GANG

CONCERTO IN MEMORIA DI ALFREDO BANDELLI
Festa di Liberazione, Asciano Pisano, 23 Luglio 2004

Breve nota introduttiva su Alfredo Bandelli :

"Alfredo Bandelli, pisano (1945-1994), cantante ed autore di nuove canzoni politiche, uno dei cantanti più rappresentativi del '68. Carrellista alla stazione di Pisa, poi manovale in una fabbrica tedesca, operaio alla Piaggio di Pontedera dal 1972 al 1979, quindi infermiere ausiliario all'ospedale di Pisa. Iscritto dapprima alla Fgci, diventa militante del Potere Operaio pisano poi confluito in Lotta Continua.
Comincia a comporre canzoni negli anni caldi del 1968 diventando uno dei principali esponenti del Canzoniere Pisano. Le sue canzoni, per lo più legate alle proprie esperienze di vita, il servizio militare, la militanza politica, la prigione, l'emigrazione in Germania circolano anonime. Bandelli a quell'epoca sa a malapena fare gli accordi per i suoi brani che sono altri a interpretare e a far conoscere, soprattutto Pino Masi. Proprio grazie a Masi, la sua "La Violenza (La caccia alle streghe)" diventa una delle canzoni più diffuse durante le manifestazioni studentesche e operaie di quegli anni. In seguito impara a suonare la chitarra e nel 1974 incide "Fabbrica, galera, piazza" per i Dischi Del Sole, l'unico suo disco, nel quale sono raccolte tutte le sue canzoni più famose."
Bio tratta dal sito web : http://utenti.lycos.it/laltraitalia/Canzoniere/Autori/Bandelli.htm nel quale troverete anche i testi dei brani



Marino e Sandro Severini

Del Sangre e Marino Severini


Concerto in memoria di Alfredo Bandelli, cantautore pisano scomparso qualche hanno fa e autore di molte canzoni legate alle lotte degli anni 60-70. C'è chi le chiama canzoni politiche o impegnate, Marino Severini preferisce chiamarle "gran belle canzoni d'amore". Il memorial, che si è svolto nell'ambito della Festa di Liberazione ad Asciano Pisano, era alla terza edizione, ed è stato organizzato da Marco Chiavistrelli, Pardo Fornaciari e Rifondazione Comunista. Bella serata, in cui si sono fatti discorsi seri ma senza dimenticare il sorriso e la risata. Hanno partecipato Gang, Casa del vento, Andrea Parodi, Del Sangre (è la terza volta che li vedo - sempre insieme ai Gang - e sono molto bravi), più la Banda Militante della Maremma, vecchi cantautori come Chiavistrelli (preso amabilmente in giro da Marino per i suoi bermuda) e la figlia di Bandelli, Evelyn, brava e carina. Tutto in chiave rigorosamente acustica con 2-3 musicisti sul palco per volta e 3 - 4 canzoni a testa. Gran finale con La Banda della Maremma e tutti i musicisti sul palco a cantare Bandelli e i vecchi inni come Bandiera Rossa e Figli dell'officina.


Gran Finale



I Gang sono chiaramente a loro agio in questo tipo di situazione, tra quelli che contano e fanno musica col cuore (come ha detto Marino). Liberi tra i liberi. Sono sempre più convinto che non ci sia nessuno in Italia come loro, nessuno. E basta un' occhiata per capirlo, prima ancora che inizino a cantare: è bello ad esempio che in mezzo a tanti musicisti odierni in pantaloni corti e scarpe da ginnastica, ci sia ancora qualcuno come loro che stia attento alla cura dello stile: ciuffo ben ingelatinato, jeans, stivali e maglietta dei Clash per Marino e maglietta di Billy Bragg per Sandro.
Marino Severini ha introdotto "La pianura dei sette fratelli" (seguiranno "Bandito Senza Tempo" e "Comandante") paragonando la democrazia italiana a una casa: "quelli come noi quando c'è un terremoto si appoggiano al muro portante, che si chiama Resistenza: si possono buttare giù tutte le pareti ma mai quella portante, che va invece rafforzata continuamente, altrimenti viene giù tutto". Così parla Marino, per metafore, ed è sempre un piacere stare a sentirlo.


Paolo Falossi