SELECTER Live
HIROSHIMA , TORINO 22 APRILE 2005

Non avevo mai visto i Selecter in azione e quando ho saputo che avrebbero suonato a Torino, mi sono scoperto più curioso che dubbioso - queste reunion lasciano spesso l'amaro in bocca - e questa prevalenza di stato d'animo ha fatto si che andassi al loro concerto. Del resto i miei due vinili del gruppo parlano chiaro: la voce di Pauline Black meritava di essere ascoltata live.
Dopo un intro strumentale e innumerevoli "autocelebrazioni" dove scandisce il nome della band, Pauline parte sul serio e mi/ci lascia senza fiato, quello che non manca a lei! La voce è perfetta, un misto di dolcezza, di aggressività, estensione vocale, in sintesi una padronanza totale dello "strumento" .


Il gruppo non annovera più alcun componente del periodo d'oro Two Tone, ma pare calato molto bene nella parte. Il basso - un ex Bad Manners - spinge come deve, la tastiera sostiene i brani, dando modo alla chitarra, altrimenti costretta ad un esclusivo ritmo in levare, di svariare quanto basta. Il drummer è un uomo che ha sicuramente ascoltato molto original ska ma del resto è un nero, ce l'ha nel d.n.a.
"Too much pressure" e "Celebrate the bullet" , i primi due lavori del '79/'80 sono riproposti quasi totalmente - che bello riascoltare On my radio, Celebrate, Three minute hero etc.- più una manciata di classici giamaicani, tra i quali "Train to Skaville". Interessante riproposizione di "Racist Friend", brano degli Special A.k.A, il quale è introdotto da un breve ammonimento di Pauline, la quale ci segnala - ce ne eravamo accorti anche noi!!! - che il mondo sta virando verso destra, una destra intollerante e razzista. Guardando l'audience afferma che vede molta gente in sala sufficientemente giovane per avere la forza e l'entusiasmo di dare una svolta a questa tendenza negativa.
Nel corso del concerto dice che ama l'Italia (nel mentre io incrocio le dita affinchè si eviti di nominare spaghetti e amenità del genere, ma il personaggio non è banale, per fortuna mi salvo) perchè noi siamo fans della Two Tone, che è Ska certo, ma per dirla con lei è "A different kind of beast", praticamente l'equivalente di "un altro paio di maniche".
Credo che Pauline Black viaggi intorno ai quarantacinque anni, tra l'altro portati egregiamente. Da cosa si nota, cura molto il fisico con la palestra: è molto tonica e indossa una specie di corpetto che a volte scopre un vitino asciutto,da far invidia a molte buzzicone nostrane, che scoprono tale parte solo perchè si sono fatte il piercing all'ombelico e non fanno caso ai rotoli di ciccia che mostrano. Ecco l'esito del "velinismo" imperante in Italia, con tutti i danni che ne conseguono: apparire piuttosto che essere. Questa però è un'altra storia.

Saltella e balla per tutto il concerto, spesso mimando colpi di boxe, la qual cosa mi fa sospettare che in palestra si dedichi anche a quell'attività. Ha un aggressività positiva, non teme - e ci mancherebbe - il pubblico e "flirta" con mods e skins presenti in sala, prendendoli amabilmente in giro per le loro rigidità e a loro dedica un paio di brani. Ciò che amo di più in lei è che sorride in continuazione, come solo una ragazza nera sa fare. Ha ancora la gioia nel cuore quando canta, la fa stare bene con se stessa, prima di tutto. Ragazzi, cantassi bene come lei, sorriderei anche io di continuo!
Che dirvi, è tutto . I Selecter ci salutano con un medley tra "Too much Pressure" e "Pressure Drop" e a me torna in mente il vecchio Joe. Lo so, sono noioso e patetico, lo infilo dappertutto come il prezzemolo, ma sappiate (e lo sapete bene) che la Two Tone deve moltissimo ai Clash, quindi...
Il mio consiglio spassionato è quello di andare a vedere i Selecter non appena ritoccheranno il suolo italico.
BLACK + WHITE = DYNAMITE (non parlo certo della Juventus...).

Alessandro Zangarini