Quella di Savona è la seconda vera esibizione dal vivo di Giuliano 
          come artista solista e, a dispetto del soprannome, THE KING era parecchio 
          emozionato.
          Del resto i Casino Royale erano una band ultra collaudata e la classe 
          dei Bluebeaters è pura garanzia, proporre invece pezzi propri 
          non è poi così semplice, soprattutto quando la gente si 
          aspetta molto da te.
          Ad aprire il set "Musica di Musica", la storia della fine 
          dei Casino Royale, cantata in coro da tutto il pubblico : un ottimo 
          inizio !Rispetto alle cose più note di Giuliano Palma, ho notato 
          una maggiore attenzione per la melodia nel senso più "italiano" 
          del termine, molte influenze funky (ottimo il lavoro di Cato al basso), 
          tanto lavoro da parte delle tastiere che davano un tocco molto lounge 
          anche se poi l'impianto di base resta molto Kingston/Jamaica. Gran finale 
          con "Re senza trono" ed una "Stay Free" da brivido.
          Andate a vederlo se capita dalle vostre parti.
          
          Alessandro Lugani
          
          
        
        
          
          Intervista rilasciata da Giuliano Palma nel marzo 2002 
          ad Alberto Campo - (Fonte : Kataweb Musica) 
          
          
          Niente più Casino Royale, da un bel pezzo ormai. E adesso nemmeno 
          Blue Beaters. Giuliano Palma corre per sé, "pilota senza 
          scuderia" canta in Viaggio solo. Le iniziali che intestano il suo 
          disco valgono per le generalità, ma significano anche Gran Premio. 
          Pronti, via... 
          
          Partiamo dal passato: che cosa rimpiange di Casino Royale e Blue 
          Beaters?
          Dei primi tempi mi manca quel po' di spensieratezza in più. E 
          anche la sensazione di stare in gruppo, la forza che ti può dare 
          avere accanto altre persone che condividono quello che stai facendo. 
          Ma è una forza che a lungo andare può diventare debolezza, 
          se quello che fai è frutto di compromessi fra teste diverse. 
          Da solo è tutta roba tua: onori e oneri. Uno diventa solista 
          quando non ha più la capacità di mediare con il gusto 
          e le intenzioni degli altri.
          
          Proprio solo però no: con chi ha lavorato al disco?
          Anzitutto la Pina: tutti i testi sono suoi e mi ha aiutato anche nella 
          produzione. Siamo amici di vecchissima data
 E insieme a lei Patrick 
          Benifei, Prince Melody, altro reduce da Casino Royale e Blue Beaters. 
          Poi ci sono Ale Turla e Fabietto, batterista e chitarrista dei Reggae 
          National Tickets, che ho conosciuto attraverso Patrick, e al basso c'è 
          Cato Senatore degli Africa Unite, già vecchia volpe nei Blue 
          Beaters, così come i fiati di Parpaglione e Gigi T-Bone.
          Sarà così anche dal vivo?
          Vorrei che fosse così, salvo impegni dei singoli con i gruppi 
          di appartenenza. Rispetto ai Blue Beaters, la variabile forte è 
          Fabietto: impeccabile tecnicamente e molto versatile. Comunque aspetteremo 
          un po' prima di uscire in concerto: diciamo fra aprile e maggio.
          
          
        
          
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          Ci saranno anche canzoni di Blue Beaters e Casino Royale in repertorio?
          Non so ancora: qualcosa dei Blue Beaters magari sì, ma non in 
          chiave ska o rocksteady vecchia maniera. Vorrei trasferire dal vivo 
          l'esperimento fatto su disco: mischiare la radice Blue Beaters con l'elettronica. 
          E mi piacerebbe suonare qualche canzone dei Casino Royale, soprattutto 
          quelle scritte da me: Suona ancora, Cose difficili
          A che pubblico si rivolge adesso Giuliano Palma?
          Ho voluto fare un disco di canzoni, perché credo che da me la 
          gente si aspetti questo. Era così già con Casino Royale 
          e Blue Beaters, e a una parte di quel pubblico il disco credo che piacerà. 
          E' musica pop, in definitiva, nel senso di popolare: destinata a tutti 
          quelli che apprezzano le canzoni.
          Dunque anche "Sanremo" è un vocabolo accettabile
 
          
          Me lo sono chiesto
 Per uno un po' autistico come me l'Ariston 
          è troppo illuminato, non c'è intimità. La libidine 
          di Sanremo è che negli ultimi anni si suona di nuovo con l'orchestra, 
          e a me piacerebbe davvero scrivere una canzone con quello scopo. Ma 
          la questione non è all'ordine del giorno e la risposta è 
          "ni". 
          
          Timori che lo "zoccolo duro" storca il naso? 
          Sono sereno, perché spinto dalla necessità di fare cose 
          nuove: le conseguenze sono comprese nel prezzo. Personalmente credo 
          di aver proseguito un cammino abbastanza lineare: dopo il "film 
          in costume" coi Blue Beaters, adesso siamo all'attualità. 
          Il risultato mi appaga: per chi saprà ascoltare, nel disco c'è 
          tutto quello che c'era prima e dell'altro in più. Ci sono i Clash, 
          i Casino Royale, i Blue Beaters, ma soprattutto ci sono io.
          
          A proposito di Clash: chiude il disco una versione unplugged di "Stay 
          Free": perché?
          I Clash sono l'origine della specie. E' un tributo a loro, ma anche 
          a tutti quelli che se li sono goduti insieme a me e alla Pina: la cricca 
          di persone che mi stava intorno quando è cominciata l'avventura 
          dei Casino Royale. Era la colonna sonora di quel periodo. Mi è 
          sembrato giusto, allora, in questo disco che è insieme punto 
          di arrivo e di partenza, metterci dentro una loro canzone.