THE GOOD THE BAD AND THE QUEEN
Italia Wave Love Festival, 20 Luglio 2007
Sesto Fiorentino
(FI)


L'Italia Wave è uno spazio enorme con tre palchi grandi (quello centrale a livello dell'Indipendent Day; quello Globale di poco più piccolo; quello Psycho - per i gruppi italiani - grande come il nuovo estragon ) dalle 18 in poi ci sono stati concerti su tutti i palchi , gli orari erano precisi e puntuali . Fino alle 21 l'entrata è gratuita, peccato per lo spazio tende in una radura senza alberi....

Veniamo al concerto. I quattro elementi della band (Paul Simonon, Damon Albarn, Simon Tong, Tony Allen) salgono sul palco supportati da un tastierista aggiunto per aiutare Albarn ed un quartetto femminile di archi (2 violini, viola e violoncello) che ha introdotto il concerto (poi ha suonato tutto sommato poco però ha partecipato alla coreografia). Erano tutte in nero con la bombetta. Sul fondo c'era la scenografia enorme in stile con il loro disco (londra anni 30/40), le luci erano molto basse , il tutto in stile anni 30.



Simonon si è presentato con un completo nero, il cappello da gangster, un fazzoletto rosso fuori dalla tasca e il suo solito basso rovinato con inciso "paul". Lui è stato uno spettacolo, è veramente in forma, il progetto sembra che lo diverta molto perchè nel live è molto più presente rispetto al disco.
Oltre alla scena che fa sul palco atteggiandosi di continuo, mettendosi in posa da duro, ecc, è lui che monopolizza il suono del gruppo sostenendo tutto con il basso suonato dub. Simonon è stato l'unico che si è mosso come un forsennato sul palco, un tarantolato. Ha suonato quasi tutte le canzoni tenendo il basso con la mano destra e suonando le corde con il pollice , gli scendeva continuamente la tracolla per i suoi scatti nervosi. Paul si è posizionato spesso accanto ad Albarn al centro del palco . poi si è avvicinato parecchie volte al pubblico mettendosi in posa, con la sigaretta tra le corde con la faccia da duro. Un vero personaggio, dallo stile inconfondibile e parecchio in forma per avere 52 anni. Spesso poi si metteva di traverso usando il basso come un fucile verso il pubblico. Tutti i movimenti erano studiati per far scena; dalla tracolla (come se la metteva a posto alla fine delle canzoni), al cavo jack che risistemava alla fine delle canzoni con movimenti nervosi, al fazzoletto rosso che usava per asciugarsi il sudore. Lui da solo è stato uno spettacolo e non lo dico perchè sono di parte.

Anche Albarn è stato molto bravo (un pò ingrassato forse...) ma non si è concesso più di tanto,
gli altri due hanno fatto il loro lavoro nell'ombra (il batterista poi avrà suonato tutta la batteria solo in un paio di pezzi) . Peccato per la durata piuttosto contenuta del concerto, in cui i The Good The Bad and The Queen hanno ovviamente proposto tutto il loro disco. Nessuna concessione a cover o amarcord (Clash), anche se i bene informati dicono che nelle date americane hanno suonato “Guns Of Brixton” (di sicuro lo hanno fatto a Bristol nel gennaio 2007, c’è un filmato su You Tube a testimoniarlo, Paul suona la chitarra.. ndr).Come si diceva in tutte le canzoni è venuto fuori soprattutto il basso che teneva su tutto. C'era il basso e la voce di Albarn che ha cantato proprio bene. Albarn ha anche suonato il pianoforte verticale e quella cavolo di tastierina giocattolo a fiato. Tutto sommato è stato un bel concerto e una bella proposta musicale, sicuramente parecchio insolita. Ripeto che sono stati molto fedeli al disco, con meno basi e molto più basso dal suono dub. Paul ha dato da intendere di divertirsi parecchio, mi ha fatto impressione il fatto che si muovesse così tanto nonostante il genere proposto fosse cantautorale e quasi per niente ritmato.

Albarn mi sembra si sia concesso poco, ha parlato poco e solo in inglese, è stato proprio "inglese", mi ha dato l'impressione comunque anche lui di divertirsi parecchio sul palco, ed alla fine Paul ha ringraziato in italiano.Un po’ di gossip; c'era più gente per Paul che per Albarn. Si è capito benissimo alla presentazione fatta da Albarn e dagli applausi che si prendeva Paul ogni volta che si avvicinava al bordo del palco per mettersi in posa. Alla fine la band è andata via subito in pullman, l'unico che ha concesso un paio di autografi è stato il batterista che si è fatto richiamare subito dal tour manager.

Michele Rizzoli