THE MOVEMENT
" Move ! " (Destiny Records - Settembre 2003)

Lars Schaedler - Basso
Kalle Mathisen - Batteria e Cori
Lukas Scherfig- Chitarra e Voce



Ci voleva proprio un nuovo gruppo con questa carica, con questo stile, con questa fottuta e coinvolgente voglia di resistere, rilanciare e denunciare. Una band politica ? Ebbene sì, e senza retorica. Se politica vuol dire in primis rendersi conto di dove e come si vive, se politica significa scegliere da che parte stare, se politica vuol dire conoscere, protestare ed organizzarsi, i Movement sono decisamente una moderna band politica. Ma l'appeal del trio da Copenaghen è complessivo e riguarda naturalmente il sound ed in qualche modo anche la loro bella immagine (anche grafica) in chiaro "mod-style".
Tutto il disco è permeato musicalmente dall'influenza che Jam, Who , Specials ed anche Clash (ma principalmente per quanto riguarda le istanze sociali ) hanno avuto sulla band. Ne esce un disco estremamente energico e brillante, che incorpora dentro di se musica mod, ska, ed efficaci incursioni nel punk della prima ora, un lavoro dai contenuti espliciti ed ostentati in un inglese semplice e senza fronzoli particolari. Lukas Scherfig e soci si rivolgono direttamente ai ragazzi della classe lavoratrice ispirandoli ed incoraggiandoli a scendere nelle strade per protestare e resistere contro questo capitalismo corrotto, ignorante, iniquo, che vede nella guerra e nell'oppressione la propria sopravvivenza. "Move!" è espressamente dedicato a tutti i giovani che si oppongono alle bugie del pensiero unico totalizzante. Noi sappiamo che il rock non può fermare il corso delle cose, che spesso la protesta attraverso la musica diventa l'isoletta dove i "padroni del vapore" fanno giocare i loro bambini, che altrettanto spesso tutto diventa stucchevole e predeterminato. Ma rimaniamo testardamente convinti che il rock'n'roll rimanga un formidabile mezzo di comunicazione fra la gente, il più diretto e potente, nonostante oggi tutto sia mercificato, nonostante ogni persona abbia un prezzo (a volte anche troppo basso). Fiducia e sostegno a band come i Movement quindi, ed a tutti quelle che si muoveranno in questo solco.

Il disco si apre con la voce di Fidel Castro : "Abbiamo una missione internazionalista straordinaria : salvare la rivoluzione a Cuba, salvare il socialismo a Cuba" che anticipa "How Come?" pezzo secco e deciso fra accelerazioni, rullate e controtempi alla Who-Jam, ed abrasioni punk . "Get Pissed" è una delle nostre preferite, un anthem potente che inizia ska: "con lo spettacolo in tv il tuo cervello è disoccupato/ non potrai mai sapere ciò che è giusto e non ci sarà mai reazione/ tu controlli il denaro ed anche i soldati/ che cosa posso mostrarti di nuovo?/ qualcosa di più del mio punto di vista" , e lascia spazio alla vibrante melodia centrale , "Truth Is…" è più melodica come timbro ma non per questo meno trascinante : "La verità è che dobbiamo organizzarci/ solo qui nell'immondizia/ il silenzio non può essere sentito, torniamo a lottare/non lasciarli inghiottire il tuo cervello/ con i soldi ti ingannano / e fanno sporchi affari politici/ Avanti, la libertà non è a buon mercato lo sai/ va fuori nelle strade/ noi ci stiamo muovendo al ritmo giusto/ Destrorsi e fascisti, conservatori e classisti / Sponsorizzati dai ricchi e protetti dalla polizia/ La verità è che dobbiamo organizzarci…"



Con "One way culture" entra in scena un reggae lineare che si fonde con le onnipresenti sonorità beat, mentre la successiva "Turn Away Your Faces" ci offre una grande apertura che introduce la voce roca e carica di Lukas Scherfig. Melodie, vertiginoso lavoro del basso di Schaedler, gran pezzo. Anche "Wasted Youth" non è da meno, energica e rabbiosa denuncia che anticipa "Still an Echoe" l'immancabile ballata chitarra-voce, che però in questo caso è tutt'altro che un riempitivo, ma un pezzo sopra le righe a livello compositivo : "Tu compri i politici / compri la migliore polizia/ ma ci sono modi migliori di vivere rispetto a questa merda/ perché c'è ancora l'eco delle voci / di tutti i giovani ragazzi giù nelle strade/ che non potranno mai soffocare/ anche se sono colpiti dalla polizia/ che viene giustificata a tutti i livelli/". Un riff di chitarra è la chiave per accedere alla grintosa "Losing You", ma i nostri favori vanno al pezzo seguente : "Control Your Temper" (ricordate la frase di Strummer al pubblico sovraeccitato prima suonare "White Riot" nel film Rude Boy ?) l'attacco ska è la miccia per l'apertura esplosiva di un pezzo travolgente. Brillante ed elettrica "Play It Safe" introduce la melodia un po' scontata di "I Need You" , l'unico cedimento dell'intero album, che infatti chiude con la tosta "Throw It All Away" : "Non posso negare di percepire/ che stiamo correndo in uno spot/ di cui pretendiamo essere all'interno/ con le cose che non abbiamo/ noi continuiamo con qualcosa che non abbiamo scelto/ stiamo salendo solo per cadere giù/ ci hanno portato via la voce ed i sogni/ hanno lasciato che il nostro cuore si perdesse e poi hanno buttato via tutto/ aprite gli occhi e guardate cosa avete perso e provate a pensare cosa desiderate veramente" , e con l'energia vibrante di "Waiting", "c'è una sola cosa che possiamo fare : alzarci ed essere lì, abbiamo bisogno che generiate questa generazione !" .

Una serie di canzoni che trasudano onestà e passione come è difficile ascoltare ultimamente. Un sound che trova nel passato tutti gli elementi di modernità per vivere e farsi sentire nel presente.
Inutile aggiungere che sono il nostro gruppo preferito in questo momento.

Mauro Zaccuri

Voto : 8,5

Web : www.themovement.dk