YO YO MUNDI Live
24 Aprile 2005, Milano, Teatro Dal Verme
“La Banda Tom e altre Storie Partigiane”

I componenti del progetto :

Yo Yo Mundi
Paolo Enrico Archetti Maestri : chitarre, voce
Eugenio Merico : batteria
Fabio Martino : fisarmonica, pianoforte
Andrea Cavalieri : basso, contrabbasso, voce
Fabrizio Barale : chitarre e percussioni

Giuseppe Cederna : voce recitante
Fabrizio Pagella : voce recitante
Marino e Sandro Severini (Gang) : voce, chitarre
Paolo Bonfanti : voce e chitarra
Luca Olivieri : Pianoforte, tastiere e programmazioni
Paola Tomalino : voce
Giovanna Vivaldi : violoncello

L’ingresso nella sala grande del Teatro Dal Verme è di quelli che mette di buon umore ancor prima che sia stata suonata una sola nota o proferita una sola parola. La sala è piena zeppa di gente, oltre 1.500 persone mi dicono quando chiedo all’uscita. Per me non era cosa scontata, considerando il distacco che sembrava complessivamente regnare a Milano in questi ultimi anni rispetto ai temi della memoria e delle pagine sulla resistenza antifascista. Invece l’accoglienza che il pubblico milanese ha reso alla bella iniziativa della Provincia di Milano (“Un pomeriggio di Aprile : 1945-2005” – ingresso gratuito), è stata davvero calorosa e “anagraficamente trasversale”. Oltre al concerto-recital della band di Acqui Terme si è tenuta la proiezione del film-documentario “Il primo giorno – Milano, 25 aprile 1945” (regia di Marco Pozzi) con le immagini della riconquista strada per strada della città e la testimonianza, fra gli altri, di Giovanni Pesce detto “Visone”, comandante nel 1944 del 3° G.A.P. Rubini di Milano.

E’ purtroppo vero che oggi parte dei giovani non sanno neppure cosa rappresenta il 25 aprile. Ma è altrettanto vero che esiste oggi una maggioranza in questo paese (speriamo che rimanga tale e si moltiplichi) che sogna un cambio di direzione, un paese nuovo. L’idea che mi sono fatto osservando le tante persone convenute consapevolmente in questo appuntamento è proprio questa. E cioè che oltre al bisogno di ricordare, oltre al doveroso tributo di riconoscenza che la gente ha voluto rendere alle migliaia di giovani che hanno dato la propria vita per gli ideali di libertà e democrazia, ci fosse sotto qualcosa di tremendamente attuale che riguarda il desiderio comune (anche nostro) di idealizzare un futuro diverso e nuovo per questo paese, un “progetto-paese” che lo sfilacciamento sociale, il qualunquismo imperante, la bugia come stile di vita, soffoca e rende impossibile. Qualcosa che riporti in primo piano, come in quegli anni ed accanto alla risoluzione di problemi contingenti, un idealismo pieno di speranza e riscatto. Vale a dire le motivazioni, le idee (non i dogmi) “alte ed altre” che hanno fatto sì che uno come Vendola potesse vincere alle scorse regionali in Puglia. Ideali, Speranze, Cambiamento. La memoria quindi per rinvigorire i cuori e progettare il domani : “il futuro ha un cuore antico” (la citazione è di Marino Severini).

In questo contesto lo splendido progetto allestito dagli Yo Yo Mundi e dai loro compagni di viaggio diventa sintesi e proposta, un unico percorso commemorativo e resistente . Tutto lo spettacolo, fatto di suoni , di parole, di immagini, tende infatti a renderci partecipi dei valori fondamentali che erano in gioco allora rendendone attuale il loro patrimonio. Dopo aver conosciuto storie come quelle di Antonio “Tom” Olearo e dei suoi giovanissimi compagni fucilati dai fascisti il 15 gennaio 1945 a Casale Monferrato (furono circa 30.000 i partigiani italiani caduti o giustiziati) viene quasi vergogna a pensare alle nostre piccole e miserevoli paure quotidiane, paure che non ti fanno mai vivere pienamente, che ti condizionano fino a toglierti la voglia di una qualsiasi reazione. Queste storie sono un invito a tornare a gridare, a tenere alta la guardia, a resistere. E aggiungo , vivaddio, un invito al ritorno all’impegno personale, a mettersi in gioco, perché ogni giorno può diventare “il giorno nuovo” per ognuno di noi.

Un approccio fortemente emotivo ha caratterizzato tutto lo spettacolo, anticipato da una “colonna sonora” fatta di Ivano Fossati, Gang, Bob Dylan, Joe Strummer (con la sua versione di Redemption Song).
Gli Yo Yo Mundi si confermano come una delle band più intelligenti e motivate in circolazione in Italia, fra le poche che sappiano unire in egual misura cuore e qualità artistica. E’ stato un piacere conoscerli e sarà un piacere seguirli nel loro percorso artistico.
E’ la voce narrante di Fabrizio Pagella (bravissimo insieme a Giuseppe Cederna) che apre nel buio alle note di “Dalle Belle Città” e poi alla struggente “Eurialo e Niso” dei Gang (oggi assenti in quanto coinvolti in altro concerto sulla resistenza al Museo Cervi di Gattatico ). La gente è vicina alla storia, alle storie, e lo si percepisce nettamente dopo il calorosissimo applauso che segue l’esecuzione di “Stalingrado”, un classico dell’antifascismo in musica, scritto dagli Stormy Six negli anni ’70. L’aria vibra nell’intensità della voce di Paola Tomalino nella bellissima “Brigata Partigiana Alphaville”, segue “The Partisan” di Leonard Cohen cantata da Paolo Bonfanti (talentuoso e sanguigno chitarrista con le radici nel blues), poi “Tredici” (il numero dei trucidati della Banda Tom), “Le Storie di Ieri”, l’immancabile “Bella Ciao”, riarrangiata con una ritmica ipnotica ed incalzante, ed ancora “Festa d’Aprile” e “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori. Un applauso molto prolungato ed i sorrisi sul palco dicono tutto sulla riuscita di questo spettacolo.

Grazie Tom, grazie alla tua banda di giovani ribelli per amore. Dico sul serio, in questo piovoso pomeriggio di aprile, i raggi di un sole invisibile e lontano mi sono entrati nel cuore.
“Dove siete ? Dove siete partigiani? “

Mauro Zaccuri


Potrete assistere allo spettacolo “La Banda Tom e altre Storie Partigiane” nei seguenti prossimi appuntamenti :
26 Aprile – San Lazzaro di Savena (BO) – Corte Comunale – Ore 21,00
28 Aprile – Acqui Terme (AL) – Teatro Ariston – Ore 21,00