STIFF LITTLE FINGERS
Zingonia (Bg) - Motion - 28 Febbraio 2004




Non sono stati dimenticati gli Stiff Little Fingers. La storica e politicizzata punk-band nord-irlandese guidata da Jake Burns, costituitasi nel lontano 1977 dopo aver assistito ad un concerto dei Clash a Belfast, ha raccolto per questa data davvero un buon pubblico con discreta presenza anche di giovani punk colorati e crestati.



Il tour in effetti avrebbe dovuto essere la promozione del loro nuovo "Guitar and Drum", ma in realtà solo pochi brani sono stati attinti dall'ultimo sforzo discografico. Il resto del concerto è stata una appassionata (ed insperata) cavalcata che ha ripercorso in particolare i primi tre album della band, con ovvia soddisfazione di tutti i presenti in sala (veterani e non).
Niente spazio quindi a quelle scialbe canzoni pop-rock che avevano contrassegnato alcuni dei loro album meno riusciti, e decisa virata verso un live-act energico, che ha visto Jake Burns, l'unico rimasto fra i membri originari, fornire una prova tutta sostanza con nota speciale per la voce che non ha smarrito la propria timbrica acuta e rabbiosa (quello che Burns ha invece "naturalmente" perso è l'aspetto filiforme degli esordi).


Gli Stiff si presentano con la classica formazione a quattro : Burns voce-chitarra, il grande ex Jam Bruce Foxton al basso (un musicista che fa davvero la differenza), l'altro chitarrista ritmico Ian Mc Callum, ed il bravo batterista Steve Grantley. Camicie e jeans, poca manfrina, un saluto in italiano e subito parte spedito l'attacco di "Tin Soldiers", il pubblico è pronto, c'è un primo tentativo (non fallito) di impossessarsi del microfono di Burns per cantare insieme a lui questo storico pezzo. Segue "Roots Radics Rockers and Reggae" tratto da "Go For It" del 1981, un potente reggae bianco che ancora lascia il segno. Burns come detto presenta un paio di motivi dal nuovo album, l'omonima "Guitar and Drum" e soprattutto la solida "Strummerville", dedicata a Joe Strummer, che chiude al grido di "Clash Clash Clash City Rockers".



In rapida successione vengono eseguite "Fly the Flag", "Wasted Life", "At The Edge" che elettrizzano il pubblico e provocano anche qualche tentativo di stage-diving. Street-punk essenziale, secco ed abrasivo, la cui vitalità non sembra essere minimamente intaccata dallo scorrere degli anni, e che riesce ancora a coagulare intorno a se un folto numero di seguaci pronti a dar battaglia sotto il palco come tarantolati dall'energia sprigionata dai due splendidi anthem conclusivi : "Suspect Device" ed "Alternative Ulster" cantata per qualche attimo insieme ad un paio di ragazzi catapultati sul palco.

Mauro Zaccuri e Daniele Calesini