THE
WEAKERTHANS
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Stephen
Carroll - Chitarre, Voce, Tastiere, Piano
Dalle
lande solitarie dello stato di Manitoba, Canada, arriva "Reconstruction
Site", il terzo, e probabilmente migliore disco dei Weakerthans.
L'apertura del disco è per "Manifest", dall'andamento quasi marziale ed una chiusura con i fiati molto riuscita che ricorda persino gli ultimi Jam o i Redskins (ma sarà l'unico episodio di tutto il lavoro). "The Reasons" si lancia in un solido power-pop ben costruito, "Reconstruction Site" è una delicata ballata pop costruita su una semplice base basso-batteria e con un testo personale: "Comprami una nuova macchina lucente, che va con le bugie e la benzina, e tutte quelle batterie rubate dal deposito, e prova a smontare la mia disperazione. Non mi ha mai portato in nessun posto. Non mi ha comprato una volta un drink". Ancora gradevolissimo pop in "Psalm for the elks lodge last call", mentre il rock ruvido di "Plea from a cat named virtute" afferma : "E ascolta, cosa mi dici circa quelle amare canzoni che canti? Non ci stanno aiutando in nessun modo, non ti fanno diventare più forte". "Our retired explorer" prosegue nel segno del rock, mentre in "Time's Arrow", uno dei migliori pezzi del disco, la band ritorna al pop costruendo davvero una piccola gemma. "Hospital vespers" riprende il tema musicale di "Manifest" ma con un testo diverso che sembra voler mettere in rilievo il valore terapeutico della preghiera rispetto alla farmacologia tradizionale, "Uncorrected Proofs" precede due notevoli ballate dai toni country : "A New name for everything" che dice "Ancora una volta, prova. Resta in piedi con le mani in tasca guardando verso la macchia sul cielo raffigurato in un giornale, e chiedi alla pioggia un nuovo nome per ogni cosa. Brucia ogni frase. Loro non vogliono più lavorare per noi. Fai diventare la tua faccia la bandiera del semaforo. Così metti su quei vestiti in cui non sei cresciuto, e sorridi come hai fatto una volta. Se torni indietro, porta un nuovo nome per ogni cosa" e "One Great City!" dove Samson sfoga la sua amarezza riguardo la propria città natale, Winnipeg. "Benediction" apre la strada al ruvido rock dalle chitarre scorticate di "The prescience of dawn" che chiude con parole lucidamente oneste e sibilline : "Io non voglio una seconda opportunità per convertire la mia balbettante riluttanza in una favola, con questi documenti ed "anthem" da asilo infantile, con le mie liturgie ubriache. Sintonizza la radio su una inesistente frequenza FM e pretendi che il fruscio sia il mare. Ma poche parole escono faticosamente dal microfono : tu dovresti sapere"". Non c'è nulla di particolarmente rivoluzionario nella musica dei Weakerthans, ma è tutto l'insieme di "Reconstruction Site" che convince appieno rendendo il disco particolarmente brillante e sempre più interessante ascolto dopo ascolto. Il segreto sta probabilmente, lo ribadiamo, nella sua intelligente semplicità e spontaneità. Quante band possono oggi vantare simili caratteristiche? Poche.
Voto : 7,5 Web : www.theweakerthans.org
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