CARBON SILICON
Live At Royal Festival Hall, Meltdown Festival
Londra 17 giugno 2005


Una recensione di un live attraverso un dvd, lo premettiamo subito. C’era voglia di entrare un poco più a fondo nel nuovo gruppo di Mick Jones, i Carbon Silicon, e questo concerto registrato dalla serata del 17 giugno al Meltdown Festival ha colmato questo desiderio.
E’ vero, i brani dei Carbon Silicon si possono scaricare gratuitamente dal loro sito (è una loro battaglia quella del libero utilizzo e copiatura della musica), ma si sa che il palco dice parec
chio di più sulla reale consistenza di una band.

Allora veniamo al dunque. Presentata da Patti Smith la band si presenta on stage con zio Mick in giacca nera e camicia bianca così come il resto del gruppo : il fido Tony James alla chitarra ritmica, William Blake al basso e Danny The Red alla batteria.
Jones cerca subito il canale buono con il pubblico, piazza un paio di battute, fa il gigione con le prime file, ed attacca con “Magic Suitcase”, un robusto rhythm and blues che poi è la matrice del suono Carbon Silicon, insieme alle rivisitazioni nello stile dell’ex Clash, ai riff in chiave r’n’r e a qualche campionatura che rende il tutto un po’ più moderno.
E’ un sound rielaborato che richiama i primi anni ’70, riporta all’adolescenza di Mick Jones, ai suoi gruppi inglesi di riferimento in quel periodo. Il risultato ? Jones è un ottimo musicista, sa fare il suo mestiere ed il giudizio su musica e show è complessivamente buono, con qualche impennata (ci riferiamo in particolare a “Be Good 2 Yourself”) e qualche ombra sulla reale tenuta live di un paio di pezzi.

Campionamenti dicevamo : quello di “My Generation” degli Who inserito nell’elettricità di “Mp Free” è sicuramente riuscito, con la voce di Jones che pare duettare con quella di Daltrey. “The Gang Of England” (completa di trombone “ubriaco” suonato dal bassista, più bel coro centrale) e “Soylent Green” ci avvicinano alla dimensione coriacea del sound Carbon Silicon, con i due vecchi punk rocker (Jones-James) che paiono divertirsi davvero.
In particolare “Rock’n’Roll Mick” si muove disinvolto sul palco e dopo un piacevole interludio chitarristico a base di blues piazza la già citata “Be Good 2 Yourself” , a nostro parere il miglior brano proposto in questo concerto dalla band, un pezzo che ci fa venire in mente (e sarà l’unica volta) il groove che caratterizzò i Big Audio Dynamite, la band post Clash di Mick Jones.

Un po’ deboli e ripetitive nella costruzione armonica ci sono parse invece “Tell it like it is” e “I Loved You”, che speriamo vengano rimpiazzate presto in scaletta da nuovi brani. Già, perché il cantiere Carbon-Silicon è aperto, ed i pezzi, oltre che i concerti, sembrano davvero uscire con buona continuità.
Di ben altro spessore sono ad esempio il sanguigno “Really The Blues” e soprattutto “Why do men Fight?” che arriva con forza dopo un nuovo fraseggio blues di Jones, e cattura l’attenzione con il suo incedere marziale che coinvolge “fisicamente” tutta la band.

Dopo i bis , mentre la band attacca “Hey Joe”, ritorna sul palco Patti Smith e si mette a cantarla sui fraseggi di Mick, un bel siparietto che avrà poi un prologo nel finale del concerto dell’artista franco-algerino Rachid Taha (trovate sul sito la recensione del suo ultimo lavoro) quando verrà eseguita “Rock El Casbah”, la versione di quella “Rock The Casbah” scritta (e suonata) per i Clash da Topper Headon.

Buona band, sound godibile, guidato da un maturo e pare anche motivato rocker come Mick Jones.
Carbon Silicon di nuovo in tour a settembre-ottobre in England.


Mauro Zaccuri


Web : www.carbonsiliconinc.com