ASIAN DUB FOUNDATION
“ Tank ” (Emi – Febbraio 2005)

Track List : Flyover – Tank – Hope – Round Up – Oil – Powerlines – Who Runs The Place – Take Back The Power – Warring Dhol – Tomorrow Begins Today – Melody 7

Nessuna paura, gli ADF non hanno smarrito lo spirito sanguigno e combattivo che ha sempre contraddistinto questo originale collettivo anglo-asiatico formatosi nel 1993 al Community Music Centre di Farringdon, Londra. Poche novità nella formula espressiva, fatta di principalmente di veloce elettro-dub, drum’n’bass e sonorità orientali, ma che ormai sembra virare verso una sempre maggiore contaminazione giamaicana del sound, come già anticipato dal precedente, e fortunato, “Enemy Of The Enemy”. Gran bel disco per impegno politico, spessore ed incisività, questo “Tank”. Come detto non mollano niente gli ADF, il loro impegno militante è ancora la costante di questo lavoro, che denuncia il ricorso alla guerra, al terrore, alla menzogna per fini economici e per la conquista dei mercati. Fra asprezze ritmiche e momenti di rarefatte atmosfere orientali, il collettivo ci ricorda che il tutto è sponsorizzato dalle multinazionali, ed avvolto nell’enfasi meschina della crociata cristiana contro l’infedele.

Come al solito nuovi inserti nella galassia ADF, come il vocalist Ghetto Priest, dalla voce fine e particolarissima , molto simile a quel grande che di nome fa Horace Andy.
Apre il disco l’irresistibile drum’n’bass di “Flyover” con Dr.Das a tracciare una linea profonda con il suo basso, mentre “Tank” si snoda fra cupe atmosfere iniziali ed un “rap orientale” di grande effetto : “cercando la bomba musulmana/guardando ancora fuori per la bomba suicida/mettiti in ginocchio e ringrazia Cristo per la nostra bomba”. L’attacco di “Hope” assomiglia al sound avvolgente che fu dei Simple Minds di “Sons and Fascination” ed è un invito a non mollare, a non lasciarsi andare “Devi andare avanti perché devi farlo/non distrarti, non farti stordire/gioventù fai un passo avanti verso il momento della verità”, l’assalto di “Oil” è diretto agli interessi economici e geo-politici che ruotano intorno al petrolio : “i bambini della CIA vogliono un posto nuovo da qualche parte dove giocare/meglio se te la fili lontano dalla strada/ noi vogliamo il tuo petrolio”.
Atmosfera da club londinese all’avanguardia con “Powerlines” dove si incontrano dance, elettronica e carabi, poi si scatena in una serie di riff e “rumori” chitarristici il talentuoso Chandrasonic che ci consegna una “Take Back The Power” veloce ed efficacissima “dobbiamo essere affamati come lo sono loro/diventa affamato/diventa affamato e riprenditi il potere/alza il pugno in aria, ribelle qui ed in ogni posto/diventa affamato/diventa affamato e riprenditi il potere”. Un bel “dubbone” come “Tomorrow begins today” mette in risalto la voce di Ghetto Priest, mentre il finale è lasciato alla linea melodica, quasi impercettibile, di “Melody 7”, che sembra chiedere silenzio e finalmente, pace.

Che gli Asian Dub Foundation siano fra i nostri gruppi preferiti sin dai loro esordi non è un mistero. Ma “Tank” è davvero un lavoro che merita di essere ascoltato, ed il progetto del collettivo deve essere sostenuto, come ogni cosa che parte dal cuore. Nonostante tutto Londra chiama ancora, riaggiornando lo stile. Con gli ADF si balla e si pensa ai massimi livelli.


Mauro Zaccuri

Voto : 8,5

Web : www.asiandubfoundation.com