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Lars
Schaedler – Basso e Cori Se
avete voglia di ascoltare qualcosa che abbia un suono dalla base vintage,
e che risulti nello stesso tempo moderno, brillante ed energico, muovetevi
con decisione verso “Revolutionary Sympathies” dei Movement.
Il titolo, di per sé già un programma rafforzato dal brano
d’apertura intitolato “Karl Marx”, non deve però
far pensare ad un disco fatto di slogan retorici fine a se stessi. Il
trio danese guidato da Lukas Scherfig a noi pare desideroso di riaffermare
soprattutto questo concetto : ragazzi ci siamo, abbiamo le nostre radici,
la nostra storia, prendiamone coscienza, alziamo la testa, usiamola, e
proviamo a cambiare qualcosa di questo mondo, e nel rapporto fra noi stessi,
mandando in culo i nostri piccoli egoismi. Unità ed un po’di
verità fra le persone risolverebbero tanti guai e tanti immobilismi,
non credete ? Dal
punto di vista delle tematiche (sociali e personali) questo nuovo disco
segue quindi la scia del gran bel debutto di “Move!” (2003,
già recensito su queste pagine), mentre le cose nel sound della
band sono un po’ cambiate. “Revolutionary
Sympathies” inizia con l’intro alla Who di “Karl Marx”
preludio ad un rock d’assalto, fatto di cambi, stacchi, riff. Un
ottimo pezzo che invita alla ribellione come stile di vita. Ancora un’invito
a “scoprire altri e nuovi prodotti sui quali investire, come la
libertà, la solidarietà e la cultura” viene dal beat
veloce potente di “More Products”, mentre con le successive
“No Regrets” e la title track “Revolutionary Sympathies”
si impone un pop fresco ed immediato. A questo punto il disco si inoltra
(senza grande efficacia per la verità) in una ballata elettrica
in stile country, “My Street”, seguita da un brano in chiaro
stile Style Council (o Motown se volete, che poi è quasi la stessa
cosa), “A little rain”, molto godibile, con una voce femminile
a far da richiamo a quella roca di Schaedler.
Voto : 8 Web : www.themovement.dk
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