Serata 
          intensa a P.zza Cavour. E' da molto tempo che i valorosi Partigiani, 
          combattenti durante la resistenza al nazifascismo, non trovano lo spazio 
          che meritano. Nelle ricorrenze più popolari, vedi 25 aprile, 
          sono persino irrisi o criminalizzati senza alcun rispetto, come se si 
          possa cancellare o addirittura non considerare, una pagina importante 
          di storia per il fondamento della nostra repubblica. Il ringraziamento 
          principale per il meritato spazio va all'ANPI, che svolge un lavoro 
          di memoria importantissimo per noi e per l'Italia nel mondo. Oggi in 
          particolare si commemora l'eccidio di Mario Capelli, anni 23, Luigi 
          Nicolò 22 e Adelio Pagliarani 19, appartenenti alla 29esima brigata 
          del GAP, impiccati in P.zza Giulio Cesare il mattino del 16/08/1944 
          da una truppa di mongoli guidati da militari e ufficiali tedeschi. Nei 
          giorni a seguire il luogo divenne P.zza tre Martiri, il patibolo è 
          ricordato nella piazza da tre grosse piastre bianche posate a terra, 
          la ferita è grande, oggi il 60° viene ricordato dal sindaco 
          di Rimini Ravaioli, che dal bellissimo palco allestito per l'occasione 
          incita i presenti, circa 2.500, a non dimenticare e ad unirsi col cuore 
          a quei tre ragazzi, eroi e martiri della resistenza. Dopo i doverosi 
          applausi è con gioia che si accoglie l'annuncio del concerto 
          Rock dei Gang, già sul palco, e dei Modena city Ramblers. Non 
          si perde tempo, due schitarrate di prova, e vai, parte la batteria. 
          
          
          
        
         
          
          
          Già qualcuno salta fino a quando il suono potente li travolge 
          tutti, subito tagliente la chitarra di Sandro, in molti si avvicinano 
          appassionati dalle parole di Marino e cominciano a cantare con lui "Socialdemocrazia". 
          Il rock'n'roll è servito, sotto il palco il pubblico preso dalla 
          bella musica, è sempre più unito e coinvolto dai pezzi 
          suonati e raccontati dai f.lli Severini. La serata è speciale, 
          e la Gang lo sa perfettamente. Quando Marino chiama sul palco i MCR 
          per eseguire un pezzo insieme, non manca lo stupore tra i presenti, 
          "questa si che è partecipazione" sento dire, ancora 
          una volta la musica e arrivata fra noi con la dolce "Pianura dei 
          sette fratelli". Marino si prende il tempo di comunicare col pubblico: 
          " la nostra democrazia, come in una casa, è costruita su 
          di un muro portante, quello che non si tocca mai nelle ristrutturazioni, 
          quello dove ci si ripara nelle difficoltà, ebbene quel muro portante 
          in Italia si chiama resistenza". L'applauso è di tutta l'intera 
          piazza Cavour, assistiamo ai brani che portano al finale del concerto, 
          l'ultimo è dedicato a Marcos un uomo di cui ognuno di noi, ci 
          dice Marino, porta un pezzo nel cuore. Grandi i Gang, capaci in un'ora 
          di regalarci emozioni, bella musica, storia, amore e libertà. 
          Prendere o lasciare, buona fortuna e arrivederci. Il cambio palco vuole 
          un pò di tempo e "Fry" dei MCR ci presenta un video 
          digitale girato in Palestina. Storico l'incontro di Francesco Monetti 
          "Fry" e dei rappresentanti UCODEP e COOP con Arafat, per la 
          prossima inaugurazione di un pozzo d'acqua nei territori. 
          
          
        
          
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          Complimenti per l'iniziativa e per la testimonianza. Ancora qualche 
          minuto e tutto è pronto, il telone con la bomba MCR, la bandiera 
          della Palestina che scende dalle percussioni introducono la band sul 
          palco. E' subito delirio tra i ragazzi, e quando parte la musica si 
          lasciano trasportare fino alle transenne, non vedevano l'ora e questo 
          è il loro momento. I MCR uniscono gli strumenti come in un orchestra, 
          sono molto motivati e la loro sequenza dei brani "prende" 
          tutti i ragazzi che ne cantano ogni singola parola. Stefano Bellotti 
          "Cisco" canta con la voglia di arrivare fino all'ultimo dei 
          2500 presenti, la sua voce avvolge la platea, Roberto Zeno va alle tastiere 
          poi alle percussioni e nel brano successivo prende la chitarra acustica 
          con la scioltezza del maestro che dimostra di essere. E' con il cuore 
          che accolgo il brano dedicato a Peppino Impastato 1,2,3,4,5,10,100, 
          1000 come lui, un uomo che lotta contro la mafia nella sua terra, grande 
          "Cisco" nel dircelo e ricordarlo. I MCR sono passati tra il 
          pubblico attraverso le note, il grande potere della musica si è 
          compiuto, favoloso quel tin whistle di Francesco D'Aniello che ci regala 
          momenti magici, "Fry" accarezza le corde della chitarra elettrica 
          per poi ballare e scatenarsi al violino. Dopo una breve pausa rientrano, 
          la musica popolare continua ed è favoloso ascoltare l'intreccio 
          del rock con il folklore popolare Italiano, il cielo che li ricopre 
          è sicuramente quello irlandese, patria ideale nel cuore dei MCR 
          fin dalle origini. Siamo quasi al finale quando "Cisco" chiama 
          sul palco l'amico e partigiano Marino Severini col fratello Sandro per 
          eseguire un pezzo insieme. E' " I Fought The Law" una versione 
          con chitarra baritono di Massimo Ghiacci "Ice", fisarmonica 
          di Daniele Contardo, il banjo di Luca Giacometti "Gabibbo", 
          voce di "Cisco" e Marino, e la chitarra elettrica di Sandro, 
          si uniscono agli altri strumenti : violino, basso, chitarra acustica, 
          batteria (suonata da Arcangelo "Kaba"Cavazzuti, stremato, 
          con l'asciugamano al collo), per una versione davvero coraggiosa e per 
          questo apprezzata e amata. Alla fine del pezzo l'entusiasmo e alle stelle, 
          vengono invitati sul palco dei bambini sahariani per un ballo in comune 
          , si tratta di "Bella Ciao" brano fisso ormai nella scaletta 
          dei MCR ma che questa volta ha un sapore più particolare, per 
          come si inserisce nel contesto di serata commemorativa e per come viene 
          vissuta sul palco e tra il pubblico. Sembra finita e poi un'altro pezzo, 
          è finita davvero penso, invece ancora un'altro pezzo, è 
          la ninna nanna che ci accompagna a casa felici per aver assistito ad 
          un sano spettacolo politico e musicale, connubio perfetto per chi non 
          dimentica mai passato e lavora per il futuro.
        Silvio 
          Calesini