Line
Up :
Luca Lanzi - Voce, Chitarra Acustica ed Elettrica
Massimiliano Gregorio - Basso
Sauro Lanzi - Fisarmoniche, Piano, Tromba, Tin Whistle, Cori
Patrick Wright - Violino, Mandolino
Fabrizio Morganti - Batteria, Cori
Gli
aretini della Casa del Vento girano l'Italia dal 1991 con il loro combat-folk.
Dopo qualche esperienza di autoproduzione e l'inserimento in una raccolta
curata dal Mucchio Selvaggio, nel 2001 raggiungono una buona visibilità
grazie alla collaborazione fattiva di Cisco Bellotti, voce dei Modena
City Ramblers, ed attraverso l'uscita del disco "Novecento"
sotto il nome di "Cisco e La Casa del Vento". Ci troviamo quindi
fronte ad una band "matura" nel senso migliore del termine,
nella quale l'attenzione al sociale e la passione politica sono tutt'uno
con la loro musica folk alla ricerca di stimoli e creatività in
ogni angolo del mondo. In primo piano troviamo quindi testi impegnati
e melodie che profumano di volta in volta di Irlanda, di Balcani, di Mediterraneo.
E' una scelta senza compromessi, schierata e determinata che vuole "sputare
fuori" le ingiustizie mai digerite ed i drammi presenti in questo
nostro mondo.
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"Pane
e Rose" (titolo emblematicamente tratto da un omonimo film di Ken
Loach, che a sua volta lo aveva assunto dal sindacalista americano James
Openheim) rappresenta proprio questo : la naturale propensione della Casa
del Vento a rappresentare in musica il proprio impegno, la propria visione
e ricerca di un mondo diverso e possibile. Nel disco, come sempre nelle
combat-band italiane, si mescolano speranza e denuncia, sogni e concretezza.
Sono comportamenti e modi di porsi che noi condividiamo (magari con qualche
leggero distinguo : valori comuni radicati su estrazioni diverse) e che
continueremo ad appoggiare con tutte le nostre forze.
Ed
ora veniamo alla musica ed ai musicisti (ottimi strumentisti peraltro)
: si parte con "Genova Chiama" che è diventata praticamente
l'inno del Social Forum Italiano, un folk rock di bell'impatto (violino
e flauto in evidenza) che richiama esplicitamente la "London Calling"
dei Clash (vedi il finale), segue "Alla Corte del Re" dove è
facile capire il bersaglio del testo e nella quale spunta anche un'apertura
centrale alla Who. La dolce e tenera ballata "Pane e Rose" manifesta
la complicata speranza che il testimone delle proprie idee possa essere
raccolto dalle nuove generazioni :"posso donarti soltanto il pane
e le rose, scaldare i tuoi giorni d'inverno con la mia onestà".
Ci sono per la verità momenti nei quali la musica si affida a soluzioni
un po' ripetitive, nelle quali anche il cantato non emoziona a dovere
("Figli della Montagna"), ma tutto si stempera in pochi episodi.
Piacciono maggiormente invece i momenti nei quali la musica si "contamina"
a dovere con altri generi ; come nel caso della veloce ed aggressiva "Indios
del Mondo" e nelle ottime "Terra nella Terra" dove le atmosfere
mediorientali ( belle le sottolineature di clarino) ci calano nella drammatica
situazione di non ritorno in Palestina, e "Il Vento dell'Odio"
calda e pungente come deve essere una canzone contro la guerra . "Treno
per Galway" e "Zigani Orkestar" utilizzano rispettivamente
melodie irlandesi (ricordi di viaggio da buskers) e ritmiche tzigane,
mentre la sorpresa finale viene da una bella versione di "Anarchy
in the UK" dei Sex Pistols arrangiata in una versione acustica molto
personale.
In questo bel disco della Casa del Vento, che di spunti in questo senso
ne offre molti, ognuno di voi potrà trovare un brano particolarmente
vicino alla propria sensibilità ed alla proprie "pulsioni"
sociali. L'importante è averne ancora.
Mauro
Zaccuri
Voto
: 7
www.casablancabazar.it
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