Clash Live - Brixton Fair Deal - 30 Luglio 1982
"Clash At The Kasbah Club" - articolo di Guido Chiesa - tratto da Rockerilla del settembre 1982




I Clash nella tana del leone, in quella di Brixton che le loro canzoni hanno celebrato, che le cronache ricordano con apprensione e timore. I Clash per un concerto d'obbligo, più volte rimandato. La serata è piovosa, punk e giovanissimi in maggioranza, molti italiani in mezzo alla calca. Il Brixton Fair Deal è un teatro unico al mondo. Il palco sovrastato dall'imitazione del frontespizio di una villa italiana, con tanto di alberi e fontane illuminate che rendono ridicola ed eccitante l'attesa. Dopo un buon gruppo punk (dimenticato il nome, sorry), Mickey Jupp cuoce a fuoco lento i fans con reggae e un pizzico di talkover. Accompagnati da un intro a metà tra Ennio Morricone e la Cavalcata Delle Valkirie, arrivano i quattro rockers di Londra. Alla batteria, come previsto, c'è l'originario drummer, Terry Chimes, che dopo l'esperienza Cowboys International, è tornato a dar manforte agli ex compagni. Look classico, con Strummer rasato alla Taxi Driver e berretto alla David Crockett. Inizio con White Riot e London Calling, ed è subito centro : sotto il palco il pubblico si agita e sbanda paurosamente. Più che ricordare i singoli brani, un'ampia selezione da tutti e cinque gli album, vale la pena di descrivere la forza e la dolcezza del Clash-sound. Messe da parte certe raffinatezze da studio di registrazione, dimenticate le noiose incertezze delle long version dal vivo, i Clash ritornano alla forma che gli è più propria : canzoni rock a 18 carati, con ritmica esaltante, Mick Jones impeccabile nel tessere le trame soliste e Joe Strummer, sempre più rauco, a guidare l'assalto.
Strummer che le cronache ci descrivono come in crisi artistico-esistenziale, pare ritrovare sul palco di Brixton quella confusa energia che l'ha reso celebre. Qualche canzone brilla sulle altre (Guns Of Brixton, Bankrobber con Mickey Jupp, Somebody Got Murdered, Radio Clash, e la splendida Straight To Hell), qualcuna perde in fascino (Rock The Casbah) rispetto alle versioni su disco. In due ore di concerto, diviso in tre parti, con un azzeccato gioco di diapositive, privilegiati i temi razziali ed antimilitaristi, i Clash riempiono le menti con una collection di rock-songs che solo gli Stones e pochi altri possono vantare. E da questo punto di vista tra White Riot e Ghetto Defendant c'è poca differenza : il loro sound è maturato, ma ha continuato a nutrirsi e a crescere su quel medesimo terreno da cui era partito.

Guido Chiesa

Nota RadioClash : a questo concerto assistette, e per la prima volta vide il figlio esibirsi dal vivo, Thomas Gilmour Jones, il padre di Mick Jones.