Ecco finalmente il settimo lavoro degli Offspring, a tre anni di distanza
da un deludente "Conspiracy Of One" la band californiana si
ripresenta con "Splinter". In questi tre anni di attesa sono
state sparse parecchie voci, quali il ritorno alle origini, l'uscita di
un album che avrebbe ricordato i suoni di "Ignition" il secondo
lavoro della band. Puntualmente "Splinter" ha smentito tutte
le aspettative, il titolo parla da solo,un album frammentario, con pezzi
speed alternati ad altri pop-rock che vanno tanto di moda in questo periodo.
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Si comincia con "Neocon", il brano d'apertura che simboleggia
un trionfale ritorno, un classico per gli album degli Offspring, si va
avanti ascoltando "The Noose" forse il pezzo più bello,
veloce, e di gran impatto, così come "Long Way Home".
Si arriva poi a "Hit That" un pezzo molto commerciale scelto
come primo singolo dell'album, "Rage Againist Myself" una ballad
niente male con il suono duro di chitarre distorte che rendono apprezzabile
la canzone, "(Can't Get My) Head Around You" ci riporta ad un
ritmo veloce e ascoltabile, "The Worst Angover Ever" un brano
che definirei reggae che non risalta per niente ma potrebbe essere usato
come nuovo singolo, "Never Gonna Find me" e "Lightning
Rod" sono i soliti pezzi speed a cui ci hanno abituato da tempo,
"Spare Me The Details" un altro pezzo candidato a diventare
un singolo estratto, il suo suono molto "estivo", un ritornello
quasi ipnotico e l'accompagnamento di chitarre acustiche rondono il brano
ascoltabile e odiosamente rilassante, "Da Hui" molto breve,
è il pezzo punk anche se non ha nulla da dire, l'album si chiude
con "When You Are In Prison" ascoltandolo penserete: "Che
diavolo ci fa questo pezzo nell'album degli Offspring? La Columbia probabilmente
l'ha inserito per sbaglio!" Basterà leggerne il testo per
capire di che si tratta! Al termine è inclusa una versione pseudo-reggae
di "The Kids Aren't Alright" dell' album Americana. In conclusione
l'album è ascoltabile ma ben lontano dai loro primi dischi, poi
mi chiedo:"Per quanto tempo Dexter Holland riuscirà a cantare
ancora così?"
E' difficile accontentarsi di un lavoro come questo dopo essersi abituati
ad album come "Ignition", "Smash" e "Ixnay On
The Hombre",è chiaro che il passaggio d'etichetta dalla Epitaph
alla Columbia ha segnato in modo negativo il loro stile. Bisogna anche
dire che ad inizio anno gli Offspring hanno dovuto fare a meno del batterista
Ron Welty uno dei musicisti più validi nel suo genere, Ron è
voluto andare via di sua spontanea volontà, forse stanco di interpretare
un genere che non riteneva suo. Dobbiamo ancora aspettare per ritrovare
i vecchi Offspring? Oppure possiamo definitivamente chiudere un capitolo
della storia del punk? L'unica nota positiva sarà quella di riassistere
ad un loro concerto, potreste perdervi l'album ma non un loro concerto,
ve lo posso garantire, un vero spettacolo!
VOTO: 6 (mi piange il cuore)
Daniele Amato
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