il potere che desiderate è nelle vostre mani
Oppure uno stato monopartitico sarà la sola alternativa
Ogni voto sprecato distrugge le nostre speranze
Decidete e tracciate la crocetta
Una x per dire da che parte state e la vita potrebbe cambiare
Ogni voto avvicina un futuro migliore
Ora e per sempre la Destra deve andarsene
Ora uno dopo l'altro iscrivetevi a votare
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