Come potrebbe interessare al mercato un signore intorno ai 45 anni, con
un look assolutamente anonimo, che produce buona musica un po' "fuori
stagione", e che addirittura scrive testi che hanno la presunzione
di essere "normalmente impegnati" ? Come potrebbe essere inserita
nella programmazione MTV una canzone come "Take Down The Union Jack"
(il singolo del disco) ?
Il nuovo lavoro di Billy Bragg è passato, in Italia ma anche in
Inghilterra, senza una degna campagna pubblicitaria, in assoluta sordina.
Non sono questi i tempi in cui coerenza, impegno e contenuti fanno premio.
Ma come sempre, quando la speranza sembra affievolirsi definitivamente,
ecco lo scatto, il lampo di luce che rimette un po' le cose al loro posto.
Ignorato per l'appunto dai mass media inglesi, il singolo "Take Down
The Union Jack" è arrivato inaspettatamente al numero 22 delle
UK Pop Charts, con passaggio TV a Top of The Pops per Bragg lo scorso
31 maggio.
Tutto
questo grazie ad internet che ha divulgato massicciamente il brano, ed
a un fittissimo passaparola fra i fan inglesi. Siamo così doppiamente
felici di poter proporre l'ultima fatica di un artista che ha saputo come
pochi (gli metterei vicino il grande Ken Loach per il cinema) descrivere
amori e passioni della working class. Quadri di vita reale disegnati molto
spesso con sola voce e chitarra : ora teneri e divertenti, ora emozionanti
e rabbiosi, ma mai retorici e di "maniera".
"England, Half English" non è il miglior disco di Billy
Bragg. Ma è un disco tecnicamente ben suonato (ormai rodatissima
la collaborazione con The Blokes) e ben prodotto, nel quale spiccano tre-quattro
brani che da soli varrebbero l'acquisto. E poi ci sono i testi, sempre
ficcanti ed emozionanti. Un Billy Bragg per niente cambiato per quanto
riguarda la proposta musicale (folk-pop- rock - spruzzate di soul e reggae)
, forse il timbro della voce si è leggermente appesantito, ma il
cervello si muove sempre con agilità e con l'intelligenza che ha
storicamente contraddistinto la carriera del folk singer inglese.
Le prime due canzoni "St.Monday" e "Jane Allen" sono
il brillante inizio del disco : la prima una pop-song tonica che invoca
il recupero del tempo libero e la riduzione dell'orario di lavoro, la
seconda dall'andamento leggermente reggae nella quale si toccano, ironicamente,
temi sentimentali.
Con "Distant Shore" vengono raggiunti livelli compositivi importanti.
Una ballata intensa in classico stile Bragg, che parla senza retorica
degli immigrati e dei loro tormenti. Segue la title track "England,
Half English" che irrompe con un mix di sonorità alla David
Byrne ( fiati balcanici, tex-mex, maghreb) tese a sottolineare ed a rappresentare
il concetto di multirazzialità e di Inghilterra meticcia (half
english), poi l'esplicita "NPWA" (No Power Without Accountability-
Nessun Potere Senza Responsabilità), diretta e senza compromessi,
con l'accusa ai membri dei vari WTO-IMF
che nessuno ha mai eletto,
burocrati senza rappresentanza popolare. Arriviamo così alla bellissima
"Some Days I See The Point", che emoziona sulla linea coinvolgente
di chitarra e basso, parlando di una vita da vivere su ritmi umani, senza
pretendere l'impossibile da noi stessi.
Il singolo "Take Down The Union Jack" è un altro piccolo
capolavoro compositivo strutturato semplicemente su chitarra-voce. Dice
Bragg : ammainate la bandiera britannica, date un calcio alla storia e
guardate con occhi lucidi cosa è oggi l'Inghilterra, un crogiuolo
di razze e religioni. Prendete atto che tutto è cambiato, per sempre.
Qui il disco sembra prendersi una pausa, con brani che non reggono il
livello dei precedenti. "Baby Faroukh" (indo-pop solo simpatico),
"Another Kind of Judy" (buona esecuzione ma niente di particolare),
"Hell'Go Down" (chitarre cajun alla Daniel Lanois), e "Dreadbelly"
(reggae francamente insipido). Le quotazioni risalgono con la finale "The
Tears of My Tracks" bella ballata leggera e simpatica (sul modello
Housemartins), un inno al tentativo di "svoltare". Nel caso
specifico si parla, metaforicamente, di uomo che vende la propria collezione
di dischi per fare spazio in casa ed aprire così le finestre, "rinfrescando"
la propria vita.
Tutte le caratteristiche che hanno fatto grande Billy Bragg, sono rimaste
intatte e le ritroverete nell'album. Abbiamo bisogno di musicisti e di
dischi così. Per quanto ci riguarda non smetteremo mai di sostenerlo,
per quanto possibile con i nostri mezzi, sia come artista che come uomo.
Mauro
Zaccuri
Voto
: 7
www.billybragg.co.uk
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