CASA DEL VENTO
"Pane e Rose"(Mescal - Ottobre 2002)

Line Up :
Luca Lanzi - Voce, Chitarra Acustica ed Elettrica
Massimiliano Gregorio - Basso
Sauro Lanzi - Fisarmoniche, Piano, Tromba, Tin Whistle, Cori
Patrick Wright - Violino, Mandolino
Fabrizio Morganti - Batteria, Cori

Gli aretini della Casa del Vento girano l'Italia dal 1991 con il loro combat-folk. Dopo qualche esperienza di autoproduzione e l'inserimento in una raccolta curata dal Mucchio Selvaggio, nel 2001 raggiungono una buona visibilità grazie alla collaborazione fattiva di Cisco Bellotti, voce dei Modena City Ramblers, ed attraverso l'uscita del disco "Novecento" sotto il nome di "Cisco e La Casa del Vento". Ci troviamo quindi fronte ad una band "matura" nel senso migliore del termine, nella quale l'attenzione al sociale e la passione politica sono tutt'uno con la loro musica folk alla ricerca di stimoli e creatività in ogni angolo del mondo. In primo piano troviamo quindi testi impegnati e melodie che profumano di volta in volta di Irlanda, di Balcani, di Mediterraneo. E' una scelta senza compromessi, schierata e determinata che vuole "sputare fuori" le ingiustizie mai digerite ed i drammi presenti in questo nostro mondo.


"Pane e Rose" (titolo emblematicamente tratto da un omonimo film di Ken Loach, che a sua volta lo aveva assunto dal sindacalista americano James Openheim) rappresenta proprio questo : la naturale propensione della Casa del Vento a rappresentare in musica il proprio impegno, la propria visione e ricerca di un mondo diverso e possibile. Nel disco, come sempre nelle combat-band italiane, si mescolano speranza e denuncia, sogni e concretezza. Sono comportamenti e modi di porsi che noi condividiamo (magari con qualche leggero distinguo : valori comuni radicati su estrazioni diverse) e che continueremo ad appoggiare con tutte le nostre forze.

Ed ora veniamo alla musica ed ai musicisti (ottimi strumentisti peraltro) : si parte con "Genova Chiama" che è diventata praticamente l'inno del Social Forum Italiano, un folk rock di bell'impatto (violino e flauto in evidenza) che richiama esplicitamente la "London Calling" dei Clash (vedi il finale), segue "Alla Corte del Re" dove è facile capire il bersaglio del testo e nella quale spunta anche un'apertura centrale alla Who. La dolce e tenera ballata "Pane e Rose" manifesta la complicata speranza che il testimone delle proprie idee possa essere raccolto dalle nuove generazioni :"posso donarti soltanto il pane e le rose, scaldare i tuoi giorni d'inverno con la mia onestà". Ci sono per la verità momenti nei quali la musica si affida a soluzioni un po' ripetitive, nelle quali anche il cantato non emoziona a dovere ("Figli della Montagna"), ma tutto si stempera in pochi episodi. Piacciono maggiormente invece i momenti nei quali la musica si "contamina" a dovere con altri generi ; come nel caso della veloce ed aggressiva "Indios del Mondo" e nelle ottime "Terra nella Terra" dove le atmosfere mediorientali ( belle le sottolineature di clarino) ci calano nella drammatica situazione di non ritorno in Palestina, e "Il Vento dell'Odio" calda e pungente come deve essere una canzone contro la guerra . "Treno per Galway" e "Zigani Orkestar" utilizzano rispettivamente melodie irlandesi (ricordi di viaggio da buskers) e ritmiche tzigane, mentre la sorpresa finale viene da una bella versione di "Anarchy in the UK" dei Sex Pistols arrangiata in una versione acustica molto personale.
In questo bel disco della Casa del Vento, che di spunti in questo senso ne offre molti, ognuno di voi potrà trovare un brano particolarmente vicino alla propria sensibilità ed alla proprie "pulsioni" sociali. L'importante è averne ancora.

Mauro Zaccuri

Voto : 7

www.casablancabazar.it