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Il
concerto "Love Music Hate Racism" tenutosi alla London Astoria
la sera del 16 marzo è stata una piacevole occasione per più
di 2.000 persone nel vedere sul palco Libertines, l'ex Clash Mick Jones
(che ha suonato le quattro ultime canzoni con i Libertines, fra le quali
c'era il classico dei Clash "Should I Stay or Should I Go"),
Buzzcocks, 80's Matchbox ed altri. Centinaia di firme di adesione e
supporto alla campagna Love Music Hate Racism sono state raccolte nel
segno dell'unità contro il fascismo. Nell'intervallo
fra le esibizioni dei vari gruppi ci sono stati interventi, a partire
da Has Mahamdallie che ha parlato di fobia islamica e della crescita
del razzismo negli anni '70, per proseguire con i segretari nazionali
di Unite Against Fascism Weyman Bennet e Sabby Dhalu per finire con
l'organizzatore di Ethical Threads, Geoff Martin. E' stato un piacere
ospitare sul palco due infermiere scozzesi del reparto pediatrico che
stanno scioperando da tre settimane a causa dei bassi salari. La loro
storia ed il modo nel quale hanno legato la loro lotta con il movimento
anti-fascista hanno ispirato tutti i presenti, ed una parte dei fondi
raccolti a fine serata sono stati donati alla loro causa.
Love Music Hate Racism - Manifesto "La
nostra musica è un testamento vivente del fatto che le culture
possono e devono essere mixate. La musica ci unisce e ci da forza, dove
invece il razzismo cerca solo di dividere e di indebolirci. |
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