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I componenti del progetto : Yo
Yo Mundi Giuseppe
Cederna : voce recitante L’ingresso
nella sala grande del Teatro Dal Verme è di quelli che mette
di buon umore ancor prima che sia stata suonata una sola nota o proferita
una sola parola. La sala è piena zeppa di gente, oltre 1.500
persone mi dicono quando chiedo all’uscita. Per me non era cosa
scontata, considerando il distacco che sembrava complessivamente regnare
a Milano in questi ultimi anni rispetto ai temi della memoria e delle
pagine sulla resistenza antifascista. Invece l’accoglienza che
il pubblico milanese ha reso alla bella iniziativa della Provincia di
Milano (“Un pomeriggio di Aprile : 1945-2005” – ingresso
gratuito), è stata davvero calorosa e “anagraficamente
trasversale”. Oltre al concerto-recital della band di Acqui Terme
si è tenuta la proiezione del film-documentario “Il primo
giorno – Milano, 25 aprile 1945” (regia di Marco Pozzi)
con le immagini della riconquista strada per strada della città
e la testimonianza, fra gli altri, di Giovanni Pesce detto “Visone”,
comandante nel 1944 del 3° G.A.P. Rubini di Milano. E’ purtroppo vero che oggi parte dei giovani non sanno neppure cosa rappresenta il 25 aprile. Ma è altrettanto vero che esiste oggi una maggioranza in questo paese (speriamo che rimanga tale e si moltiplichi) che sogna un cambio di direzione, un paese nuovo. L’idea che mi sono fatto osservando le tante persone convenute consapevolmente in questo appuntamento è proprio questa. E cioè che oltre al bisogno di ricordare, oltre al doveroso tributo di riconoscenza che la gente ha voluto rendere alle migliaia di giovani che hanno dato la propria vita per gli ideali di libertà e democrazia, ci fosse sotto qualcosa di tremendamente attuale che riguarda il desiderio comune (anche nostro) di idealizzare un futuro diverso e nuovo per questo paese, un “progetto-paese” che lo sfilacciamento sociale, il qualunquismo imperante, la bugia come stile di vita, soffoca e rende impossibile. Qualcosa che riporti in primo piano, come in quegli anni ed accanto alla risoluzione di problemi contingenti, un idealismo pieno di speranza e riscatto. Vale a dire le motivazioni, le idee (non i dogmi) “alte ed altre” che hanno fatto sì che uno come Vendola potesse vincere alle scorse regionali in Puglia. Ideali, Speranze, Cambiamento. La memoria quindi per rinvigorire i cuori e progettare il domani : “il futuro ha un cuore antico” (la citazione è di Marino Severini). In
questo contesto lo splendido progetto allestito dagli Yo Yo Mundi e
dai loro compagni di viaggio diventa sintesi e proposta, un unico percorso
commemorativo e resistente . Tutto lo spettacolo, fatto di suoni , di
parole, di immagini, tende infatti a renderci partecipi dei valori fondamentali
che erano in gioco allora rendendone attuale il loro patrimonio. Dopo
aver conosciuto storie come quelle di Antonio “Tom” Olearo
e dei suoi giovanissimi compagni fucilati dai fascisti il 15 gennaio
1945 a Casale Monferrato (furono circa 30.000 i partigiani italiani
caduti o giustiziati) viene quasi vergogna a pensare alle nostre piccole
e miserevoli paure quotidiane, paure che non ti fanno mai vivere pienamente,
che ti condizionano fino a toglierti la voglia di una qualsiasi reazione.
Queste storie sono un invito a tornare a gridare, a tenere alta la guardia,
a resistere. E aggiungo , vivaddio, un invito al ritorno all’impegno
personale, a mettersi in gioco, perché ogni giorno può
diventare “il giorno nuovo” per ognuno di noi. Un
approccio fortemente emotivo ha caratterizzato tutto lo spettacolo,
anticipato da una “colonna sonora” fatta di Ivano Fossati,
Gang, Bob Dylan, Joe Strummer (con la sua versione di Redemption Song).
Grazie
Tom, grazie alla tua banda di giovani ribelli per amore. Dico sul serio,
in questo piovoso pomeriggio di aprile, i raggi di un sole invisibile
e lontano mi sono entrati nel cuore. Mauro Zaccuri
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