ANTEFATTO:
Diffidate sempre di quello che si può ridurre in polvere.
Pensateci bene prima di inghiottirvi, inalarvi, od iniettarvi sostanze
normalmente di colore bianco e frantumabili.
Potreste finire in un letto di un qualsiasi pronto soccorso, legati
mani e piedi ad una barella, nell'attesa che qualcuno si ricordi di
voi.
THURSDAY 20 NOV. 2003 LONDON.
Con Denis, in viaggio verso Brixton sulla Victoria Line, arrivati a
Stockwel mi vedo riflesso nei vetri dell'underground, e mi rendo conto
di quanto tempo sia passato dall'ultima volta che sono stato da queste
parti, allora avevo i capelli castani, ora li ho brizzolati e fatti
due conti sono passati quindici anni; alla fine il tempo ha fatto il
suo dovere.
In giro per il market, mi sembra che ci sia più luce, saranno
i colori, la musica, la gente di Brixton, che non mi sembra molto cambiato.
" Hash? Sensi? ".
"No man, thanks", non per niente, ma pacchi di mattina non
ne voglio prendere.
I pub sono da poco aperti, ci concediamo due Guinness al Pub in Tulse
Hill di fronte alla mia ex casa e riprendiamo un pò d'energie.
Ripartiamo con il bus n° 2, verso Victoria via Brixton, Stockwel,
Vauxall Bridge, poi l'underground sino ad Oxford Circus e siamo al 100
club dove abbiamo appuntamento all'una.
100 CLUB OXFORD STREET LONDON.
Siamo qui invitati da Gregg MacDonald, (uno dei produttori), per vedere
l'anteprima del film "The last night London burned", filmato
che testimonia l'ultimo concerto a Londra di Joe Strummer & The
Mescaleros.
In quell'occasione suonarono insieme, per la prima volta dopo 20 anni
, Joe Strummer & Mick Jones; nessuno poteva immaginare che fosse
anche l'ultima.
Fuori del club, nessun manifesto, niente che "pubblicizzi"
l'evento, scendiamo, oltrepassiamo la spessa tenda rossa, e siamo dentro.
Entrati osservo il misero palco ed ho un flash back: l'ultima volta
che sono stato qua, è stato nell'85, suonavano gli ANGELIC UPSTARTS,
è fu una festa, con tanto di cori sul palco, tuffi a peso morto
verso il pubblico, nessuna rissa, in compagnia di Daniele, insomma,
una bella serata.
Vedo Vanessa che insieme ad un'amica, Monica, ci aspetta al Bar e ci
avviamo verso di loro. Scambiamo due parole poi m'allontano e chiedo
ad un tizio di indicarmi Gregg, che non conosco di persona.
"Hallo Gregg, I'm Enrico, this is my cousin Denis"
"Hallo Enrico, how are you? Pleasure to meet you Denis".
Ci stringiamo la mano, e l'impressione è buona, mi sembra un
tipo a posto; ordino una Guinness, ed inizio a guardarmi attorno.
Da
sinistra: Gregg, Johnny Green, Enrico
|
La
gente al 100 Club
|
Sul palco c'è un pianoforte a coda, alla sua destra un telo con
dipinto il ritratto di Joe, poi un lenzuolo come schermo e davanti un
proiettore VHS, in sottofondo la musica dei Clash.
La gente non è molta, saremo 30, 40, sinceramente me ne aspettavo
di più.
Continuo a guardarmi attorno e bevendo a bocca aperta trangugio la Guinness,
poi inizio a capire; la situazione è molto familiare; si conoscono
tutti.
Sbuca un tizio, dalla tenda rossa e riconosco il manager occhialuto
di Rude Boy, si chiama Johnny Green ed è il road manager-amico-tuttofare,
dei Clash dal '76 al '79, oltrechè autore insieme a Garry Barker
di "A Riot of our own" - Night and day with The Clash"
-, libro che racconta tre anni di musica di lotte di risse di sbronze,
insieme ai ragazzi.
Interventi
al 100 Club
|
Interventi
al 100 Club rappresentanti del FBU
|
Mi avvicino e mi presento, mi chiede da dove arrivo, glielo dico, poi
gli faccio i complimenti per la sua parte in Rude Boy e mi risponde
che è stato bravo perché quello non era un film, non ha
avuto bisogno di recitare.
Inglese pessimo, ma sono riuscito a capire ed a farmi capire.
Scatto una foto al dipinto di Joe, poi Gregg mi dice che a breve inizierà
la proiezione.
Si abbassa la musica, fino a spegnersi e salgono sul palco diverse persone
per una serie d'interventi.
Non capisco molto, ma è chiaro che ognuno vuole ringraziare Joe,
per quel che è stato e per quel che ha dato, non solo idealmente,
ma anche praticamente.
Sì perché dall'intervento, della tipa che rappresenta
le F.B.U, capisco che grazie al concerto benefico all'Acton Town All
sono stati raccolti 10.000 pounds tutti devoluti alle casse del sindacato.
Poi inizia il film, che è stupendo, sia a livello di riprese
che di montaggio che di regia.
Difficile dire quale sia il momento migliore, forse, a livello emozionale,
quando Mick sta per salire sul palco e Joe se ne accorge, e sembra pensare
"Finalmente, cazzo, finalmente!"
Dirà poi Jones nell'intervista, presente nel video:
"Non era previsto, che io suonassi, ero andato per vedere il concerto,
ma quando ho sentito le note di Bankrobber mi sono detto, devo salire
e così ho fatto..."
Divertente quando sulle note di White Riot, Joe sbaglia ad entrare con
la voce e Mick divertito sembra volergli dire:
"Cazzone, l'avremo suonata 2000 volte questa canzone e ancora
"
Segue un intervista ad un commosso Topper Headon, che ricorda il momento
in cui seppe della morte di Joe, poi altro, ed infine le immagini di
un'artista che dipinge il ritratto di Joe su di un telo sulle note di
Johnny Appleseed
Il video termina si riaccendono le luci, altri interventi ed un lungo
applauso a terminare.
Rimango seduto sorseggiando la solita Guinness, e sono un po' confuso,
ho gli occhi gonfi; mi sento perso.
A fatica mi alzo, e girandomi vedo Mick Jones intento a parlare con
un tizio.
"Lo sapevo che sarebbe venuto", penso.
La sua vista in qualche modo mi riprende, è come una scossa.
Mi passa il torpore malinconico, e mi torna la voglia di sorridere,
lo osservo mentre parla, ride, scherza, firma autografi, e si fa fotografare
insieme agli amici.
Completo nero, gilet, camicia chiara, gel, elegante; come sempre.
Enrico
e Mick Jones
|
Mick
Jones e giovani fan
|
Ho comprato la cassetta del video "The last night London burned",
e m'avvicino discretamente, come tutti del resto, per farmela autografare,
dopo aver fatto con Johnny la stessa cosa.
Tocca a me; mi faccio firmare il video, gli stringo la mano e gli chiedo
una foto insieme, quello che mi colpisce è la semplicità
della persona e la predisposizione naturale alla risata.
Sto un po' con Denis Monica e Vanessa, c'è un tipo che ha il
libro di Johnny Green autografato da Johnny e Mick e Monica mi dice
che Mick nella dedica gli ha scritto:
"Non credere ad una parola di quel che c'è scritto";
e Johnny:
"Non credere a lui che ti ha scritto di non credere. E' tutto vero!"
Poi parlo con George Binette autore del libro "The last night London
Burned" (veramente bello), ed il feeling è immediato nonostante
la conversazione non proprio fluida ma
va bene così.
Gregg
MacDonald e Mick Jones
|
George
Binette
|
Ritorna Gregg, gli faccio i complimenti per lo splendido video e mi
chiede:
"Have you seen Mick?"
"Yes",
"Vieni che te lo presento"
"Hallo Mick, this is Enrico
"
"I'm very, very, very, very, very pleasure to meet you", e
non gli mollo più la mano,
"It's my pleasure to meet you", risponde sorridendo.
"He's coming from Italy to see the video"
"Thank you, thank you very much".
M'allontano e mi siedo osservando il movimento, poi vedo Mick armeggiare
con un grosso pennarello allora vado per un autografo sulla maglietta,
"Hallo Enrico!"
"Cazzo ormai mi riconosce
", e rido fuori e dentro di
me.
" Spero di vederti ancora sul palco Mick",
"Where ?",
"Non importa, dove, anche in Giappone vengo a vederti", ride,
ed io insieme a lui.
Un'ultima (
ultima?) Guinness ed è arrivato il momento dei
saluti.
Stringo la mano a Gregg, George Binette, Johnny Green, e tanti altri,
la gratitudine è reciproca; veramente.
Usciamo, dal club e andiamo a zonzo per negozi musicali, dove compro
un bel vinile doppio dei B.A.D a 2,99 pound (!), e il libro di Johnny
Grenn (sempre a 2.99).
Ci salutiamo con Vanessa, e Monica ripromettendoci di sentirci per la
sera.
Ho bisogno di mettere qualcosa di caldo nello stomaco, e vado con Denis
in un pub in Carnaby Street per una zuppa di pomodoro ed una Guinness;
la zuppa non è male, e Denis se la inghiotte avidamente in 2
minuti, poi ordina le patate fritte (solo per lui), ed anche quelle
vengono divorate.
Andiamo a cercarci un albergo. Il tempo di trovarlo e Denis si sdraia
mentre io esco per comprare dentifricio e sapone.
Vado al primo pub, per un'ultima, (questa è l'ultima per davvero),
Guinness, ed una partita a pool (persa), poi tornato in camera mi lavo
i denti, mi sdraio sul letto e m'addormento.
Di notte sento dei rumori, e le narici percepiscono un odore conosciuto.
Apro gli occhi e vedo Denis che vomita, nel lavandino.
"Come stai Denis?"
"Ho vomitato".
"Cacciati 2 dita in gola"
"No
no
son riuscito a vomitare tutto, ma mi fa male un
po' la pancia"
"Vai al cesso e vedi cosa succede"
Lo vedo rientrare in camera:
"Tutto ok?" ,
"Si, si, tutto a posto".
Si sdraia, aspetto che si riaddormenti, poi mi giro, e sprofondo in
un sonno tranquillo fino al mattino;
era tanto che non dormivo così bene.
Enrico Biffi
enricoroastbeef@yahoo.com
P.S.
Ringrazio Denis (il mio cuginetto preferito), per avermi accompagnato
in questo viaggio, Gregg MacDonald per avermi dato la possibilità
di partecipare a questa splendida ed indimenticabile giornata.
Vanessa e Monica per la piacevolissima compagnia, Mauro perché
senza di lui RADIOCLASH non esisterebbe, George Binette, per il lavoro
fatto e la cordialità dimostrata.
Tutti i presenti per il loro amore per JOE e per THE CLASH.
Mick Jones e Johnny Green per esserci stati.
Joe Strummer
per avermi fatto tanta compagnia, e per quanta ancora
me ne farà.
JOE STRUMMER 1952-2002 R.I.P.