Bel
centro sociale questo. Dall'esterno sembra quasi una chiesa o una vecchia
fabbrica; alla fine scopriamo essere una stalla, probabilmente d'inizio
secolo, completamente in mattoni rossi. Entrati una piacevole sorpresa.
Le ampie volte ad arco lungo tutta la struttura, danno subito l'idea
che il sound potrebbe essere buono; scopriremo poi che è ottimo.
L'atmosfera è piacevole, le circa 150 persone presenti (aumenteranno
durante la serata), hanno un'aria rilassata. Il bar offre un buon barbera
rosso, e subito ne approfitto. Il cubalibre (senza ghiaccio) è
apprezzato, la Menabreda, la birra italiana che ha vinto, credo, due
campionati Europei, scorre abbondante; qualcuno sui divani armeggia
con le Rizla ed è un buon segno.
Tutto è pronto; s'inizia. Salgono sul palco i LINEA. Mauro
Zaccuri prende il microfono, Silvio Calesini imbraccia il basso, GianMarco
Pirro la chitarra e Claudio Sitta si siede alla batteria, ed è
subito TERZA VIA. Il sound è perfetto, il Mattone Rosso restituisce
tutto il calore accumulato durante il giorno. Niente riverberi o echi
strani, il buon lavoro fatto al mixer rende equilibrati tutti i suoni,
la voce arriva chiara, decisa e potente. Il pubblico inizia a scaldarsi.
L'avvio fulmineo propone, dopo TERZAVIA, NESSUNO, dove a chi si dimentica
troppo spesso l'essenza delle cose Mauro ricorda che: "Mai nessuno
avrà, la brezza del mare, mai nessuno avrà, il calore
del sole", Jimmy conclude con uno splendido solo caldo, avvolgente.
Esplode il CORO, centoventi secondi in vero stile Punk per urlare in
faccia ai "bastardi in blu" (leggi manager), tutta la loro
(nostra) rabbia. SEI TU è da brivido. Uno dei pezzi più
belli scritti dalla coppia Zaccuri / Pirro, un reggae lento, dove la
dolcezza del testo, (penso che ogni donna vorrebbe sentirselo dedicare),
la chitarra in levare, il pulsare del basso e la perfetta ritmica della
batteria disegnano un'atmosfera molto romantica, tutta da ballare, magari
abbracciati ad una bella ragazza bionda sognando una spiaggia, non necessariamente
tropicale. L'impetuoso Ska di IN CAMMINO "costringe " anche
i più tranquilli a muoversi, e sotto il palco, la gente salta
e libera energia. E' veramente un ottimo momento. Conosco da sempre
i LINEA ma continuano ad emozionarmi. TEMPORANEO e PER SEMPRE UNICO,
precedono PALOMAR, di cui consiglio la lettura del testo a chiunque
abbia un figlio (e anche a chi non l'ha), STESSE MADRI dove si parla
d'amicizia, quella vera, RITORNO, splendido reggae ipnotico condito
da un giro di basso veramente all'altezza, introducono OSSIGENO (nuovo
pezzo molto bello), e per finire il rock Mediterraneo di ALI dedicato
al grande Mohamed. Terminato il concerto i LINEA scendono dal palco
e sudati si mischiano con il pubblico per assistere al concerto dei
RADIO BRIXTON. Ottima prova.
Ecco salire sul palco i ragazzacci dei RADIO BRIXTON. Alessandro
Zangarini è la voce, Antonello Del Mastro la batteria, Giorgio
Bricca la chitarra, e Giuseppe Rivela nominato da Joe Strummer (si,
avete capito bene!) "the king of collector" per la sua smisurata
collezione di live dei Clash, al basso. Mi chiedo cosa proverò
ad ascoltare un gruppo che si è assunto il compito, non facile,
di rendere omaggio alla più grande band che io conosca. Band
che ho visto più volte, ascoltato sino ad impararne a memoria
i testi consumandone dischi e cassette, condiviso idee politiche, amato
svisceratamente. La partenza è scioccante, il cantante non conosce
il testo della canzone (JANES JONES), e rimango di merda. Fortunatamente
è solo un vuoto, una dimenticanza, snocciolerà poi più
di venti pezzi in maniera perfetta. Il gruppo è solido e compatto.
Il chitarrista lavora duro per sopperire alla mancanza di un'altra chitarra,
e lavora bene, il batterista ricorda Terry Chimes, (primo vero drummer
dei Clash), il basso disegna giri alla Paul Simonon (scusate se è
poco), e il cantante ha la voce e la grinta giusta. Preferiti i primi
tre dischi, si susseguono CAREER OPPORTUNITIES, WHITE MAN, SAFE EUROPEAN
HOME, TOMMY GUN, BANK ROBBER, LONDON CALLING (ottima l'interpretazione
vocale), BRAND NEW CADILLAC, JIMMY JAZZ, LOVERS ROCK, SPANISH BOMBS,
HATE & WAR, LONDON'S BURNING, POLICE & THIEVES, WHAT'S MY NAME
(molto "sentita" dalla band). Si continua con la stupenda
ONE MORE TIME, poi POLICE ON MY BACK, CLASH CITY ROCKERS, STAY FREE
(bella in versione chitarra-voce), GARAGELAND, e per il pubblico è
una goduria.
Quarantenni e ventenni cantano a squarciagola, sotto il palco ci si
spinge, si salta, si suda in perfetto stile CLASH, sono consapevole
che non sono loro, ma ammiro la voglia e soprattutto l'amore per i CLASH
che anima i RADIO BRIXTON. La Ganja, fluisce in abbondanza, e dopo quasi
due ore, il gruppo ha ancora la forza per proporre I FOUGHT THE LAW,
che vede sul palco insieme, RADIO BRIXTON e LINEA. Ne viene fuori una
versione travolgente, con il pubblico invitato dal cantante a salire
sul palco. Non glielo facciamo ripetere e il palco diviene una bolgia.
Una splendida bolgia. SHOULD I STAY OR... precede WHITE RIOT con la
gente che salta, con qualcuno che cade ma è subito aiutato a
rialzarsi. BLITZKRIEG BOP (omaggio ai grandi Ramones), conclude l'esibizione
dei RADIO BRIXTON che stremati ringraziano il pubblico. Grande performance.
Ormai sono le quattro del mattino, smontiamo gli strumenti, carichiamo
le macchine e torniamo a Milano. La notte ci accompagna nel viaggio
di ritorno. Stanchi, osserviamo le risaie che lungo l'autostrada si
susseguono continue. Fortunatamente non abbiamo problemi con il palloncino,
perché guida Ilaria (la fan numero uno), che ci riporta a casa.
Negli occhi, nelle orecchie, e nel cuore, rimane il ricordo di una splendida
serata.
Biffi Enrico.
N.B. Ringrazio tutti i musicanti, per la voglia, lo spettacolo, e il
sudore gettato sul palco. Ringrazio inoltre i ragazzi del Mattone Rosso
per la cordialità dimostrata.
A
Paolo. Che la sua luce illumini la nostra LINEA.