LOVE MUSIC HATE RACISM - BENEFIT GIG
16 marzo 2004 - London Astoria


Sintetica traduzione di RadioClash del breve report del concerto pubblicato sul sito www.lmhr.org.uk che vi invitiamo a visitare.

Il concerto "Love Music Hate Racism" tenutosi alla London Astoria la sera del 16 marzo è stata una piacevole occasione per più di 2.000 persone nel vedere sul palco Libertines, l'ex Clash Mick Jones (che ha suonato le quattro ultime canzoni con i Libertines, fra le quali c'era il classico dei Clash "Should I Stay or Should I Go"), Buzzcocks, 80's Matchbox ed altri. Centinaia di firme di adesione e supporto alla campagna Love Music Hate Racism sono state raccolte nel segno dell'unità contro il fascismo.
E' stata anche un occasione per manifestare la volontà di fermare il British National Party nelle prossime elezioni di giugno, ma ovviamente è stato in particolare uno storico evento musicale, esplosivo, sorprendente, accalorato ed appassionato nella sua opposizione contro fascismo e razzismo. Il "Love Music Hate Racism" si ispira al movimento "Rock Against Racism" degli anni '70 di cui Clash e Buzzcocks erano stati portavoce.

Nell'intervallo fra le esibizioni dei vari gruppi ci sono stati interventi, a partire da Has Mahamdallie che ha parlato di fobia islamica e della crescita del razzismo negli anni '70, per proseguire con i segretari nazionali di Unite Against Fascism Weyman Bennet e Sabby Dhalu per finire con l'organizzatore di Ethical Threads, Geoff Martin. E' stato un piacere ospitare sul palco due infermiere scozzesi del reparto pediatrico che stanno scioperando da tre settimane a causa dei bassi salari. La loro storia ed il modo nel quale hanno legato la loro lotta con il movimento anti-fascista hanno ispirato tutti i presenti, ed una parte dei fondi raccolti a fine serata sono stati donati alla loro causa.


Love Music Hate Racism - Manifesto

"La nostra musica è un testamento vivente del fatto che le culture possono e devono essere mixate. La musica ci unisce e ci da forza, dove invece il razzismo cerca solo di dividere e di indebolirci.
Siano il soul, l'indie, il garage, il rock, la jungle,l'house music, l'hip-hop o il bhangra, la musica ci unisce insieme e ci offre una vibrante celebrazione della nostra società multiculturale e multirazziale".