Voglio 
          subito sgombrare il campo da equivoci: questa non vuole essere una recensione 
          della data londinese dei Radio Brixton ma semplicemente una descrizione 
          dei miei/nostri stati d'animo durante il soggiorno nella più 
          intrigante città del mondo.Beppe, il nostro bassista, è 
          partito prima di noi per preparare, per così dire il terreno. 
          E' lui il nostro punto di contatto con l'Inghilterra, con la sua fitta 
          rete di amicizie e scambi di bootleg e altre curiosità clashiane.A 
          proposito, contattatelo se volete sapere, per esempio, con quale pezzo 
          i Clash hanno iniziato il concerto di El Alamein il 24 maggio 1981!!!! 
          Io, Gigio e Antonello, i restanti ¾ della band, ci siamo imbarcati 
          in quel di Genova il giorno stesso del concerto (10 luglio). Arriviamo 
          intorno alla mezza, il tempo di capire come attraversare la strada e 
          mangiare un boccone, ed ecco che si fanno le 18, ora del sound-check 
          . Ci accolgono, con Beppe, gli amici inglesi Anthony e Rob, più 
          le band One Iota e Aubrey Lemmon: il calore è, per così 
          dire, latino!
          
          Il pub è antichissimo e sa di storia, anche se qualche fighetto 
          potrebbe dire che pare un po' sporchino!!!! Alle pareti del King's Head 
          (questo il nome del locale) sono appese foto di celebrita', tra le quali 
          riconosco Plant dei Led Zeppelin (Dio ci scampi e liberi, comunque!).Iniziano 
          gli Aubrey Lemmon, giovanissimo terzetto di stile Green Day, nei quali 
          scorgo tracce di Mod 79, un po' piu' robusto. Sono veramente tosti, 
          con nessun riguardo all'apparente freddezza del pubblico inglese e tecnicamente 
          molto preparati. Strumentazione propria e piglio da gruppo navigato, 
          forse un po' troppo seri fuori dal palco, ma è un'impressione 
          la mia, che lascia il tempo che trova.
          
          Cambia scena ed entrano One Iota, altro genere, in alcuni momenti ricordano 
          gli Oasis, comunque esibiscono un pop-rock piuttosto robusto: beh, non 
          è proprio il mio paio di scarpe ma resto soggiogato dalla professionalità 
          e soprattutto dalla " botta " del drummin' di Smiley, nostro 
          vero contatto per la serata.
          
          Per finire, praticamente come headliners, saliamo sul palco noi Radio 
          Brixton, non privi di un certo timore su come potrebbe reagire il pubblico 
          inglese ad ascoltare le canzoni di un gruppo storico di casa eseguite 
          da 4 italioti!!! Attacchiamo con London Calling, visto che la migliore 
          difesa è l'attacco, proseguendo con Clash City rockers, White 
          Man - dedicata ad Anthony - Safe European Home, Tommy Gun: il pubblico 
          non è scalmanato - sarà forse per l'età media non 
          bassissima! - però segue con attenzione e batte le mani, una 
          contro l'altra e non sulle nostre facce, il che è già 
          una bella vittoria!Piano piano l'atmosfera si surriscalda e , allontanate 
          alcune remore reverenziali nei confronti di Clash e pubblico inglese, 
          proseguiamo con Stay Free, Brand new Cadillac, Police & Thieves, 
          introducendo la quale azzardo un parallelo, non proprio campato in aria 
          nevvero, tra Maggie e il nostro Super Silvio: il tutto in inglese credo 
          comprensibile e la cosa mi dà molta carica (allora riescono a 
          capirmi, cazzo!!!). Un medley tra Lover's Rock/Spanish Bombs prepara 
          un finale alla nitro: facciamo qualche errore e rimediamo guardandoci 
          in faccia, quello conta per me in un gruppo.Tenetevi ora! What's my 
          name-Career opportunities-London's burning (ho la pelle d'oca se penso 
          che la sto cantando proprio qui!) -Garageland-White riot (non so se 
          rendo) e, per finire, I fought the law con Smiley alla batteria. 
          
          Il nostro master ceremony, Kev da Manchester, ci richiama sul palco 
          a gran voce ed invita il pubblico a fare altrettanto, così ritorniamo 
          e suoniamo ancora Janie Jones e Blitz krieg bop, dedicata - manco a 
          dirlo - a Joey e a Dee Dee Ramone.Bella esperienza, buon concerto dei 
          Radio Brixton che speriamo possa aprire qualche altra porticina: suoniamo 
          con il cuore, siamo una garage band, non dimenticatelo. Ah! La sera 
          dopo, ciliegina sulla torta, si è tenuto il gig di un certo John 
          Mellor a Shepherd's Bush. Ma per questo avvenimento, dovrete leggere 
          il resoconto di Mauro Zaccuri. 
          
          Alessandro (Radio Brixton) 
          
          P.S. : A mio padre, scomparso qualche mese fa, dedico questa mia immensa 
          gioia, dovunque lui sia.