27 Settembre 2003 - Nella sala del Castello di Belgioso (PV), i Severini
presentano in anteprima il loro libro edito da Selene Edizioni (Collana
Distorsioni diretta da Marco Denti). Chitarre acustiche, qualche battuta,
la richiesta di un buon bicchiere di vino per tonificare la voce, un
filo di stanchezza che traspare dopo un anno passato a far concerti
in giro per il paese. Non manca però la voglia di raccontare
e cantare le storie che sono protagoniste in "Banditi senza Tempo".
Per chi li segue da sempre non è difficile capire quanta verità
ci sia nelle pagine di questo libro, quanta perseveranza, quanta caparbietà
ci sia nel ribadire i concetti cardine che lo storico gruppo marchigiano
ha fatto propri. Un quadrilatero di ferro, consolidatosi sempre più
negli anni e costituito da : memoria - appartenenza - resistenza/testimonianza
- crescita/emancipazione.
Un percorso personale reso collettivo tramite le loro canzoni che ci
narrano le storie dei "banditi senza tempo" che, a vari livelli
e con diversi comportamenti, si sono opposti a questo mondo, o meglio
a questo "nuovo ordine mondiale" in cui non ci riconosciamo,
e che spesso detestiamo.
Eccoli
lì Joe Strummer ed i Clash, Chico Mendes, la Banda Bassotti,
Pio La Torre, Luigino Bendotti, i fratelli Cervi, Ilaria Alpi, Marcos,
Andrea Pazienza, Fausto e Iaio e gli altri che popolano le pagine del
libro. Le loro storie permettono ai Severini di raccontarsi e di raccontare.
E ci permettono di entrare a fondo nel loro mondo, nel loro modo di
fare musica, di essere "cantastorie" usando il rock'n'roll,
portandoci ad affermare che è impossibile trascurare il coraggio
e la coscienza morale che fuoriescono da alcuni di questi profili, soprattutto
in un paese come l'Italia notoriamente dalla memoria "difficile".
I
Gang hanno scelto di "incidere sull'immaginario" delle persone,
sapendo che il rock'n'roll non può cambiare il mondo. Ma "l'immaginario
cambia la realtà" e le Magnum Les Paul possono sparare canzoni
che fanno male e danno fastidio, molto fastidio.
I "Banditi senza Tempo" spesso non si fanno riconoscere con
facilità, non hanno distintivi né contrassegni, non compiono
sempre gesti facilmente classificabili come "eroici". Ma esiste
un eroismo costante e mai patetico, quello della resistenza. Resistere
per andare oltre. C'è un passaggio nel capitolo finale del libro
che ci sembra particolarmente significativo in questo senso e che riteniamo
esprima un valore da custodire con cura. Oggi "essere onesti vuole
dire essere clandestini,questa è la verità. Vuol dire
essere banditi". Sacrosanto. Cosa c'è di più difficile
oggi di essere onesti? L'onesta, la coerenza, la coscienza morale (non
c'entra con il moralismo) non sono malattie. Sono grandi valori da difendere
con i denti se vogliamo essere propositivi e se vogliamo continuare
a sperare in qualcosa di diverso e migliore in questa vita, l'unica
che sappiamo di poter vivere.
I
Severini consigliano di far leggere il libro alle nuove generazioni,
ai ragazzi, affinché conoscano queste storie e le facciano proprie,
magari approfondendole ed alimentandole con passione e coraggio. Per
ricominciare e rilanciare. L'augurio è che i nostri figli le
possano ascoltare ancora attraverso le voci e le musiche dei Gang, rappresentanti
di un mondo che dovrebbe essere e che per ora, ma solo per ora, non
è.
Mauro
Zaccuri
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