Una
recensione di un live attraverso un dvd, lo premettiamo subito. C’era
voglia di entrare un poco più a fondo nel nuovo gruppo di Mick
Jones, i Carbon Silicon, e questo concerto registrato dalla serata del
17 giugno al Meltdown Festival ha colmato questo desiderio.
E’ vero, i brani dei Carbon Silicon si possono scaricare gratuitamente
dal loro sito (è una loro battaglia quella del libero utilizzo
e copiatura della musica), ma si sa che il palco dice parecchio
di più sulla reale consistenza di una band.
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Allora
veniamo al dunque. Presentata da Patti Smith la band si presenta on
stage con zio Mick in giacca nera e camicia bianca così come
il resto del gruppo : il fido Tony James alla chitarra ritmica, William
Blake al basso e Danny The Red alla batteria.
Jones cerca subito il canale buono con il pubblico, piazza un paio di
battute, fa il gigione con le prime file, ed attacca con “Magic
Suitcase”, un robusto rhythm and blues che poi è la matrice
del suono Carbon Silicon, insieme alle rivisitazioni nello stile dell’ex
Clash, ai riff in chiave r’n’r e a qualche campionatura
che rende il tutto un po’ più moderno.
E’ un sound rielaborato che richiama i primi anni ’70, riporta
all’adolescenza di Mick Jones, ai suoi gruppi inglesi di riferimento
in quel periodo. Il risultato ? Jones è un ottimo musicista,
sa fare il suo mestiere ed il giudizio su musica e show è complessivamente
buono, con qualche impennata (ci riferiamo in particolare a “Be
Good 2 Yourself”) e qualche ombra sulla reale tenuta live di un
paio di pezzi.
Campionamenti
dicevamo : quello di “My Generation” degli Who inserito
nell’elettricità di “Mp Free” è sicuramente
riuscito, con la voce di Jones che pare duettare con quella di Daltrey.
“The Gang Of England” (completa di trombone “ubriaco”
suonato dal bassista, più bel coro centrale) e “Soylent
Green” ci avvicinano alla dimensione coriacea del sound Carbon
Silicon, con i due vecchi punk rocker (Jones-James) che paiono divertirsi
davvero.
In particolare “Rock’n’Roll Mick” si muove disinvolto
sul palco e dopo un piacevole interludio chitarristico a base di blues
piazza la già citata “Be Good 2 Yourself” , a nostro
parere il miglior brano proposto in questo concerto dalla band, un pezzo
che ci fa venire in mente (e sarà l’unica volta) il groove
che caratterizzò i Big Audio Dynamite, la band post Clash di
Mick Jones.
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Un
po’ deboli e ripetitive nella costruzione armonica ci sono parse
invece “Tell it like it is” e “I Loved You”,
che speriamo vengano rimpiazzate presto in scaletta da nuovi brani.
Già, perché il cantiere Carbon-Silicon è aperto,
ed i pezzi, oltre che i concerti, sembrano davvero uscire con buona
continuità.
Di ben altro spessore sono ad esempio il sanguigno “Really The
Blues” e soprattutto “Why do men Fight?” che arriva
con forza dopo un nuovo fraseggio blues di Jones, e cattura l’attenzione
con il suo incedere marziale che coinvolge “fisicamente”
tutta la band.
Dopo
i bis , mentre la band attacca “Hey Joe”, ritorna sul palco
Patti Smith e si mette a cantarla sui fraseggi di Mick, un bel siparietto
che avrà poi un prologo nel finale del concerto dell’artista
franco-algerino Rachid Taha (trovate sul sito la recensione del suo
ultimo lavoro) quando verrà eseguita “Rock El Casbah”,
la versione di quella “Rock The Casbah” scritta (e suonata)
per i Clash da Topper Headon.
Buona
band, sound godibile, guidato da un maturo e pare anche motivato rocker
come Mick Jones.
Carbon Silicon di nuovo in tour a settembre-ottobre in England.
Mauro Zaccuri
Web : www.carbonsiliconinc.com