AL MUKAWAMA
Live in Milano - 12 giugno 2003 - Cascina Monluè

Luca "Zulu" Persico - Voce
Neil "Perch" - "Macchine Varie"
Papa J - Voce
Dave Hake - Tromba


Quando le cose interessano veramente si vincono parecchie, piccole ed umane, "resistenze" : il caldo, la stanchezza di stressanti giornate di lavoro, l'afa micidiale, le famose zanzare milanesi.
Ed infatti eccomi a vedere, with my friend Enrico, la "vera resistenza" degli Al Mukawama, fatta di musica, contenuti e fisica partecipazione nei confronti degli argomenti di cui parlano. Una sorta di soundsystem rivoluzionario, che porta la diretta testimonianza di chi ha visto come stanno le cose in Kurdistan oppure in Palestina, respirando il livello di totale disperazione che regna nei campi profughi, la rabbia di intere generazioni cresciute a tirare sassi ai carri armati.
Ma il progetto di Zulu e compagnia è costituito principalmente di una musica che mescola tutte le sonorità di loro interesse : hip-hop, reggae, raggamuffin, soul. Black music for white people.
E la Festa della solidarietà fra i popoli organizzata alla Cascina Monluè di Milano rientra perfettamente in questo spirito. Frizzante, colorata, con tanti gazebo interessanti dedicati alle popolazioni che più soffrono nel mondo, cucina etnica e birra cubana. Insomma tutto l'armamentario che serve a far trascorrere una piacevole serata.

La band attacca con "Al Mukawama", e nel proseguio del concerto la tromba di Dave Hake conferisce al sound una brillante venatura newyorkese (ricordate le atmosfere degli US3 ?). La vera sorpresa, almeno per me, è costituita da Papa J che non immaginavo potesse avere una voce così "soul" e ben impostata. Zulu si conferma uno dei migliori frontman italiani, riuscendo ad alternare con saggio dosaggio testi militanti e battute sdrammatizzanti, pugni levati e naturale simpatia napoletana. Gli Al Mukawama suonano, almeno in questa occasione, senza basso e senza batteria, affidando sezione ritmica e molto altro ai suoni campionati di Neil Perch; noi preferiamo da sempre e di gran lunga gli strumenti "suonati veramente", ma in quest'occasione dobbiamo ammettere che l'impianto sonoro tiene senza particolari cedimenti. Scivolano così via tutti i brani tratti dall'album d'esordio della band, come l'intensa "Flowers of Filastin", la dura e trascinante "True Born", "Europe Fortress", "Facendo la storia" (vedi "Making History" di Linton Kwesi Johnson), l'irresistibile " 'O Ballo Re' Pezzente", "Fame Chimica". Il pubblico (alla fine saranno 600-700 persone) "balla e ascolta" come sempre dovrebbe essere.
Dopo oltre un'ora di concerto, Zulu dice: "Uagliu…prima che gli organizzatori di questa festa possano avere casini a causa delle proteste della gente chiudiamo il concerto con una jam di pezzi storici divisi fra reggae e ragga". Ecco quindi "Salario Garantito", "Curre Curre Guagliò"….

Bel concerto, fatto di musica e persone coinvolgenti; si meritano proprio una fresca cerveza cubana alla salute.

Mauro Zaccuri

Web : www.almukawama.it