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Up : Bisogna
ammettere che quando gli inglesi vogliono lanciare un prodotto musicale
lo fanno con capacità e piena consapevolezza del "target"
da raggiungere. Dalla loro hanno disponibilità economiche, visibilità,
esperienza, ed un curriculum pieno di medaglie al valore ed onorificenze
varie.
The
Libertines, questo il nome del gruppo, sono balzati agli onori della
critica musicale inglese (ed anche italiana) con il loro debut album "Up
The Bracket" dopo aver suonato nei pub londinesi per farsi le ossa.
Ed è forse l'ora di dire che sotto la cortina fumogena dei mass-media
qualcosa di particolarmente buono in questi Libertines c'è veramente.
Tentativo di fusione intelligente : la migliore tradizione del brit-rock
inglese a partire dagli Small Faces, proseguendo per Smiths, Housemartins,
Dodgy, Supergrass, unita all'impatto furioso del punk 77. Certo,
qualche spunto dei favolosi quattro lo possiamo ritrovare nel bel "tiro
punk" di "I Get Along", ma nel disco prevalgono le altre
sonorità già descritte che trovano degna collocazione in
pezzi come "Death on The Stairs", "Horror Show", "Time
For Heroes", "Begging" e nelle ottime "Up The Bracket"
e "The Good Old Days" nelle quali le melodie si perdono in un
"punk romantico" estremamente vitale, mentre la voce acerba
ma già capace di graffiare di Peter Doherty ci racconta di storie
di vita quotidiana realmente vissuta dai protagonisti. Quanto basta per
sperare che il gruppo possa crescere in misura costante ed esponenziale
contribuendo alla rinascita di un sound mai domo, che riappare ciclicamente
sotto forme diverse : il rock'n'roll. Mauro Zaccuri Voto : 7
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