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Un
monumento della musica ska a Milano e la gente risponde a dovere. Il
Rainbow è bello pieno, 800 persone giunte per salutare una band
che ha compiuto i 40 anni di attività e che ancora riesce a proporre
un sound brillante, dinamico ed ispirato come se nulla o quasi fosse
cambiato. Ovviamente l'aspetto fisico dei membri storici del gruppo,
Lester Ska Sterling (sax alto) Lloyd Brevett (basso) Lloyd Knibb (batteria),
non ha potuto non risentire del passare degli anni, ma vi assicuro che
vedere l'energia sprigionata nel suonare il contrabbasso da L.Brevett
è qualcosa di assolutamente trascinante, che ben sintetizza il
profondo "valore terapeutico" della musica quando questa è
suonata con vera passione ed entusiasmo. I giamaicani Skatalities hanno
cominciato a fare dischi nel lontano 1964 ("Ska Authentic")
diventando i padri creatori dello ska e "generatori" di nuovi
talenti che dal sound giamaicano hanno tratto i loro primi successi
: Delroy Wilson (citato in "White Man" dei Clash), Desmond
Dekker, The Wailers, Lee Perry (altra conoscenza dei clashiani). La
scomparsa di un talento come Don Drummond (1969) rischiava di far scomparire
la band che invece riappare nel 1983 al Sunsplash Festival di Montego
Bay, Giamaica, e l'anno successivo pubblica in Inghilterra "The
Return Of the Big Guns". Da questo punto in poi ci saranno ancora
dischi, tour e purtroppo altre perdite di membri storici della band
come Jackie Mitoo (1990), Tommy McCook e Rolando Alphonso (1998). L'ultima
produzione discografica degli Skatalites risale al 2002 con il live
"From Paris With Love". Venendo
ora al concerto milanese, vi dico subito che è una stata una
serata caratterizzata dalla classe evidenziata dal gruppo e dalla gioia
che lo stesso ha saputo diffondere nel corso del live act, una vera
festa all'interno della quale era impossibile restare indifferenti.
Alla faccia di diverse giovani band che suonano per un'oretta e se ne
vanno, gli Skatalites (prima si erano esibiti gli italiani Harddiskaunt)
prendono il palco e non lo mollano per due ore, proponendo gli schemi
classici ma sempre trascinanti del sound giamaicano fatto da ska, rocksteady
e dosi di reggae nel ricordo di Bob Marley. Ritmi sincopati, assoli
riservati in ogni brano alla sezione fiati, talento e simpatia profusi
a piene mani. Alla base del successo del loro concerto ci sono tutti
questi elementi ai quali aggiungo gli interventi di una cantante di
colore (della quale purtroppo non conosco il nome) dotata di una splendida
voce ed indubbie qualità sceniche, e l'efficacia del sax tenore
suonato da Cedric Brooks. Le dita veloci di Brevett non hanno mai smesso
di scivolare precise sul contrabbasso ed il suo inconfondibile "richiamo
rasta" apriva ogni singolo pezzo, dalla storica "Guns of Navarone"
a "Pata Pata", "Thinking of You" e "When I
Fall in Love". Il loro groove ha entusiasmato il pubblico che li
ha richiamati a gran voce per i tradizionali bis. Un calore sincero
che ha colpito anche Lester Sterling, un vecchietto fino a quel momento
abbastanza compassato, ma che nel corso degli "encores" ha
provato con successo anche qualche passo di danza. Pura fiesta, ed una
certezza : la buona musica non conosce età. Mauro Zaccuri N.B. : Nel loro 40esimo anniversario (1964-2004) gli Skatalites pubblicheranno un DVD (febbraio 2004) ed inizieranno un lungo tour mondiale agli inizi di marzo.
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