RADIOCLASH
INTERVISTA IN ESCLUSIVA ALLA BANDA BASSOTTI

A cura di Mauro Zaccuri
Aprile 2004


RadioClash
La Banda Bassotti è una delle band storiche e più credibili del combat-rock italiano. Anche il vostro recentissimo album, "Amore e Odio", è un disco carico di energia, di voglia di ricordare, lottare e
denunciare. Cosa vuol dire oggi, in questo paese, fare musica resistente?
Banda Bassotti
Fondamentalmente è fare cultura. Pensiamo che la Memoria, alcuni valori siano frutto di decenni di lotte operaie. Come gruppo che gira sui palchi de mezzo mondo, per noi è importantissimo dire ciò che ci sembra pensi la maggioranza delle persone con un po' di cervello.

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Qualche anno fa sembrava che il vostro impegno nella musica attiva fosse giunto al termine. Poi c'è stato il concerto al Villaggio Globale nel marzo 2001, davanti a diecimila persone, e qualcosa è
certamente successo, perché la vitalità e la forza presenti in "Amore e Odio" non arrivano per caso. Raccontateci la svolta.
Banda Bassotti
Diciamo che è venuto da se. Avevamo pensato di fare i concerti con i Negu Gorriak, poi di fare il concerto a Roma e fermarsi.Ma tutti quelli che ci vogliono bene ci hanno fatto capire che fermarsi non era cosa saggia. Ed eccoci qui. Quattro dischi in tre anni e mezzo sono la prova che di cose da dire ce ne sono.

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Clash e Specials nel cuore, uniti alla velocità dei nostri anni, ad una tosta sezione di fiati, a belle melodie che richiamano anche la canzone popolare, a testi combattivi ed autentici, ad una grande
dinamicità live. Questa è la Banda Bassotti che abbiamo conosciuto e che conosciamo. In "Amore e Odio" c'è un pezzo, "La Classe Ouvriere" (un'intensa ballata cantata in francese), che sembra preannunciare scenari musicalmente diversi. Si tratta solo di un episodio oppure ci dobbiamo preparare ad una svolta in questo senso, che possa abbracciare stabilmente altre sonorità ?
Banda Bassotti
La Banda Bassotti non aprirà nessuno scenario musicale nuovo. lo stile per il momento è quello di sempre e non ci saranno svolte o grandi novità. Quasi in tutti gli album abbiamo fatto una ballata. Barboni, Comunicato n38 sono un esempio.

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Fra poco parte lo "Street Beat Festival", insieme con voi ci saranno Fermin Muguruza, The Movement, Burning Heads, Doberman, Sandokan. Si parte dal Flog di Firenze il 14 aprile e si termina a Reggio Emilia il 25 aprile, nei luoghi in cui vennero assassinati per mano fascista i sette fratelli Cervi nel 1943. La memoria, soprattutto in Italia, è un valore da preservare con grande cura. Con quale spirito andate a vivere queste giornate?
Banda Bassotti
Cercheremo di fare un buon lavoro come sempre. Suonare fuori al Museo Cervi è per noi un grande evento.

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La vostra Gridalo Forte è una etichetta indipendente che ha scelto la via della produzione di gruppi vicini al vostro modo di sentire e vivere la musica. Come vanno le cose? Da quello che potete sapere le nuove generazioni si sono avvicinate alla musica che proponete, magari anche grazie alla recente distribuzione più capillare?
Banda Bassotti
Diciamo che non produciamo gruppi di successo o commerciali, produciamo gruppi che ci piacciamo musicalmente e per ciò che esprimono. Per il mercato non è un bel momento. Si va avanti. La domanda sulle nuove generazioni, dovresti farla ai tuoi lettori.

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A nostro avviso uno fra i tanti errori commessi dal centro-sinistra durante la sua deludente esperienza di governo è stato quello di non agevolare in alcun modo i musicisti e le band nazionali. Non parliamo solo di IVA ovviamente, ma anche di finanziamenti, di regole certe, di strutture, di supporto statale. Da questo punto di vista la Francia si comporta in modo ben differente. La musica (quella rock in particolare) in Italia non viene considerata come prodotto culturale, non viene valorizzata. E' una politica cieca. Qual è la vostra opinione? Come è possibile uscire da questa stasi ?
Banda Bassotti
La nostra opinione è simile alla tua. Ti dico sinceramente non ci aspettiamo che qualcuno in Italia faccia qualcosa per il mercato discografico. La cultura in Italia non ci sembra sia valorizzata, figuriamoci il rock. Una volta stavano parlando di portare l'IVA al 4% sui disco. Dopo poco la portarono dal 16 al 20%. Si commenta da sola.

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Nel libro dei Gang ("Banditi Senza Tempo") uscito da poco i fratelli Severini dedicano un intero capitolo alla loro amicizia con voi. Fate parte di quelli che loro chiamano "banditi senza tempo". Diteci due parole sul rapporto così forte che vi lega al gruppo marchigiano.
Banda Bassotti
Ci siamo conosciuti tanti anni fa, noi organizzavamo un concerto per il Salavador. Li chiamammo e vennero a suonare. Poi altre volte sono venuti, conosciamo la famiglia, abbiamo mangiato le fettucine della madre, concerti insieme e quando abbiamo potuto Km insieme. Per noi sono dei veri amici. Fratelli.

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Joe Strummer se n'è andato lo scorso dicembre lasciando un vuoto incolmabile. Si vociferava (anche se pensiamo che con Joe non fosse semplice prendere accordi precisi in tal senso) di una possibile
vostra collaborazione con lui per un solo pezzo o altro. Cosa c'era di vero in questa storia ?
Banda Bassotti
Nel disco "L'Altra faccia dell'Impero" ci sarebbe piaciuto collabborare con lui, mandammo il materiale ma nulla. In Asi Es Mi Vida, abbiamo riprovato, ma nulla. Lo abbiamo incontrato in Giappone e ci ha
canticchiato Carabina 30-30 . Aveva ricevuto i dischi e ci disse che il gruppo gli era piaciuto. Non
crediamo fossero frasi circostanza.
Insomma possiamo dire che forse una collaborazione ci sarebbe pure stata.........

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Uno degli ultimi concerti di Joe Strummer si è svolto nel novembre 2002 nella piccola Acton Town Hall di Londra a sostegno della lotta contrattuale dei vigili del fuoco londinesi. Ancora memoria, coerenza,
identità, impegno. Cosa lascia Joe Strummer a tutti noi ? Quale è il vostro ricordo dell'ultimo profeta del rock'n'roll ?
Banda Bassotti

Alcuni gruppi, alcuni personaggi hanno fatto e fanno la storia della musica che miscela rabbia, cultura, divertimento, impegno sociale. I Clash, Joe Strummer e molti altri sono questo.

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Abbiamo un desiderio che non potremo mai realizzare solo con i nostri poveri mezzi. E' quello di poter organizzare in una grande città italiana un grande concerto di tributo a Joe Strummer, cantando le sue canzoni e quelle dei Clash, coinvolgendo musicisti e band che da lui hanno tratto vera ispirazione. Una cosa grossa, ben pubblicizzata, ma che possa fare a meno dei classici canali del mainstream. Diteci la vostra sull'argomento.
Banda Bassotti
Sarebbe una cosa buonissima. Joe se lo merita.

ps : e noi ci proveremo…. …

Thanx to David Cacchione (Gridalo Forte Records)