A.A.V.V. |
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Track
List :
Joe Strummer, Paul Simonon, Mick Jones e Topper Headon furono da subito influenzati da una miriade di generi musicali (rock’n’roll, reggae, ska, rhythm and blues, beat, soul) con un elemento comune : era musica delle radici, roots music, popolare come si è detto, nella quale i protagonisti/musicisti erano spesso “outsider”, ed ai margini del mainstream. Poca scena e molta sostanza, verrebbe da dire. Qualcuno di questi artisti con uno spessore sociale importante, altri invece misconosciuti protagonisti di quella rivoluzione culturale e di costume che si chiama rock’n’roll. Per questo piacevano ai Clash, che mai dimenticarono questo creativo background musicale, anche nei primi anni del punk inglese (slogan a parte…). Simonon
riordina i pezzi del puzzle proponendo un mucchio di belle canzoni : Jonathan
Richman e la “Roadrunner” (provate e riprovata in cantina
dai London SS di Mick Jones e Tony James – era il 1975), i bravi
The Troggs dal sound rozzo e abrasivo (il loro cantante, Reg Presley,
fu un precursore dei cantanti punk), i campioni Desmond Dekker (con l’hit
“Israelites”) e Bo Diddley che tanto influenzò nel
modo di suonare Joe Strummer, ancora Roger Miller e la sua deliziosa “King
Of The Road”, suonata nel famoso “busking tour” scozzese
degli “altri Clash” nel 1985. Poi una sequela di pezzi che furono “rimasticati” dai Clash fino a diventare presenze fisse nei loro concerti ed amatissime dai fan : il reggae di “Police And Thieves” di Junior Murvin (inserita in “The Clash”, l’album d’esordio del 1976), “Brand New Cadillac” di Vince Taylor , uno dei primi musici inglesi davvero r’n’r (la versione fatta dai Clash entusiasmò il produttore Guy Steven che la volle a tutti i costi in London Calling), i ritmi giamaicani di “Pressure Drop” di The Maytals, “Stagger Lee” di Lloyd Price, “Wrong Em Boyo” dei Rulers, “Armagideon Time” di Willie Williams. Grandi rivisitazioni fecero invece i Clash con la versione di “Junco Partner”, originariamente scritta come un blues dal pianista di New Orleans James Booker. Il pezzo, conosciuto da Strummer, divenne un dub dopo la cura Simonon-Headon durante le prime sessioni per Sandinista fatte al Channel One studio di Kingston. Solo più energica e diretta la cover del “jazzy” di Mose Allison “Look Here”, un brano fatto proprio da Mick Jones. Le
note su ogni singolo brano le troverete nel booklet compilato da Simonon,
commentato anche da Chris Salewicz. Un jukebox proprio ben fornito, non
c’è che dire, solo che la monetina da inserire vale 16 euro. |
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