|
|||
Line
up : Sara Piolanti - Voce, darbouka, piano Deborah Walker - Cori, piano, violoncello Giovanni Rubbiani - Chitarra acustica, piano Erik Montanari - Chitarra elettrica Nicola Bonacini - Basso Marco Rutelli - Congas, Djembe Michele Mazzieri - Batteria Quello che "viene fuori" da questo disco è un genuino amore dei Caravane de Ville per il mondo mediterraneo, con particolare predilezione verso il Maghreb. Un rapporto romantico orientato a cogliere, di quest'area così affascinante, i diversi aspetti che la rendono unica. La drammaticità del dolore e della sofferenza, l'esplosiva sensualità di passioni, colori e odori, la vibrante bellezza ed autenticità dei luoghi, della storia, della natura. Ci dicono che non siamo simili, ci insegnano a prendere le distanze da tutto ciò che sa di arabo, ci impongono una visione separata di due mondi che sono (e saranno) invece costretti a comunicare. La musica dei Caravane de Ville (una creatura di Giovanni Rubbiani, ex MCR) è un tentativo di dialogo, un ennesimo passaggio che prova a riannodare i fili della necessaria conoscenza e tolleranza reciproca. Prima di loro i Mau Mau (non a caso Tate Nsongan suona e canta in un paio di brani del disco) hanno provato con successo ad intraprendere questo apprezzabile percorso, e lo stesso discorso vale, anche se in misura diversa sotto il profilo del sound espresso, per i napoletani Almamegretta. "Casbah"
è un disco complessivamente riuscito, con buoni testi, e dove il
folk mediterraneo viene integrato da percussioni, sprazzi di elettronica
("Uragano"), rap. L'intreccio è poi completato dalle
eccellenti qualità canore di Sara Piolanti, la quale riesce ad
imprimere il proprio "segno blues-rock" al tutto. Forse la band,
ma è solo una nostra opinione, dovrebbe lavorare un po' di più
sulle aperture melodiche perché alcuni brani sinceramente tradiscono
le attese emotive sollecitate dalle atmosfere iniziali ("Tempi Tribali",
"Uragano") e puntare inoltre a rafforzare il proprio rapporto
con rap ed hip-hop per imprimere ancor più forza al sound. Una
proposta da non sottovalutare questa seconda prova dei Caravane de Ville,
che dimostrano di avere sensibilità e capacità compositiva.
"Casbah" lascia la sua traccia e fa intravedere un futuro interessante
per il meticcio gruppo emiliano.
|
|||