THE CLASH : LONDON CALLING 1979 - 2004 - TOPPER HEADON

Intervista a Topper Headon di Simon Harper per il mensile inglese "Clash" - Settembre 2004
Traduzione RadioClash




Sei emozionato per l'uscita della riedizione di "London Calling" ?

Sono interessato, certo. Mi interesserà ascoltare di nuovo alcuni dei pezzi inediti e vedere che tipo di reazione avrà la gente su di essi. Si, è una cosa piacevole. Sono passati 25 anni e la gente è ancora interessata. E' una cosa davvero piacevole. Sono molto orgoglioso di questo. Vorrei solo che Joe fosse qui. Abbiamo fatto qualcosa 25 anni fa, ci abbiamo messo i nostri cuori e la nostra anima e tutto ciò è ancora oggi apprezzato, ti rendi conto ? La gente apprezza ancora oggi ciò che abbiamo fatto 25 anni fa. Ho aperto un festival musicale giù a Dover e tutti questi ragazzi della scuola primaria, non sto esagerando, erano venuti per dirmi : "Sei tu il Topper Headon dei Clash?".

"London Calling" fu concepito in qualche modo come una reazione a "Give 'Em Enough Rope" ?
Possibile…. Voglio dire, mi è piaciuto registrare "Give 'Em Enough Rope" perché era la mia prima esperienza, ma so che Mick e Joe si sentivano un po' limitati dal produttore Sandy Pearlman; fu per questo che diedero l'incarico a Guy Stevens. Ma no, veramente non penso che fu per questo. Penso solo che il punto fosse che noi volevamo fare un album doppio, volevano fosse coinvolto Guy Stevens, perché era stato coinvolto prima che io entrassi a far parte della band; aveva prodotto alcuni dei primi demo. Attraverso il materiale dell'album si può dire che la band si stava evolvendo continuamente. Non fu una decisione per andare contro qualcosa che si era fatto in passato. Il primo album fu registrato e fu ben recepito, il secondo album fu prodotto decorosamente; penso che fu più una progressione piuttosto che una reazione rispetto a "Give 'Em Enough Rope", per dirla onestamente.

Se tu potessi avere la possibilità di tornare indietro nel tempo e potessi parlare al giovane Topper che si apprestava a fare "London Calling", cosa gli diresti ?
"Divertiti. Gusta il successo del tuo lavoro". Mi sono perso con le droghe e l'alcool. Penso che "London Calling" fu l'ultimo album che… Bene, ognuno ci sguazzava nelle droghe, ma quello fu l'ultimo album in cui posso dire di aver messo la musica prima della droga. Così ci sono poche parole da dire circa quel periodo riguardanti me stesso. Ma a quell'età non avrei ascoltato nessuno. Si impara dai propri errori, non è vero ? Guarda Pete Doherty dei Libertines. Qualcuno mi ha detto :"Perché non gli dici qualche parola?". Ed io ho risposto : "Perché lui è là fuori". Io mi sono "pulito" effettivamente solo due anni fa, ognuno di noi deve correre la propria corsa.

Quale pensi sia stata la tua personale influenza sull'album ?
Quando all'inizio mi unii alla band, loro mi diedero forti emozioni, ma musicalmente pensavo, "li seguirò per un anno e poi mi rimetterò a suonare in giro jazz e funk e tutto quel tipo di musica che amo". Ed in quel periodo facemmo "London Calling", ebbi così la possibilità di fare tutto questo con la stessa band, di suonare tutto i miei generi preferiti, la possibilità tutte le percussioni. Così per me, anche se mi fece molto piacere registrare "Give Em…", "London Calling" rappresentò la possibilità di mettere in mostra tutti i miei stili preferiti. Fu un lavoro prezioso anche per Mick e Joe perché capirono che avrebbe potuto scrive pezzi funk, soul, o anche qualcosa di jazz, e capirono anche che avrebbero potuto suonarlo. Fu un grande periodo perché stavamo molto insieme ed amavamo davvero quello che stavamo facendo.

Metti a fuoco la sezione ritmica. Tu e Paul Simonon eravate un'unità compatta ?
Ok, tu sai che Paul imparò a suonare il basso con la band? Al tempo non apprezzavo davvero tutto questo, ma col senno del poi si rivelò una cosa brillante, perché avevo la possibilità di fare ciò che volevo con i tempi, sapendo bene che Paul non avrebbe potuto improvvisare con il basso. Lui poteva solo stringersi intorno al tempo, seguirlo con il basso. Adesso che sono un po' più vecchio e saggio, in quei tempi pensavo che potesse essere divertente suonare con quel tipo di bassista-lampo, posso dire che se non fosse stato per la crescita di Paul non avrei potuto suonare la metà delle cose che ero capace di fare con la batteria. Noi quattro ci completavamo a vicenda, e probabilmente in quel periodo non realizzammo subito questo fattore.

Sei stato riconosciuto come la persona che ha scritto "Rock The Casbah", anche se ancora viene accreditato a Strummer/Jones. Quali sono le tue impressioni su questo ?
E' tutto a posto. Era un vecchio riff sul quale stavo lavorando con il piano, solo una vecchia sequenza di accordi, e la portai in studio, penso fossimo all'Electric Ladyland. Noi stavamo lavorando a New York e portai questa melodia in studio dove c'era Mick Jones, ma mancavano Joe e Paul. Così ho detto all'ingegnere del suono "Senti, ho questa idea…". Così ho suonato il pezzo di batteria per prima cosa, poi il piano, e, visto che gli altri non c'erano, ho suonato anche il basso ed un po' di percussioni. Quando arrivarono, erano già stato fatto tutto. Dissi : "Ok questa è una mia idea", e loro risposero "E' brillante, lasciala così com'è", così abbiamo solo dovuto collegare il registratore! Joe si allontanò e andò in bagno per circa 20 minuti, e scrisse le parole. Fatto. Si realizzò tutto semplicemente. Ognuno sa che l'ho scritto io quel pezzo, ho preso soldi per questo. Chi conosce la storia dei Clash sa che ho scritto "Rock The Casbah" ed anche, per essere onesto, che è il solo brano che ho scritto. Detto questo mi sembrerebbe puerile, salire sul podio più alto e dire "Ho scritto io il pezzo", non trovi?

Ho letto che le truppe militari americane suonano ancora "Rock The Casbah" mentre sono nel Golfo. Non trovi che esse rappresentino tutto ciò che i Clash hanno combattuto durante la loro storia?
Si certamente, è chiaro che è così, ma ancora una volta tutto è successo oltre 20 anni fa. Magari fra 10 anni potrebbero andare in guerra suonando un pezzo di John Lennon, non si può sapere. E' certo che tutto ciò è contro quello in cui credevamo, ma al tempo della guerra del Golfo i Clash si erano già sciolti da 10-15 anni.

Ti è piaciuto andare in America con la band ?
Si, mi è piaciuto. I amo l'America. Mi piace andare in tour. Mi piace anche fare dischi, ma, per me, essere in tour, per strada, è la cosa migliore, ed ovviamente essere "on the road" in America è una esperienza incredibile. Per le intere 24-ore ti puoi dedicare a cibi squisiti, per 24-ore puoi frequentare bar e ristoranti… Venire da Londra senza essere mai stato negli States prima, ed andarci in tour con la propria band vuol dire passare momenti fantastici. Sfortunatamente sono stato coinvolto troppo da vicino con la droga e quel genere di cose, e questo è motivo di rammarico. Se ho un rammarico è quello di non essere riuscito ad evitare il coinvolgimento con eroina e cocaina.

Sei stato coinvolto con le droghe nel periodo in cui Joe dal palco cantava enfaticamente contro l'uso delle droghe pesanti.
La cosa è, come sai, che sono due anni che mi sono "pulito" definitivamente dalla droga, e adesso credo che uno nasca con la propensione al vizio, alla dipendenza. Voglio dire che ogni persona che ho conosciuto in vita mia ha preso sbornie, consumato un po' di cocaina, fumato un po' o cose simili, ma quando tu sei dipendente da qualcosa, tutto questo ha un effetto diverso. Se ricordo la prima volta che ho bevuto, mi viene da pensare adesso che ero già un potenziale alcolizzato. Ha avuto un effetto diverso su di me; fu qualcosa che mi spinse a pensare di doverlo fare costantemente. Fu lo stesso con le droghe. Ognuno nella band ha avuto qualche piccolo incidente di percorso con questa specie di cose, ma io fui il solo a farle diventare un vero problema.

E' questo che cominciò ad impedirti di esibirti con la band ?
Si, è quello che è successo. Alla fine la band non ebbe altra scelta che sbarazzarsi di me, perché ero completamente fuori e non riuscivo a capire che avevo un problema che riguardava me stesso.

Così adesso pensi che il tuo allontanamento fu giustificato?
Oh si, assolutamente. E' sempre qualcosa che fa molto male, capisci ? Ma gli altri non avevano altra scelta. Loro provarono a parlarmi in qualche occasione : "Devi fermarti". Come ho detto ognuno ha avuto un po' di problemi con ogni cosa, ma io pensavo che ero nella loro stessa situazione, ma non era così. Pensavo : "Tutti noi beviamo", ma ero l'unico a bere fino all'eccesso per tutto il tempo. Quando abbiamo preso l'Ivor Novello un paio d'anni fa, fu una cosa davvero piacevole. Noi quattro c'eravamo tutti a ritirare il premio, e ci trovammo in quattro nella stessa stanza dopo circa 16 anni o qualcosa del genere. Abbiamo speso 10 minuti a chiederci scusa reciprocamente e poi ci abbiamo riso su pensando che eravamo solo dei giovani ragazzi al tempo. Eravamo giovani ragazzi con il mondo ai nostri piedi e ci relazionammo con questo fattore in modi differenti. Stavamo per essere introdotti nella Rock'n'Roll Hall Of Fame e volevamo fare qualche pezzo in quella occasione, poi Joe è scomparso. Dopo i Clash, ho suonato nella originaria line-up dei B.A.D, quindi ho lavorato con Joe ed anche con Paul Simonon quando provò a rimettere insieme gli Havana 3am. Fondamentalmente non diedi loro molta scelta se non quella di estromettermi dalla band, ma noi non abbiamo mai davvero perso la nostra amicizia.

Hai detto che eravate pronti a fare qualche pezzo alla cerimonia della R'n'R Hall Of Fame. Questo vuol dire che stavate provando praticamente insieme?
No, ne avevamo solo parlato. Sapevamo di dover andare insieme negli States per la cerimonia ed abbiamo pensato di fare qualcosa di bello e di suonare 2-3 pezzi in quell'occasione. Era una cosa che avremmo dovuto fare a breve, poi ci fu la tragica notizia che riguardava Joe.

Ti ricordi dov'eri quando hai appreso per la prima volta la notizia ?
Si perfettamente, stavo suonando quella sera, penso fosse il 22 dicembre e stava suonando un concerto natalizio giù a Dover. Johnny Green, ex tour manager dei Clash, era lì a seguire il gig. Ho ricevuto un messaggio telefonico di Mick Jones, e la mia famiglia venne nel pub e mi disse che Jones voleva che gli telefonassi con urgenza. Guardai Green e chiesi a lui di telefonare a Mick dicendogli che lo avrei chiamato subito dopo il gig. Fu una scelta corretta, perché se avessi saputo saputo prima dell'accaduto, non avrei potuto suonare in concerto. In ogni caso dopo sentii direttamente Mick telefonicamente che mi diede la tragica notizia.

Quale pensi sia stata la miglior qualità di Joe Strummer come amico ?
Lealtà. Aveva diverse qualità. Parlava come viveva davvero. Era sempre lì se avevi bisogno di supporto e di affetto, e penso che con il gesto dell'estromissione dai Clash lui avesse voluto darmi darmi proprio quelle cose. Quando ho ricominciato a rimettermi insieme ho lavorato con lui ancora. Mi manca molto, ho pensato a lui molte volte. Mi passa per la testa e mi dico : "Vaffanculo se n'è andato". Sono stato fortunato, sono andato a vederlo suonare allo Sheperds Bush Empire, qualche mese prima della sua morte. Fu bello poter scambiare con lui qualche parola nel back stage. Ma è la vita. Sempre appassionato in tutte le cose che lo coinvolgevano. Si era appassionato anche alla causa delle Fire Brigade Union poco prima di morire, quando lui e Mick salirono insieme sul palco per il gig benefico. Lui fu sempre un appassionato, ebbe sempre una causa per cui lottare e combattè sempre dal suo angolo. Era una di quelle persone che si pensa possano essere sempre in giro, che si possano incontrare ovunque. Ti dico che il primo pensiero che mi è passato per la mente quando ho appreso della sua morte fu : "Fanculo, avrebbe dovuto toccare a me".
Era un vegetariano, non prese mai droga per vena, cosa che io ho fatto, eppure lui se n'è andato. E' stato questo il sentimento, questo specie di senso di colpa che gira intorno, ma, come puoi capire, è solo una delle cose che ho provato.

Nota RadioClash : Se qualcuno volesse andare a stringere la mano al grande Topper lo può trovare al Dublin Man O'War, un pub di Dover, al 110 di Lower Road. Suona lì con una certa regolarità.