RANCID LIVE:
INDEPENDENT DAYS FESTIVAL, BOLOGNA
7 SETTEMBRE 2003






L'intera manifestazione era, a detta della locandina, dedicata a Joe Strummer. Che sia stato fatto con intento sincero, sarebbe un fatto da appurare, ma di sicuro il gruppo di Radio Clash era là animato dai migliori propositi.
Relegato ai margini del palco live, è sorto uno stand veramente ben riuscito, anche se non dovrei essere io a dirlo, avendone fatto parte. Comunque, lascio a Mauro Zaccuri il compito di descrivere questo capitolo.



Io mi occuperò di descrivere il gig dei Rancid, headliners della serata e, loro si, veri fans dei Clash e del buon Joe. Prima di loro si sono esibiti i Cramps, addirittura fischiati da qualcuno. I tempi sono proprio cambiati o forse sono ritornati indietro, se considerate le bottiglie che si sono beccati nel 1980 a Torino, quando hanno fatto di spalla ai Police.
Una nota a margine: se fischiate i Cramps, cari ragazzi, non capite un cazzo di rock'n'roll e vi meritate laura pausini (scrivo in minuscolo, non a caso) o qualche altra bella perla italica! Vi ha disturbato Lux con l'uccello di fuori? Non fa impazzire neanche me, ma pur sempre meglio della faccia del cavaliere (vedi nota per laura pausini) che ogni giorno ci tormenta sugli schermi tv.
Ma, invece del regal membro di Lux, vorrei segnalare l'ancora strepitosa forma fisica di Poison Ivy, vista nel backstage da vicino e ancora non riesco a credere sia intorno ai 50! Ho incontrato anche il buon Lars, gentilissimo e disponibile all'autografo di rito sulla mia copia di Time bomb (ebbene si, io sono di quelli che si fanno firmare i dischi, ovviamente dai miei preferiti). Radio Birdman leggermente invecchiati, ma sempre magri: non oso pensare cosa abbiano fatto per rimanere così!

Espletate le pratiche gossip, vado a commentare brevemente il live dei Rancid. Sono saliti sul palco intorno alle 22.45 ed hanno fornito un live pieno di canzoni di And out come…, qualcosa di Let's go, qualcosa degli altri lp tranne, se non vado errato, Life won't wait (mi chiedo perché, visto che è un doppio orecchiabilissimo e di gran qualità, a mio modesto avviso) e anche qualche pezzo del nuovo. Mi preme puntualizzare che senza tastiere, tutti i pezzi ska oriented perdono un po'.
Grande energia, as usual, con la base ritmica robusta di Matt+Brett e la vitalità di Tim - il quale si è occupato più di arringare e saltellare, che di suonare - per non citare il punkettone Lars, che ha una voce incredibile, con grande estensione e grandissimo cuore.
Un paio di pezzi chitarra e voce di Lars, mi hanno fatto venire i brividi. Prima Wars end, che parla del piccolo Sammy, al quale la madre rompe i dischi "rossi" di Billy Bragg. Dopo, del suddetto autore, ha eseguito To have and to have not, dedicata a Joe. Come mi piacciono queste connessioni musicali.: Rancid che suonano Billy Bragg parlando di Clash!!!
Lars, nell'introdurre il pezzo, ha fatto riferimento ad una dichiarazione di Bragg, nella quale rivelava il suo desiderio recondito di essere il quinto dei Clash: ebbene, lui all'Independent si auspicava di rappresentarne il sesto elemento!



So che a tutti gli amanti del punk classico o poco commerciale i Rancid non piacciono. Io invece li adoro, specie quando fanno dischi come And out come the wolves e Life won't wait. State poi a sentire l'ultimo imminente lavoro: profumo di Giamaica, ragazzi!!!
E se anche non vi piacessero affatto ma siete comunque fan dei Clash, dovreste essere grati a Tim & Lars, i quali hanno aiutato il nostro eroe ad uscire allo scoperto dopo tanti anni, scritturandolo per la Hellcat.
Grazie di cuore guys, che Dio (ovvero Joe Strummer!) vi benedica!

Alessandro Zangarini
Torino, 11 settembre 2003