THE
PRISONERS
Band dal quartiere romano di Portonaccio, i Prisoners si costituiscono
nel 1999 iniziando a suonando cover dei Clash. Dalle cover ai pezzi in
proprio il passaggio è breve. Incominciano a fare concerti, nei
locali di Roma, nei centri sociali, e realizzano anche un paio di demo,
uno dei quali, "La Solita Storia", ha buona diffusione ed ottiene
positive recensioni. Il loro demo più recente del giugno 2004 anticipa
quello che sarà il nuovo album che uscirà per Rage Records,
ed offre tutto ciò che la punk band capitolina esprime in termini
di sound e di liriche. Quello dei Prisoners è classico punk rock
che guarda al '77, mai velocissimo, ma ben strutturato e complessivamente
efficace nelle soluzioni armoniche. Musica in presa diretta, senza fronzoli,
alla quale forse manca quella dose in più di aggressività
che potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità al tutto. I
temi trattati nei testi (in italiano) sono quelli riconoscibili in molte
band del genere : disagio, alienazione urbana, rifiuto della politica
istituzionale e del "pensiero comune". Fra i pezzi ascoltati
(demo ed altri brani che entreranno a far parte del disco) quelli che
ci hanno maggiormente colpito sono : "Prisoners 99", "Spegni
Mtv", "Odio i Vip", "La Solita Storia", ma come
detto quasi tutti i brani sono di buon livello.
Quello che certamente non manca ai Prisoners è la voglia di suonare
e di far sentire la loro voce. Se li aiuterete a farlo non potranno che
crescere ancora.
Info
: www.prisoners99.net
RAZZAPPARTE
Nascono nel 1995 a Viterbo e suonano musica Oi!, pescando nella tradizione
delle storiche band inglesi come Blitz o Cockney Rejects, senza dimenticare
il dinamico punk-rock che fu dei Partisans.
Le loro convinzioni antifasciste e antirazziste li hanno di fatto avvicinati
allo SHARP (Skinheads Against Racial Prejudice), fino a farli partecipare
ai raduni di Cremona e Milano di questa organizzazione. La band ha condiviso
il palco con gruppi storici come Klasse Kriminale, Red Alert, Reazione
ed i già citati Cockney Rejects. Il loro cd "Servi o Ribelli"
sprigiona rabbia ed energia a piene mani. Le due chitarre conferisco al
sound uno spessore importante, in evidenza nei brani più tirati
del disco, quelli che preferiamo. Apre il lavoro la tosta "Il Posto
dove Vivo", testimonianza della vita desolata in una città
"periferica" come Viterbo (ma si è sempre più
"periferici" anche a Milano), tematica poi ripresa anche con
"La Città dei Morti". Molto intensa e partecipata anche
la denuncia contenuta nella successiva "Dietro Le Sbarre", rabbiosa
e incalzante la title track "Servi o Ribelli", ritmiche frenetiche
in "Rabbia" e "Scegli", orgogliosa e determinata "Marchiati
a Vita" nonostante "forse stiamo un po' invecchiando e le canzoni
non sono più le stesse".
Prova convincente per una band che anche attraverso i suoi singoli componenti
lavora per promuovere, attraverso varie iniziative, l'amato Oi! . A tal
proposito il 22 e 23 Ottobre 2004 si terrà a Roma presso il CSOA
"La Strada" un festival denominato "Quale Destino per l'OI
!", al quale parteciperanno, fra le altre, band come Klaxon, Payback,
The Stab, Rappresaglia, Steno & Laida Bologna Crew.
Info
: www.razzapparte.net
www.cityofthedead.it
BERENICE BEACH
A dire il vero in questo caso il cd è arrivato a noi in modo indiretto,
tramite un amico del sito che ce li ha segnalati calorosamente, inviandoci
il loro lavoro. E non senza ragione.
La band si forma nel 1998 nella periferia est di Milano, e nel giro di
un anno pubblica il suo primo 45 giri che permetterà di incrociare
sul palco, fra gli altri, gruppi punk del livello di Sub Humans e Uk Subs.
Nel febbraio 2002 esce "Runaway" su Decibel Records, il primo
lavoro dei Berenice Beach, quello che abbiamo ricevuto. Dopo un buon numero
di concerti la band entra in contatto con l'etichetta tedesca Mad Butcher
Records (vede nelle proprie fila anche i bravi Derozer), che ristampa
il cd d'esordio e lo distribuisce in tutta Europa. Si apre così
la possibilità per i Berenice Beach di fare diverse date in Germania,
Austria, Slovenia.
Dopo aver ascoltato un paio di pezzi di "Runaway", vengono subito
in mente i Rancid di Tim Armstrong (nei loro pezzi più tirati)
e gli svedesi Bombshell Rocks (quelli di "Cityrats & Alleycats"),
ma se ci si inoltra nelle influenze di qualche componente della band,
si nota con chiarezza che anche i Clash hanno avuto il loro bel peso nella
costruzione delle "fondamenta" (testi compresi) dei Berenice
Beach.
Lo spedito e coinvolgente street punk della band milanese si consolida
intorno a tre fattori : la più che buona tecnica di base di tutti
i componenti del gruppo, l'efficacia di quasi tutte le composizioni, l'uso
non banale della lingua inglese nella scrittura dei testi. L'album in
questione diventa così davvero godibile e certamente consigliabile
agli amanti del genere. Pezzi come "It's Gonna Be Alright",
"R.A.G.", "The Problem", "Jennifer", "Sick
Boys", "Last Call", "Runaway", "20.000 Lights"
(ci ha ricordato il sound degli inglesi Chron Gen, punk band inglese dei
primi anni '80) non possono lasciare indifferenti. I Berenice Beach mettono
sul piatto antimilitarismo, anarchia, rifiuto della noia lavorativa, notturne
solitudini urbane, ricerca di identità, consapevolezza che il futuro
è anche e soprattutto nelle nostre mani. Bel disco con unica annotazione
: viste le doti della band sarebbe auspicabile ed apprezzabile, almeno
dal nostro punto di vista, qualche sana contaminazione in più con
altri generi. Le sfide sono il sale della vita.
Il loro secondo album dovrebbe uscire entro il 2004, sempre su etichetta
Mad Buthcher, anche se recentemente abbiamo sentito voci circa un loro
possibile scioglimento. Sarebbe un peccato.
Info
: http://digilander.libero.it/berenicebeach/
J.S.S. (Janie Jones Friend's)
Solo una segnalazione per i JSS, Clash Tribute Band dalla provincia di
Verona, ormai non più in attività.
Il cd del loro live risalente al giugno 2001, inviatoci da Riccardo, è
comunque davvero bello, suonato con grinta e passione. Fra i pezzi proposti
nel concerto spiccano le versioni di "Garageland", "Janie
Jones", "Clampdown", "What's My Name", "Clash
City Rockers".
|