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Luca
"Zulu" Persico - Voce
La
band attacca con "Al Mukawama", e nel proseguio del concerto
la tromba di Dave Hake conferisce al sound una brillante venatura newyorkese
(ricordate le atmosfere degli US3 ?). La vera sorpresa, almeno per me,
è costituita da Papa J che non immaginavo potesse avere una voce
così "soul" e ben impostata. Zulu si conferma uno dei
migliori frontman italiani, riuscendo ad alternare con saggio dosaggio
testi militanti e battute sdrammatizzanti, pugni levati e naturale simpatia
napoletana. Gli Al Mukawama suonano, almeno in questa occasione, senza
basso e senza batteria, affidando sezione ritmica e molto altro ai suoni
campionati di Neil Perch; noi preferiamo da sempre e di gran lunga gli
strumenti "suonati veramente", ma in quest'occasione dobbiamo
ammettere che l'impianto sonoro tiene senza particolari cedimenti. Scivolano
così via tutti i brani tratti dall'album d'esordio della band,
come l'intensa "Flowers of Filastin", la dura e trascinante
"True Born", "Europe Fortress", "Facendo la
storia" (vedi "Making History" di Linton Kwesi Johnson),
l'irresistibile " 'O Ballo Re' Pezzente", "Fame Chimica".
Il pubblico (alla fine saranno 600-700 persone) "balla e ascolta"
come sempre dovrebbe essere. Bel concerto, fatto di musica e persone coinvolgenti; si meritano proprio una fresca cerveza cubana alla salute. Mauro Zaccuri Web
: www.almukawama.it |
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