FRATELLI DI SOLEDAD
"Sulla Strada In Concerto" (Mescal/Sony - Giugno 2003)



LINE UP:

Giorgio "Zorro" Silvestri - Chitarra
Roberto "Bobo" Boggio - Voce
Gianluca Vach - Tastiere e cori
Josh Sanfelici - Basso
Sergio Pollone - Batteria
Toti Canzonieri - Sax, Flauto Traverso, Cori
Giotto Napolitano - Tromba, Cori


I Fratelli sono stati una band importante, molto importante, nel panorama del combat-rock italiano dei primi anni '90. Quello è stato un periodo prolifico, che ha visto nascere (o crescere) una serie di band accumunate dalla stessa ispirazione e dallo stesso "fuoco" che spinge a fare musica in un certo modo, con il cuore prima ancora che con la testa. Ricordiamo sempre con piacere i nomi di alcuni di questi gruppi, tanto per mettere un po' le cose a posto : Gang - Mau Mau - Yo Yo Mundi - Casino Royale - Bandabardò- Banda Bassotti - Bisca - Modena City Ramblers ed ovviamente i Fratelli di Soledad. Da Torino, con dentro i Clash, pronti a sputare rabbia e storie "dalla strada", perché consapevoli che dalla strada proviene il rock'n'roll più schietto e sincero, la più grande forma di cultura popolare del '900.

Questo live riporta come d'incanto i Fratelli alla "ribalta" del nostro povero mercato discografico, a 5 anni circa dal loro scioglimento avvenuto nel 1998. E già questo è un aspetto positivo, che va aldilà di qualsiasi altra considerazione di carattere artistico o commerciale. Non ci sembra giusto infatti catalogare questo live, registrato nel 2002 al "Barrumba" ed al "Babilonia", unicamente come una pura e semplice operazione nostalgica. Altrimenti qui si rischia di far affogare tutto nel vortice impazzito e senza memoria dei nostri tempi desolati, dove chi non è "cool" è spacciato, dove chi si avvicina ai 40 anni non è più presentabile come musicista rock. Fanculo. Qui ci sono persone che hanno dato l'anima in passato e ripropongono con orgoglio la propria musica : prendere o lasciare. Senza menate nè pressioni.


I Fratelli di Soledad ci danno ancora dentro per bene con la loro brillante mistura di ska, rock, rocksteady e reggae, e ripropongono in pratica quasi tutti i loro pezzi migliori in questo disco dal vivo ben registrato e suonato. Ecco quindi "Io non ballo (sono un duro)", "Gridalo Forte" (Gridalo forte,non voglio un re! Un papa, un duce, che decida per me), "Quello che vuoi" (l'attacco è quello dei Blur in "Song2") , "Col sangue agli occhi", l'ottima "Un uomo solo al comando" e la formidabile "Fratelli di Soledad", vero e proprio anthem della band, ascoltato centinaia di volte nei centri sociali, nelle manifestazioni studentesche, "sulla strada" appunto. Basteranno poche parole del testo ,cantato con la solita energia da Bobo, per farvela ricordare : "Noi siamo i Soledad, uniti per suonare, la musica è ribelle tu stalla ad ascoltare. Noi stiam con chi lavora, non con chi sta al potere, ci piaccion Malcom X e le Pantere Nere". All'interno di "La sigaretta" ascoltiamo con piacere il ritornello di "One More Time" dei Clash, mentre sono tre gli inediti presentati : "Bullitt", la caraibica e strumentale "Velasco" e "Build me up, buttercup" l'omaggio soul ai Foundations.
Interessante il booklet interno con una serie di racconti firmati da "Zorro" Silvestri.

In questo disco riconosciamo un "senso di appartenenza", un forte richiamo ad una identità che funziona e funzionerà sempre come collante poderoso e sostanzialmente indistruttibile, anche se qualche volta potrà dare segni di cedimento. Sulla base di queste semplici considerazioni niente ci sarà precluso, niente sarà sepolto sotto le macerie di questa società di merda. Ed i Soledad ? Il futuro non è scritto, come voi sapete. Vale per i Fratelli di Soledad come per tutti noi.
City Rockers United !!

Mauro Zaccuri

Voto : 7 al disco - 8 alla band

Web : www.fratellidisoledad.it