|
|||
Track List : Tekitoi – Rock El Casbah – Lli Fat Mat ! – H’Asbu-Hum – Safi – Meftuh’ – Winta – Nah’seb – Dima - Mamachi – Shuf – Stenna. Bonus Tracks : Ya Rayah – Voila Voila. Sinceramente
non lo conoscevamo. Ma ci è bastato ascoltare un passaggio radio
di “Rock El Casbah” ed una segnalazione di un amico del sito
per far scattare il desiderio di approfondire la conoscenza di Rachid
Taha, fino ad arrivare all’acquisto del suo ultimo disco “Tekitoi”,
uscito sul finire del 2004. Proseguendo sulla strada della sincerità,
dobbiamo anche confessare che al cd non ci ha portato tanto l’omaggio
ai Clash di “Rock The Casbah” (interessante versione, ma non
indispensabile), quanto la lettura della biografia del musicista franco-algerino.
Tipo interessante il 47enne rocker nato ad Orano (Algeria) ed approdato
all’età di dieci anni nelle fredde lande dell’Alsazia
francese, dove impara subito ha misurare, e sopportare, il duro prezzo
di una lenta integrazione. Irrequieto, creativo ed innamorato della musica,
Rachid forma all’inizio degli anni ‘80, e dopo aver girato
la Francia come venditore di testi classici (mica male per un maghrebino
vendere classici francesi ai francesi stessi), il suo primo gruppo dal
nome impertinente ed emblematico “Carte de Sejour” (permesso
di soggiorno) cominciando a prendere posizioni nette contro razzismo,
conformismo, ogni forma d’esclusione ed a favore dell’autodeterminazione
e della costruzione di un’identità da parte della prima generazione
di ragazzi nati in Francia da genitori algerini (lo stesso discorso fecero
in Inghilterra, a metà anni ’70, gli Steel Pulse con i caraibici
nati in terra d’Albione). In sostanza si dice : non siamo la fotocopia
svilita del retaggio culturale dei nostri genitori, non lottiamo per la
tradizione imposta, ma per noi stessi, per la nostra vita, qui ed ora.
Le radici non vengono dimenticate o ripudiate ma applicate ed inserite
in una realtà nuova, ad una società diversa che ormai fa
parte di loro stessi e che rappresenta il loro futuro.
Tutto
il discorso per Rachid Taha si realizza attraverso la musica e relativi
testi. Nel 1991 comincia la sua carriera solista e diventa, forse suo
malgrado, un rappresentante sempre più autorevole della cultura
meticcia francese anche se lontano dalla tradizione del rai algerino per
sua stessa ammissione : “Quello che interpreto e canto non ha davvero
molto da spartire con il rai classico di Bellemou Messaud, di Cheikha
Rimetti o del primo Cheb Khaled, tanto per buttare lì qualche nome
a caso. Io, a chi mi domanda che musica faccio, per semplificare le cose,
do una risposta secca : dico che faccio rock, punto e basta. Io amo il
rock, mi piace il suo feeling, il feeling duro ed immediato del punk,
e tutto ciò lavora e si fonde bene con la musica del nord-africa”.
Mauro Zaccuri Voto : 7.5 Web
: www.rachidtaha.com
|
|||